sciogliere
sciògliere (pop. o letter. sciòrre) v. tr. [lat. exsolvĕre, comp di ex- e solvĕre «slegare, sciogliere»] (io sciòlgo, tu sciògli, ecc.; pass. rem. sciòlsi, sciogliésti, ecc.; fut. scioglierò, [...] ; in paleografia, sc. un nesso, interpretarlo scomponendolo nei singoli elementi costitutivi, e sc. un’abbreviazione, integrare le lettere soppresse per troncamento o per contrazione. c. Nell’intr. pron., con riferimento all’intreccio di un’opera ...
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risorgimento
risorgiménto s. m. [der. di risorgere]. – 1. Il fatto di risorgere, di tornare in vita, spec. in usi fig.: il r. della civiltà italiana dopo il Mille; r. delle lettere, delle arti, del commercio, [...] dell’industria; Il risorgimento, titolo di uno dei canti di G. Leopardi, composto a Pisa nel 1828, in cui il poeta canta il risorgere in lui dell’immaginazione, degli affetti e anche del suo stesso dolore. ...
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settecento
settecènto agg. num. card. e s. m. [comp. di sette e cento], invar. – 1. Numero intero formato da sette volte cento, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 700, in numeri romani DCC): [...] Come s. m. (per lo più con iniziale maiuscola), il sec. 18°: i grandi poeti della fine del S.; anche con riferimento alla vita, alle arti, alle lettere e ai costumi di quel secolo: la crisi politica del S.; il rinnovamento culturale del S. italiano. ...
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abburattamento
abburattaménto s. m. [der. di abburattare]. – 1. L’operazione di abburattare. Tasso di a., la percentuale, in peso, di farina che si estrae da 100 parti di cereale, eliminando in vario [...] tra il 75 e l’80%). 2. In neurologia, disturbo del linguaggio articolato (che può verificarsi nella paralisi progressiva) per il quale le lettere o le sillabe sono scambiate, trasposte, elise fino a rendere incomprensibili le parole pronunciate. ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno [...] si (per l’origine di questi nomi, v. ut), mentre in Germania e nei paesi anglosassoni vengono anche indicate con le lettere dell’alfabeto nella loro ordinaria successione, cominciando dal la (cui corrisponde A) per finire con il sol (G). In rapporto ...
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laurea
làurea s. f. [dal lat. (corona) laurea «(corona) d’alloro»]. – 1. ant. Corona d’alloro: levatasi la l. di capo, in testa ad Emilia la pose (Boccaccio); in partic., quella con cui anticamente si [...] diritto al titolo di dottore: conferire, conseguire, prendere la l.; avere la l. in medicina e chirurgia, in lettere, in legge, ecc.; l. breve, denominazione disusata di un titolo di studio universitario (propr. denominato diploma universitario) che ...
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trigramma
s. m. [comp. di tri- e gr. γράμμα «lettera dell’alfabeto», sul modello di digramma] (pl. -i). – Sequenza di tre lettere assunta a indicare un solo fonema, per ogni posizione di esso nel contesto [...] di una lingua o solo per alcune posizioni. Così, per es., nell’ortografia italiana, il trigramma sci, che rappresenta davanti ad a, o, u il fonema š; nell’ortografia tedesca, il trigramma sch, che rappresenta ...
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j, J
(i lungo, raro iòd, ant. iòta) s. f. o m. – Segno alfabetico, che non costituisce una lettera a sé dell’alfabeto latino o italiano, ma è una variante grafica della i, introdotta nella scrittura [...] latina medievale come forma allungata in basso di i, I: la minuscola come variante di i dopo altre lettere con aste verticali (i, m, n, u) e spec. in fine di parola o di numero (iudicij, xiij), la maiuscola come variante di I in posizione iniziale. ...
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infinito
agg. e s. m. [dal lat. infinitus, comp. di in-2 e finitus, part. pass. di finire «limitare»]. – 1. agg. a. Che non ha principio né fine; che non ha limiti: il tempo i.; lo spazio i.; la misericordia [...] (ma anche in geometria e in altre discipline) è indicato con il simbolo ∞, formatosi per deformazione delle prime due lettere del latino aequalis «uguale» (e infatti adoperato in un primo tempo per indicare l’uguaglianza). 3. Nella teoria degli ...
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gramsciano
agg. – Relativo ad Antonio Gramsci (1891-1937), uomo politico, pensatore e giornalista, uno dei fondatori, nel 1921, del Partito comunista d’Italia, autore di numerosi scritti (tra i quali [...] particolarm. importanti i Quaderni del carcere e le Lettere dal carcere): la visione g. della lotta di classe; la concezione g. del rapporto tra arte e cultura. Riferito a persona (anche come sost.), seguace delle concezioni politiche, filosofiche, ...
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Lettere
Jean-Jacques Marchand
Denominazione consueta del carteggio privato, che comprende le lettere inviate (un’ottantina) e ricevute (circa 250) tra il 1497 e il 1527. Ne fanno parte, in effetti, anche lettere ‘semiprivate’, cioè inviate...
Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia articolatoria superiore rispetto...