planning
〈plä′niṅ〉 s. ingl. [der. di (to) plan «progettare, programmare, pianificare»], usato in ital. al masch. – Nel linguaggio aziendale, il processo di previsione, attuato con procedure varie e spesso [...] dell’impresa (relativamente a costi, ricavi, profitti, strategie di mercato, ecc.), e vengono inoltre individuate sia le degli obiettivi prefissi. Per estens., con senso generico, programmazione, pianificazione, e anche, per metonimia, il documento ...
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FORTRAN
s. m. – In informatica, sigla dell’ingl. FOR(mula) TRAN(slation) «traduzione di formule», pronunciata comunem. 〈fòrtran〉 e usata per indicare un linguaggiodiprogrammazione per calcolatori elettronici [...] orientato all’esecuzione di calcoli matematici e, in generale, scientifici, quindi il più usato in ambito tecnico-scientifico; è basato su una codificazione semplice delle formule matematiche, mediante gli ordinarî simboli algebrici e opportune ...
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smalltalk
〈smòoltook〉 s. ingl. [comp. di small «piccolo» e talk «discorso», propr. «chiacchiere»], usato in ital. al masch. – Tipo dilinguaggiodiprogrammazione per elaboratori elettronici. ...
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programma
s. m. [dal lat. tardo programma -mătis, gr. πρόγραμμα -ματος, der. di προγράϕω, propr. «scrivere prima»] (pl. -i). – 1. Enunciazione particolareggiata, verbale o scritta, di ciò che si vuole [...] note esplicative, informazioni varie. 3. a. In informatica, insieme coordinato e strutturato di istruzioni, codificato secondo un opportuno linguaggiodiprogrammazione, atte a risolvere un dato problema mediante un calcolatore elettronico. In partic ...
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traduttore
traduttóre s. m. [dal lat. traductor -oris, che aveva solo il sign. di «chi fa passare, chi trasferisce»: v. tradurre]. – 1. (f. -trice) Chi traduce o ha tradotto in altra lingua, autore di [...] elettronico digitale, che serve a convertire le istruzioni tra linguaggidiprogrammazionedi tipo diverso, traducendo, per es., quelle espresse in linguaggio simbolico in altre espresse in linguaggio macchina; ne fanno parte gli assemblatori e i ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello [...] , nella programmazione degli incontri, in modo da non potersi incontrare tra loro nei primi turni di eliminazione: essere Parlamento, per il loro uso di radersi i capelli. g. Nel linguaggio giornalistico: teste di cuoio, denominazione (che traduce l ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in [...] effetti estetici, i loro valori volumetrici relativi; di qui, nel linguaggio della critica musicale, s. sonoro, lo nella determinazione dei nuovi programmi d’insegnamento. Con sign. più generico, libertà di movimento, di azione e decisione nella ...
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lineare1
lineare1 agg. [dal lat. linearis]. – 1. Inerente a una linea (per lo più retta), che procede secondo una retta, o che si sviluppa prevalentemente nel senso della lunghezza: misure l., le misure [...] l’equazione cartesiana di una linea retta nel piano. Più in generale, nel linguaggio scient. e tecn., di un fenomeno che proporzionale al grado di modulazione della corrente applicata. d. Per la programmazione l. in economia, v. programmazione, n. 2 ...
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televisione
televiṡióne s. f. [comp. di tele- e visione, sull’esempio dell’ingl. television]. – 1. Sistema di telecomunicazione destinato alla trasmissione a distanza, per mezzo di un cavo elettrico [...] ) o via cavo (telediffusione su cavo) diprogrammi audiovisivi a un gran numero di utenti; t. a circuito chiuso, la le due locuz. che seguono); le t. private o (nel linguaggio giornalistico e com.) libere, quelle gestite da privati, distinte da ...
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memoria
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli [...] ai tempi nostri, ai tempi dei nostri padri. Nel linguaggio della critica contemporanea, letteratura della m., quella letteratura, per particolari dispositivi di alcune macchine o meccanismi aventi funzioni diprogrammazione o di registrazione: m ...
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linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono l. di p. di alto livello e di basso livello:...
linguaggio di programmazione
linguaggio di programmazione particolare linguaggio impiegato per esprimere dati e istruzioni che possano essere letti, interpretati ed eseguiti da un automa esecutore, in particolare da un computer. Come in ogni...