linguaggiolinguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa [...] pensiero, di innalzare la torre di Babele, gli uomini non parlano una medesima lingua; D’una terra son tutti: un linguaggio Parlan tutti (Manzoni). 2. a. In senso ampio, la capacità e la facoltà, peculiare degli esseri umani, di comunicare pensieri ...
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linguaggio
1. MAPPA Il LINGUAGGIO è la capacità degli esseri umani di comunicare pensieri, esprimere sentimenti e dare informazioni ad altri esseri umani, per mezzo di un sistema di segni fonici (cioè [...] (tenere o usare un l. severo, paterno; che razza di l. è questo?). 4. In senso più ampio, con la parola linguaggio si indica anche la capacità degli animali di comunicare con gli altri membri della propria specie per mezzo di segnali chimici o fisici ...
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elaborazione del linguaggio naturale (sigla NLP, Npl) loc. s.le f. Ramo dell'informatica e, in particolare, dell'intelligenza artificiale, che studia come programmare i computer perché analizzino e comprendano [...] 23, Economia).
Espressione composta dal s. f. elaborazione, dalla forma articolata m. della preposizione di (del), dal s. m. linguaggio e dall’agg. naturale; ricalca l’ingl. natural language processing (sigla NPL). Sia la locuzione it. sia la sigla ...
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mandato s. m. [dal lat. mandatum, der. di mandare «affidare»]. – 1. a. In genere, ordine (o direttiva, istruzione) di eseguire qualcosa: impartire un m., ricevere un m.; agire contro il m. ricevuto; rechi [...] la somma in concreto dovuta all’individuo o ente creditore; m. di entrata, m. di incasso, m. di introito, nel linguaggio bancario, lo stesso, ma meno com., che ordine di riscossione. 3. Nella liturgia latina, la cerimonia della lavanda dei piedi ...
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miṡura s. f. [lat. mensūra, der. di mensus part. pass. di metiri «misurare»]. – 1. a. Il valore numerico attribuito a una grandezza, ottenuto ed espresso come rapporto tra la grandezza data e un’altra [...] denominato di estensione): è lungo circa 3 metri. 2. a. L’atto del misurare, misurazione (uso corrente, seppure improprio, anche nel linguaggio tecn. e scient.): il cronometro serve per la m. del tempo; in questo senso si parla di strumento di m. (v ...
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crisi
1. MAPPA Nel linguaggio medico, una CRISI è l’insorgenza improvvisa di un fenomeno violento e di durata piuttosto breve (c. cardiaca, epilettica, gastrica). 2. Nel linguaggio corrente, invece, [...] altri fenomeni di grave difficoltà di un sistema economico o di una sua parte (c. dell’agricoltura, del Mezzogiorno). 6. Nel linguaggio politico, infine, la crisi è l’impossibilità di funzionare da parte di un organo dello Stato o di un ente pubblico ...
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acqua
àcqua (ant. àqua) s. f. [lat. aqua]. – 1. Composto chimico di formula H2O (costituito cioè di idrogeno e ossigeno in rapporto di 2:1), diffuso in natura nei suoi tre stati d’aggregazione: solido, [...] detti di a. alta, cioè eccezionali alte maree, frequenti, per es., nell’alto Adriatico e spec. nella laguna di Venezia. Nel linguaggio giur.: a. pubbliche, quelle che fanno parte del demanio dello stato, a. private, su cui è possibile un diritto di ...
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libertà (ant. libertate e libertade) s. f. [dal lat. libertas -atis]. – 1. a. L’esser libero, lo stato di chi è libero: amo la mia l.; non posso rinunciare alla mia l.; L. va cercando, ch’è sì cara, Come [...] l.; privare uno della l. (renderlo schiavo, o metterlo in prigione o tenerlo comunque in uno stato di detenzione); nel linguaggio giur.: l. provvisoria, nel cod. proc. pen. del 1930, provvedimento del giudice o del pubblico ministero che, in fase di ...
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dialèttica s. f. [dal gr. διαλεκτική (τέχνη), lat. dialectĭca o dialectĭce (v. dialettico)]. – 1. Arte del dialogare, del discutere, come tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare [...] d.; con senso peggiorativo, modo sottile e capzioso di argomentare: con la sua d. ci metterebbe tutti nel sacco. 2. Nel linguaggio filosofico, il termine ha avuto accezioni diverse, secondo le epoche e le scuole. a. Nel pensiero antico, è in genere l ...
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persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale [...] ruberanno, ma forse ci torranno oltre a ciò le p. (Boccaccio); pena della p., la pena capitale. 4. Nel linguaggio giur., ogni soggetto di diritto, titolare di diritti e obblighi, investito all’uopo della necessaria capacità giuridica: p. fisica, ogni ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...