libero
lìbero agg. [dal lat. liber -ĕra -ĕrum]. – 1. a. Che non è soggetto al dominio o all’autorità altrui, che ha facoltà di agire a suo arbitrio, senza subire una coazione esterna che ne limiti, materialmente [...] ; chi diviene patrone di una città consueta a vivere l., e non la disfaccia, aspetti di essere disfatto da quella (Machiavelli); popolo l., che partecipa per mezzo di suoi rappresentanti al potere legislativo e i cui diritti civili e politici sono ...
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acquistare
v. tr. [lat. *acquis (i) tare, der. di acquisitus, part. pass. di acquirĕre «acquistare»]. – 1. a. Ottenere la proprietà o il possesso e l’uso di un bene materiale o immateriale: a. un fondo, [...] : questi dominii ... acquistonsi o con le armi d’altri o con le proprie, o per fortuna o per virtù (Machiavelli); letter., conquistare: Pampalona fu acquistata Dopo molte battaglie e molti omèi (Pulci). b. Più genericam., procurarsi, procacciare a sé ...
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machiavellista
s. m. e f. (pl. m. -i). – 1. Chi studia il pensiero e le opere di N. Machiavelli. 2. Chi agisce secondo i principî del machiavellismo, o ne è sostenitore. ...
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machiavellomachiavèllo s. m. [connesso con il nome di N. Machiavelli (v. machiavellico)]. – Astuzia, trovata ingegnosa: escogitare un machiavello. ...
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alloggiare
v. tr. e intr. [der. di loggia] (io allòggio, ecc.). – 1. tr. Dare ospitalità, accogliere in casa temporaneamente una persona: a. i turisti; lo alloggiai per due mesi; fig., non com., accogliere, [...] in un luogo. Prov., chi tardi arriva male alloggia. 3. tr. Ricoverare, disporre i soldati in un alloggiamento: ormai è tempo che noi alloggiamo questo nostro esercito (Machiavelli). Rifl., ant., accamparsi, prendere alloggio in un posto. ...
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machione
machióne s. m. (f. -a) [der. del raro machia «arte di saper simulare e dissimulare; furberia», dall’accorciativo fam. il Machia con cui era chiamato N. Machiavelli (cfr. machiavellico)], pop. [...] tosc. – Persona scaltra, capace di ben simulare e dissimulare; furbacchione: aveva brontolato qualche parola ... su certi m. che soffian nel fuoco, stando coperti (Fogazzaro); senza quel freddo riserbo ...
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sbeffare
v. tr. [der. di beffa, o di beffare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io sbèffo, ecc.), non com. – Schernire, deridere crudelmente: né gli bastò con questa ingiuria avere offeso il pontefice, che [...] lo volle ancora con le parole ... sbeffare (Machiavelli); gli altri sempre più lo sbeffavano, ed egli cominciò a tremare e a farsi rosso dalla rabbia (De Amicis). ...
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procedere
procèdere v. intr. [dal lat. procedĕre, comp. di pro-1 «innanzi» e cedĕre «andare»] (pass. rem. procedètti [meno com. procedéi, ant. procèssi], procedésti, ecc.; part. pass. proceduto [ant. [...] procedono a gonfie vele; andate voi e Siro a trovare maestro Callimaco, e gli dite che la cosa è proceduta bene (Machiavelli), ha avuto buon esito. Assol., nell’uso letter., andar bene, dare buon esito: parendogli che ’l suo consiglio fosse stato ...
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disputa
dìsputa (ant. dispùta) s. f. [der. di disputare]. – 1. a. Discussione fra più persone che sostengono ciascuna il proprio parere su una determinata questione: sorse, si accese, si fece una d.; [...] d.; è materia di d. fra i dotti; nasce da questo una d.: s’egli è meglio essere amato che temuto (Machiavelli). Anche, esercitazione pedagogica ch’era in uso nelle scuole ecclesiastiche, forma di disputazione. b. Contesa, diverbio: ci fu tra loro una ...
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sfogare
v. intr. e tr. [der. di foga, col pref. s- (nel sign. 5)] (io sfógo, tu sfóghi, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) a. Uscire fuori liberamente, riferito a sostanze chiuse o compresse, gassose o [...] l’ardente affetto Fu sì sfogato, ... (Dante); fannolo principe, per potere sotto la sua ombra s. l’appetito loro (Machiavelli). 3. Nell’intr. pron. sfogarsi: a. Alleviare, attenuare un sentimento, uno stato d’animo o una passione, manifestandoli con ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...