reputazione
reputazióne (o riputazióne) s. f. [der. di reputare]. – 1. letter. Il fatto di reputare, la stima, il favore che si concede a uno: [la plebe] volse la sua riputazione a Mario, tanto che la [...] lo fece quattro volte consule (Machiavelli). 2. Il fatto di essere reputato, la stima e la considerazione in cui si è tenuti da altri: come avvocato gode buona, ottima r.; si è procurato una pessima r.; qui in paese ha cattiva r.; r. d’avaro, d’ ...
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terra
tèrra s. f. [lat. tĕrra]. – 1. a. In astronomia e geofisica, il pianeta su cui noi viviamo, il terzo dei pianeti del sistema solare in ordine di distanza dal Sole (dal quale dista 150 milioni di [...] principe ... che lo edificare di nuovo terre dove gli uomini si possino, per commodità della difesa o della cultura, ridurre (Machiavelli). Cfr. anche il toponimo Cinqueterre, in prov. di La Spezia. 7. Per estens. dal sign. 5, il termine è usato ...
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speculatore
speculatóre s. m. (f. -trice) [dal lat. speculator -oris «esploratore, osservatore, indagatore»; il sign. 2, dal fr. spéculateur]. – 1. letter. a. Chi specula, in senso filosofico: gli antichi [...] agg.: mente, intelligenza speculatrice. b. ant. Osservatore, esploratore: mandando innanzi i cavalli leggieri come speculatori del paese (Machiavelli). 2. a. Chi compie operazioni di commercio al fine di trarre profitto dalle variazioni dei prezzi di ...
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oppressare
v. tr. [der. di oppresso, part. pass. di opprimere] (io opprèsso, ecc.), ant. – Opprimere, tenere oppresso, oppure affliggere gravemente, tiranneggiare (è forma intens. rispetto a opprimere): [...] le genti superbe e tutto in provincie el mondo ridussero (L. B. Alberti); più spesso usato nel passivo: quando erano ... dai loro maestri oppressati, non avevano altrove dove rifuggire che al magistrato di quella Arte che gli governava (Machiavelli). ...
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temperato
agg. [dal lat. temperatus, propr. part. pass. di temperare (v. temperare)]. – Nei sign. che seguono (a eccezione del sign. 3), la variante temprato non è usata nella lingua odierna, ed è anche [...] nuovo] debbe esser grave al credere e al muoversi, ... e procedere in modo temperato con prudenzia e umanità (Machiavelli); linguaggio t. (non com.), controllato, equilibrato; più raro, di altre cose, attenuato: viso, alquanto più lunghetto che tondo ...
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svelare
v. tr. [der. di velo1, col pref. s- (nel sign. 3)] (io svélo, ecc.). – 1. letter. o raro. Togliere il velo, liberare dal velo: s. una statua, una lapide, nella cerimonia d’inaugurazione; s. il [...] interrogativa: qualcuno gli svelò che stava per essere incriminato; mi ha svelato di aver partecipato alla rapina; quel grande [N. Machiavelli] Che temprando lo scettro a’ regnatori Gli allor ne sfronda, ed alle genti svela Di che lagrime grondi e di ...
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mormoreggiare
v. intr. [der. di mormorare] (io mormoréggio, ecc.; aus. avere), non com. – 1. Lo stesso che mormorare, ma con suono più forte o più prolungato, riferito soprattutto al lieve rumore del [...] foglie mosse dal vento e sim. 2. Raro, con riferimento a persona, protestare, manifestare malcontento: l’altre genti mormoreggiavano, affermando non essere per stare in luoghi caldissimi dove non fussi vino e l’acque fussero cattive (Machiavelli). ...
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usurario
uṡuràrio agg. [dal lat. usurarius, der. di usura «usura1»]. – Di interesse che eccede notevolmente la misura legale o corrente, e del prestito stesso per il quale si esige tale interesse: imporre [...] di usura, dal codice penale italiano); la quale città innanzi a tutte l’altre elesse per suo domicilio, come quella che gli pareva più atta a sopportare chi con arte usurarie exercitassi [= impiegasse, facesse fruttare] i suoi danari (Machiavelli). ...
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razzimato
rażżimato agg., ant. – Forma intens. di azzimato (part. pass. di azzimare): tu se’ così razzimato! Tu mi pari uno cesso ripulito! (Machiavelli). ...
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sopravincere
sopravìncere v. tr. e intr. [comp. di sopra- e vincere] (coniug. come vincere; come intr., aus. avere), ant. – Stravincere: quegli che vogliono s. sempre perdono (Machiavelli); in senso [...] fig.: molti sopravinti dal sonno si addormirono (Sannazzaro). Per un altro sign., v. sopravvincere ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...