chiesa
chièṡa s. f. [lat. ecclēsia «riunione dei fedeli; luogodiculto», dal gr. tardo ἐκκλησία «id.» (nel gr. classico ἐκκλησία, der. di ἐκκαλέω «chiamare», significa «adunanza, assemblea»)]. – 1. [...] convengono per la preghiera e per assistere alle sacre funzioni: andare in ch., anche nel senso di frequentarla, esercitare gli atti del culto; è uno che non va in ch., di chi non è praticante ed è perciò ritenuto poco religioso; essere poco o molto ...
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sacro1
sacro1 (ant. sagro) agg. [lat. sacer -cra -crum]. – 1. a. In senso stretto, si definisce sacro ciò che è connesso all’esperienza di una realtà totalmente diversa, rispetto alla quale l’uomo si [...] atteggiamento di riverenza e di venerazione: persona, cosa s.; luogo s.; il carattere s. di un luogo, di un oggetto e Nuovo Testamento; edifici s., le chiese e altri luoghi dedicati al culto (analogam., architettura s.); il s. fonte, il fonte ...
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marae
maràe (o malàe) s. f. [voce polinesiana, attrav. l’inglese], invar. – Nelle antiche culture polinesiane, piazzale di forma quadrangolare, recintato da muretti a secco sormontati da sculture megalitiche [...] raffiguranti gli antenati, adibito a luogodiculto (soprattutto per riti funebri) il cui accesso era riservato ai soli uomini. Attualmente, nella cultura maori della Nuova Zelanda, il piazzale riservato agli incontri sociali e cerimoniali circondato ...
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liturgia
liturgìa s. f. [dal gr λειτουργία, der. di λειτουργός, comp. di λήιτον «il luogo degli affari pubblici» (der. di λαός «popolo») e ἔργον «opera»]. – 1. Nell’antica Grecia, e soprattutto in Atene, [...] ortodossa, protestante, ecc.); la l. giudaica, la l. buddista, la l. musulmana, ecc.; con sign. più ristretto, gli atti diculto e le formule che riguardano una parte determinata delle cerimonie liturgiche: la l. della messa; la l. dei defunti. Nella ...
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geenna
geènna (o gehènna; anche gheènna) s. f. [dal lat. tardo ge(h)enna, gr. γέεννα]. – 1. Propr., nome biblico della valle di Ennom (ebr. gē Hinnōm, aramaico gê Hinnam), a sud-ovest delle porte di [...] poi bruciati. 2. a. Per metafora, nel Nuovo Testamento, il luogo d’eterna dannazione, l’inferno. b. fig., letter. Luogodi sofferenze atroci, di torture, o anche di grande confusione; più raram., condizione di grave patimento o turbamento spirituale. ...
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catacomba
catacómba s. f. [lat. tardo catacumbae, prob. adattam. della locuz. gr. κατά κύμβας «presso le grotte», usata a Roma fin dal 4° sec. per indicare una località della via Appia nella quale sorge [...] tempo solo come cimiteri, in seguito anche come luogodiculto e convegno, e probabilmente solo a partire dalla persecuzione di Valeriano (257) come rifugio: le c. di san Callisto, di sant’Agnese, di Priscilla, di Domitilla, ecc., a Roma. Per estens ...
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idromanzia
idromanzìa s. f. [dal lat. hydromantīa, gr. ὑδρομαντεία, comp. di ὑδρο- «idro-» e μαντεία «divinazione» (v. -manzia)]. – Tecnica divinatoria (anticamente praticata in Italia, in Grecia e in [...] Asia Minore) basata sull’osservazione dei movimenti di un oggetto introdotto (talora come offerta) in una fontana o in uno specchio d’acqua sacra connessa con un luogodiculto. ...
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heroon
heròon 〈e-〉 s. m. [traslitt. del gr. ἡρῷον, neutro sostantivato dell’agg. ἡρῷος «di eroe, eroico»] (pl. heròa, gr. ἡρῷα). – Nell’antichità greca, costruzione destinata al cultodi un eroe, luogo [...] insieme di sepoltura e diculto, che in quanto tale partecipava delle caratteristiche di un sepolcro e di un tempio (più vicino alla tomba nei tempi antichi, più simile al tempio in età posteriore). Per estens., essendo ogni defunto considerato un ...
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traslazione
traslazióne (ant. translazióne) s. f. [dal lat. translatio -onis, der. di translatus, part. pass. di transferre «trasferire»]. – L’azione e l’operazione di trasferire o di spostare da un [...] dell’Impero dall’Oriente all’Occidente. b. T. delle reliquie, il trasporto delle reliquie di un santo dal sacello originario a un luogodiculto. Anche nell’uso corrente, t. di una salma, dei resti mortali, il trasportarli, per la tumulazione, in un ...
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ipogeo
ipogèo agg. e s. m. [dal gr. ὑπόγειος o ὑπόγαιος agg., ὑπόγειον sost. (comp. di ὑπό «sotto» e γῆ «terra»); lat. hypogeum s. neutro]. – 1. agg. a. Sotterraneo: tempio i.; sepolcri ipogei. b. Che [...] vano sotterraneo, sia semplicemente scavato nel terreno, sia rivestito di muratura, adibito o ad abitazione (in tal caso, salvo eccezioni, è proprio solo dei popoli primitivi), o a sepoltura o a luogodiculto; dall’uso, frequente in ogni tempo, del ...
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In generale, la manifestazione del sentimento con cui l’uomo, riconoscendo l’eccellenza di un altro essere, lo onora. Si distingue in c. profano e c. religioso. Quest’ultimo è il più comune e include le nozioni di manifestazione esterna del...
traslazione Trasferimento da un luogo a un altro e raramente da un tempo a un altro.
Trasferimento del procedimento da un ufficio giudiziario a un altro a seguito di un provvedimento del giudice preventivamente adito che declini la competenza,...