sermonismo
s. m. [der. di sermone1]. – Nella storia della filosofia, termine designante la dottrina di Abelardo riguardo agli universali, che egli riteneva non già denominazioni verbali («nominalismo»), [...] né esistenze indipendenti («realismo»), ma sermones, cioè enunciazioni concettuali, a un tempo logiche e linguistiche. ...
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analogia
analogìa s. f. [dal lat. analogĭa, gr. ἀναλογία, «relazione di somiglianza, uguaglianza di rapporti, proporzione matematica», der. di ἀνάλογος «analogo»]. – 1. Rapporto di somiglianza tra due [...] analogia, operazione mentale consistente nell’affermare di un essere ciò che si è osservato in un essere simile c. In linguistica, il termine è usato con due valori diversi: con riferimento alle lingue classiche, armonia o regolarità di rapporti tra ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] d’opera a cui si rinvia (in espressioni composte: v.s., vedi sopra); di verbo, in opere lessicografiche, grammaticali, linguistiche (in espressioni composte: v. a., verbo attivo; v. tr., verbo transitivo; v. intr., verbo intransitivo; v. rifl., verbo ...
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variante1
variante1 s. f. [part. pres. di variare, sostantivato al femm.]. – 1. Modificazione rispetto a un esemplare o tipo che si considera fondamentale; ciascuna delle diverse forme, dei diversi aspetti [...] mosse di apertura: le v. principali del gambetto di re; varianti di cambio, di blocco. 2. Con sign. specifici: a. In linguistica, ciascuno dei diversi aspetti con cui si può presentare un medesimo vocabolo, quando in esso vi siano uno o più elementi ...
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psicolinguistica
psicolinguìstica s. f. [comp. di psico- e linguistica]. – Ramo della linguistica e della psicologia che studia i fenomeni del linguaggio in rapporto ai processi psicologici che li determinano, [...] , all’apprendimento delle lingue, alla connessione tra linguaggio e centri motorî, nonché all’origine neurologica delle disfunzioni linguistiche. La psicolinguistica coincide con la psicologia del linguaggio, espressione con la quale si pone però l ...
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costruttivismo
s. m. [der. di costruttivo, esemplato, nel sign. 1, sul russo konstruktivizm, e nel sign. 2 sul ted. Konstruktivismus]. – 1. Movimento artistico d’avanguardia che si sviluppò in Russia [...] partic. per la sua impostazione epistemologica, che considera le teorie e i concetti scientifici come costruzioni linguistiche, riducibili in ultima analisi a conoscenze elementari e indiscutibilmente certe, che scaturirebbero da situazioni empiriche ...
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varroniano
agg. – Di M. Terenzio Varrone (116-27 a. C.), detto Reatino perché nativo di Rieti (lat. Marcus Terentius Varro Reatinus), erudito, scrittore e uomo politico romano dell’ultima età repubblicana, [...] autore di varie opere, pervenuteci solo in parte, di agraria (Rerum rusticarum libri tres), linguistiche (De lingua Latina), storiche ed enciclopediche (Antiquitates rerum humanarum et divinarum, ecc.); in partic. etimologie v., quelle che Varrone ...
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nostratico
nostràtico agg. [der. del lat. nostras -atis «nostrale»] (pl. m. -ci). – In linguistica, termine usato con due valori sostanzialmente diversi: dal linguista danese H. Pedersen (1925), che [...] ha chiamato lingue n. un complesso di famiglie linguistiche (indoeuropea, semitica, ugrofinnica, ecc.) tra le quali egli scorgeva rapporti di parentela; e dal francese A. Cuny (1944), che con lingua n. ha indicato la presunta lingua madre comune dell ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno [...] chiarire o illustrare o commentare un passo o una parola: le n. di un commento; n. storiche, filologiche, grammaticali, linguistiche; n. esplicative, illustrative; testo con note, senza note (lo stesso che «con» o «senza commento»); nota dell’Autore ...
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aberrante
agg. [part. pres. di aberrare]. – Che devia, che si allontana da ciò che è o è considerato normale; irregolare, anomalo: comportamento a.; forme linguistiche aberranti. Con partic. accezioni [...] tecniche: 1. In biologia, specie a., specie animali o vegetali che presentano caratteri diversi da quelli proprî del gruppo cui sono state ascritte. 2. In medicina, di organi, tessuti o formazioni anatomiche ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. lingue, XXI, p. 202).
L'immagine di un...
Per minoranze linguistiche si intendono gruppi di popolazione che parlano una lingua materna diversa da quella di una maggioranza: quest’ultima si identifica normalmente coi parlanti che hanno come lingua materna la lingua ufficiale dello Stato...