forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] contro la f. la ragion non vale (prov.); il nome della libertà, il quale f. alcuna non doma, tempo alcuno non consuma (Machiavelli). Fare f. a qualcuno, costringerlo ad agire contro la sua volontà, indurlo a cosa contraria al suo desiderio, o, anche ...
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paululo
pàululo agg. [dal lat. paulŭlus o paullŭlus, dim. di paul(l)us, affine a paucus «poco»], letter. raro. – Piccolo, scarso, esiguo: vienne [= ne viene] in questo mentre l’ora del desinare, dove [...] con la mia brigata mi mangio di quelli cibi che questa povera villa e paululo patrimonio comporta (Machiavelli). ...
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nazione
nazióne s. f. [dal lat. natio -onis, der. di nasci «nascere», part. pass. natus]. – 1. ant. a. Nascita, o, in senso più ampio, origine, con riferimento alla famiglia e alla stirpe: assai piacevole [...] : verso la cui simbologia è variamente interpretata); l’anno 1465 fu eletto al pontificato Paulo II di n. viniziano (Machiavelli). b. Generazione: pensando l’utilità salutevole che di questa memoria potrà addivenire alle n. che dopo noi seguiranno ...
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tomba
tómba s. f. [lat. tardo tŭmba, che è dal gr. τύμβος «tumulo, sepolcro»]. – 1. a. Luogo, ambiente naturale o artificiale, struttura o complesso architettonico, in cui vengono deposti i resti mortali [...] non essendo stato a tempo a fuggire, né i nemici ad ammazzarlo, drento alle sue case in una t. fatta per conservare frumento si nascose (Machiavelli). 3. Nelle costruzioni idrauliche, t. a sifone, sinon. di botte a sifone (v. botte, n. 4).TAV. ...
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odore
odóre s. m. [lat. odor -oris, affine a olere (v. olire), il cui tema compare anche come primo elemento in olfactus (v. olfatto)]. – 1. a. La sensazione specifica dell’organo dell’olfatto, diversa [...] che sono stati eccellentissimi imitare: acciò che, se la sua virtù non vi arriva, almeno ne renda qualche o. (Machiavelli). b. Nel linguaggio ascetico, dare o mandare buon o. di sé, manifestare nelle opere le proprie virtù. Frequente l’espressione ...
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bilicare
v. tr. [lat. *umbilicare, der. di umbilicus «ombelico; punto centrale»] (io bìlico, tu bìlichi, ecc.), letter. – Mettere in bilico, in equilibrio: rizzano ... due pilastri, e sopra ciascuno [...] di quelli bilicano una trave (Machiavelli). Nel rifl. e intr. pron., tenersi in bilico, reggersi in equilibrio: Renzo ... cercò di bilicarsi sulle gambe ..., ma non gli riuscì (Manzoni, Pr. Sp., ediz. 1827, cap. VIII; sostituito nell’ediz. 1840 con « ...
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quotidiano
(letter. cotidiano) agg. e s. m. [dal lat. quotidianus, cotidianus, der. di quotidie o cotidie «ogni giorno», comp. di quot «quanti» e dies «giorno»]. – 1. agg. a. Di ogni giorno, che si fa [...] q., la lingua q., dell’uso comune, corrente; mi spoglio quella veste cotidiana, ... e mi metto panni reali e curiali (Machiavelli). c. Che si pubblica tutti i giorni: stampa q.; periodici q. e settimanali; bollettino, listino q. (di borsa, ecc.). 2 ...
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accordare
v. tr. [lat. mediev. accordare «conciliare», der. di cor cordis sul modello del lat. concordare; nel sign. 2 a, e più ancora nel sign. 2 d, raccostato a corda] (io accòrdo, ecc.). – 1. Mettere [...] ; si sono accordati di andare insieme; anche di intese politiche: persuadeva ai Fiorentini che si accordassero coi Lucchesi (Machiavelli). 2. a. Ridurre a giusta intonazione, o all’intonazione voluta, uno strumento musicale; armonizzare, secondo i ...
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irresoluto
(o irrisoluto) agg. [comp. di in-2 e risoluto; nel sign. 2, dal lat. irresolutus «non sciolto», comp. di in-2 e resolutus, part. pass. di resolvĕre «sciogliere»]. – 1. Non risoluto, che rimane [...] è sempre i.; contennendo lo fa [cioè: rende spregevole un principe] essere tenuto vario, leggieri, effeminato, pusillanime, irresoluto (Machiavelli); mostrarsi i. sul da farsi. 2. letter. Non sciolto, non risolto (molto più com. insoluto): un dubbio ...
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mercenario
mercenàrio (ant. mercenàio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. mercennarius, der. di merces -edis «mercede, compenso, paga»]. – 1. agg. Di persona che presta la propria opera dietro compenso, [...] in sulle armi m., non starà mai fermo né sicuro; perché le sono disunite, ambiziose, senza disciplina, infedele (Machiavelli); spesso sostantivato, spec. al plur.: un esercito di mercenarî; orde di mercenarî. In epoca moderna, soldato di professione ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...