francioso
francióṡo agg. e s. m. (f. -a) [dal fr. ant. françois, mod. français: v. francese], ant. – Francese: gente ... f. (Ariosto); come sost.: sendo restata la città di Savona in potestà de’ F. (Machiavelli); [...] anche nel senso di lingua francese: Con Ulivieri in francioso motteggia (Pulci). Oggi solo in tono scherzoso o spregiativo ...
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sbisacciare
sbiṡacciare v. tr. [der. di bisaccia, col pref. s- (nel sign. 3)] (io sbiṡàccio, ecc.), ant. – 1. Togliere il contenuto da una bisaccia. Con uso assol., disfare le bisacce. 2. a. Togliere [...] la bisaccia a qualcuno. b. Nel rifl., togliersi la bisaccia e, per estens., togliersi carichi, indumenti, mascherature e sim. che si hanno indosso: andianci a sbisacciare: e vuolsi che noi usciàn fuori tutti a buona ora (Machiavelli). ...
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sboccare
v. intr. e tr. [der. di bocca, col pref. s- (nel sign. 5 e, per singole accezioni, nel sign. 2 e 3)] (io sbócco, tu sbócchi, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) a. Passare da un luogo o da un percorso [...] Cornelio riferisce essere venuti oratori Florentini ... a pregare che l’acque delle Chiane non fossero sopra il loro paese sboccate (Machiavelli). b. Far uscire, con rapido movimento, quel po’ di vino che è all’imboccatura di fiaschi e bottiglie per ...
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spiritato
agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di spiritare]. – In senso proprio, ossesso, invasato dal demonio o in genere da uno spirito maligno: un uomo s., una donna s.; chi aveva crisi epilettiche, [...] in passato, era ritenuto s.; una figliola di Lodovico settimo re di Francia era s. (Machiavelli); come sost., individuo invasato dal demonio: esorcizzare uno s., gli s.; essendosi per uso introdotto che da soli sacerdoti siano gli s. scongiurati ( ...
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radita
radità s. f. [der. di rado], ant. o raro. – Il fatto, la caratteristica di essere rado, poco fitto: dopo questi mettevano i triarii, e con tanta r. di ordini che potessono, bisognando, ricevere [...] tra loro i principi e gli astati (Machiavelli); r. dei denti; r. degli alberi di un bosco; in senso temporale: r. di un evento. ...
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rado1
rado1 agg. [lat. rarus (cfr. raro), con dissimilazione]. – 1. a. Di oggetto o di insieme le cui parti componenti non sono fra loro strettamente congiunte, sicché ne deriva mancanza di compattezza, [...] più r.; camminava a passi r.; se vincevano, il che occorreva r. volte, essi seguivano [seguitavano, cioè sfruttavano] la vittoria (Machiavelli). Molto frequente la locuz. avv. di rado, raramente, poco spesso: torna a casa di r.; ci vado di r.; capita ...
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dissimulatore
dissimulatóre s. m. (f. -trice) [dal lat. dissimulator -oris]. – Chi è solito dissimulare, persona abile nel dissimulare: ma è necessario questa natura saperla bene colorire, ed essere [...] gran simulatore e d. (Machiavelli). ...
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procreare
v. tr. [dal lat. procreare, comp. di pro-1 e creare «creare»] (io procrèo, ecc.: v. creare). – Generare, dare la vita: ciascuno procrea volentieri quegli figliuoli che crede poter nutrire (Machiavelli); [...] anche assol.: attitudine a p., capacità di procreare. Raro in senso fig.: un’alacrità d’intelletto che non mi lasciava trovar luogo né pace, s’io non procreava prima qualche opera che fosse o mi paresse ...
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licenzioso
licenzióso agg. [dal lat. licentiosus, der. di licentia «licenza»]. – 1. Che abusa della libertà abbandonandosi ad eccessi, a una condotta priva di freni e di ritegni morali: giovani l., o [...] poi, o egli [i fiumi rovinosi] anderebbano per uno canale, o l’impeto loro non sarebbe né sì l. né sì dannoso (Machiavelli); Come quando si dà fuoco alla mina, ... Licenzïosa fiamma arde e camina Sì ch’occhio a dietro a pena se le volve (Ariosto ...
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collettizio
collettìzio agg. [dal lat. collecticius, der. di collectus, part. pass. di colligĕre «raccogliere»], letter. – Raccogliticcio: Annibale e Pirro, che con eserciti collettizi fecero gran cose [...] (Machiavelli). ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...