scoprire
(ant. o poet. o region. scovrire) v. tr. [comp. di s- (nel sign. 1) e coprire] (coniug. come coprire). – 1. a. Togliere ciò che serve a coprire, a riparare, a nascondere alla vista: s. una pentola; [...] che non è amico ti ricercherà della neutralità, e quello che ti è amico ti richiederà che ti scuopra con le arme (Machiavelli). 3. letter. Riuscire a vedere, a distinguere ciò che prima per qualche motivo non si vedeva o che comunque si presenta alla ...
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tumulto
s. m. [dal lat. tumultus -us, d’incerta origine]. – 1. letter. Confusione rumorosa, soprattutto di gente che grida e si agita: Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d’ira, [...] XI-XVI dei «Promessi Sposi»; fermi tutti i t. e puniti i congiurati si celebrorono le esequie di Giuliano (Machiavelli); provocare, suscitare, far nascere tumulti; partecipare a un t., tenersi fuori dai t.; sedare un tumulto. 3. fig. Agitazione ...
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cetera
cètera. – Forma usata anticam., preceduta dalla cong. e (e cetera), per eccetera. Anche come s. f., discorso oscuro, confuso (prob. con allusione ai molti et cetera nelle formule notarili); e [...] al plur., chiacchiere inutili, discorsi noiosi o spiacevoli, lunghe discussioni, spec. nella frase entrare in cetere: facciamo per tua fé le cose d’accordo, che se noi entriamo in cetere, noi saremo la favola del popolo (Machiavelli). ...
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forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] e può essere difficilmente espugnato: uno principe ... che abbia una città f. e non si facci odiare, non può essere assaltato (Machiavelli); attestarsi in una f. posizione. 3. D’altre cose: a. Che è capace di reggere al peso, agli urti, alle percosse ...
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puzzare
v. intr. [der. di puzzo] (aus. avere). – 1. Emanare cattivo odore: la carne è andata a male e puzza; questo maglione comincia a p., bisogna lavarlo; la fogna puzza tremendamente (o maledettamente); [...] , la faccenda comincia a puzzare. b. Dar fastidio, venire a noia, diventare insopportabile: a ognuno puzza questo barbaro dominio (Machiavelli). c. Dare l’impressione, il sentore, il sospetto di ciò che una cosa è o può essere (di solito seguito ...
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prestanza2
prestanza2 s. f. [der. di prestare]. – Termine usato anticam. come sinon. di prestito, sia con sign. generico, sia nel senso di prestito di denaro, e in partic. di prestito allo stato, debito [...] tali entrate erano amministrate. Nel periodo delle milizie mercenarie, si chiamò prestanza la paga anticipata che veniva versata ai condottieri in previsione di una campagna: volendo e’ capitani la p., non basterebbono 40 mila ducati (Machiavelli). ...
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impreparato
agg. [dal lat. impraeparatus, comp. di in-2 e praeparatus, part. pass. di praeparare «preparare»]. – Non preparato a qualche cosa, detto quasi esclusivam. di persona che non si aspetti (o [...] i., farsi cogliere i.; come quelli che per avere male usato la buona fortuna, sono ad ogni difesa impreparati (Machiavelli). In partic., usato assol., che manca di preparazione specifica relativamente a una data materia o attività: alunni, candidati ...
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tollerare
(ant. o letter. tolerare) v. tr. [dal lat. tolerare, affine a tollĕre «levare»] (io tòllero, ecc.). – 1. a. Sopportare cose, fatti, situazioni spiacevoli o per naturale pazienza o perché si [...] mai un tale sopruso; quando parla, non tollera interruzioni; conclusono che questa ingiuria non si poteva sanza vergogna tollerare (Machiavelli); in partic., t. una persona o la presenza di una persona, sopportarne la presenza in un luogo o in ...
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revocare
(ant. o raro rivocare, non più usato nelle forme rizotoniche) v. tr. [dal lat. revŏcare, comp. di re- e vocare «chiamare»] (io rèvoco [ant. revòco o rivòco], tu rèvochi, ecc.). – 1. ant. o letter. [...] Richiamare, in senso proprio: lo costrinse a rivocare Niccolò Piccino di Toscana (Machiavelli); più spesso, in usi fig., richiamare in vita istituti, costumi; richiamare alla memoria sentimenti, pensieri, avvenimenti: Se ciò ch’è detto a la mente ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] contro la f. la ragion non vale (prov.); il nome della libertà, il quale f. alcuna non doma, tempo alcuno non consuma (Machiavelli). Fare f. a qualcuno, costringerlo ad agire contro la sua volontà, indurlo a cosa contraria al suo desiderio, o, anche ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...