profondare
v. tr. e intr. [der. di profondo] (io profóndo, ecc.), letter. – 1. tr. a. Far penetrare, cacciare o immergere a fondo: p. le radici nella terra, p. l’aratro nel solco; anche in senso fig.: [...] ); ho ... composto uno opuscolo «De principatibus», dove io mi profondo quanto io posso nelle cogitazioni di questo subietto (Machiavelli). 3. intr. (aus. essere) Sprofondare, cadere o rovinare nel fondo: la camera, dove lui era ... per vera virtù ...
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giostrare
(ant. anche giostare) v. intr. [dal fr. ant. joster, provenz. jostar, che è il lat. pop. *iuxtare, der. di iuxta «presso»] (io giòstro, ecc.; aus. avere). – 1. ant. a. Prendere parte a una [...] . allusivi, impegnarsi in battaglie d’amore, in giochi erotici: mio marito ... voleva la casa libera per potere g. a suo modo (Machiavelli). 2. Andare qua e là inutilmente: mi ha fatto g. tutta la giornata; andare a zonzo, girellare: non fa che g ...
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valligiano
agg. e s. m. (f. -a) [der. di valle]. – Abitante di una valle: le genti v.; i v.; perché quella valle è fortissima e i v. armigeri, vi fu il conte Oddo morto (Machiavelli). ...
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limbo
s. m. [dal lat. limbus «lembo»]. – 1. a. ant. Lembo, orlo. In partic.: la parte estrema del contorno d’un astro; il bordo del cerchio graduato di uno strumento, e sim. b. In anatomia, margine, [...] come si è ritenuto, per es., avvenisse ai bambini morti senza il battesimo (cfr. anche i noti versi di un epigramma del Machiavelli: La notte che morì Pier Soderini, L’anima andò de l’inferno a la bocca; Gridò Pluton: – Ch’inferno? anima sciocca, Va ...
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assueto
assüèto agg. [dal lat. assuetus, part. pass. di assuescĕre «avvezzare»], letter. – Avvezzo, assuefatto: a simili disagi era a. (Machiavelli). ...
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vallo1
vallo1 s. m. [dal lat. vallum]. – 1. In Roma antica, la palizzata o lo stecconato di legno piantato al di sopra e a rinforzo di un aggere difensivo; con sign. più ampio, l’insieme della palizzata [...] . generico di opera di fortificazione e di difesa: i Romani facevano forte il luogo co’ fossi, col v. e con gli argini (Machiavelli); Tornano allora i saracini, e stanchi Restan nel v. e sbigottiti i franchi (T. Tasso); E ripensò le mobili Tende, e i ...
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ridire
v. tr. [comp. di ri- e dire] (coniug. come dire). – 1. Dire di nuovo, ripetere: poiché non aveva sentito, gli ridissi la frase a voce più alta; non r. più una cosa simile!; me la ridici la poesia?; [...] sempre da r. su tutto. 4. rifl., ant. o raro. Ricredersi: E s’alcun prima si chiama felice ... Non dopo molto tempo si ridice (Machiavelli). ◆ Part. pass. ridétto, talora anche come agg., detto più volte, ripetuto: cose vecchie, dette e ridette. ...
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segretariato
s. m. [der. di segretario]. – 1. La carica, l’ufficio, le mansioni di segretario: gli hanno affidato il s. della Federazione; il s. del Machiavelli nella Repubblica Fiorentina; anche la [...] durata della carica: un breve, un lungo s.; durante il suo s. tutto funzionava alla perfezione. Scuola di s., denominazione assunta da scuole private che si propongono di completare l’istruzione professionale ...
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colorire
v. tr. [der. di colore] (io colorisco, tu colorisci, ecc.). – 1. a. Dare colore, e più comunem. dare i colori, ravvivare con colori (ma in senso proprio è meno com. di colorare): c. un disegno; [...] la vera essenza: c. un pretesto, una scusa, una bugia; è necessario questa natura saperla bene c., ed essere gran simulatore e dissimulatore (Machiavelli). ◆ Part. pass. colorito, anche come agg. e s. m. (v. le voci colorito1 e colorito2). ...
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segretario
segretàrio (ant. o pop. secretàrio, ant. segretaro) s. m. [dal lat. mediev. secretarius (der. di secretum «segreto»), propr. «colui cui si confidano cose segrete, riservate», titolo attribuito [...] , di un principe, cui venivano affidati incarichi varî, anche privati e riservati: il S. fiorentino, denominazione antonomastica di Niccolò Machiavelli, in quanto fece parte, con varî incarichi, della segreteria della Signoria a Firenze. 2. (f. -a) L ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...