ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] fa tanto onore a uno uomo che di nuovo surga, quanto fa le nuove legge e li nuovi o. trovati da lui (Machiavelli); la osservanza delle buone leggi e buoni o. (Guicciardini); esso medesimo diede leggi, stati e o. civili alle nuove genti (Leopardi). e ...
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concionare
v. intr. e tr. [dal lat. contionari, der. di contio -onis «concione»] (io concióno, ecc.), letter. – 1. intr. (aus. avere) Tenere concione, parlare in pubblico solennemente, arringare: quante [...] volte gli fu necessario c. e parlare pubblicamente all’esercito (Machiavelli); oggi è usato per lo più in tono iron. o scherz., o di biasimo nei confronti di chi fa discorsi retorici e altisonanti. 2. tr. Recitare: concionavano declamazioni su l’ ...
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testificare
v. tr. [dal lat. testificari, der. di testis «testimone»] (io testìfico, tu testìfichi, ecc.), letter. o ant. – Testimoniare, attestare (anche in senso fig., dare testimonianza, fare prova [...] di qualche cosa): il che testifica appieno quanta confidenza si possa avere mediante la religione bene usata (Machiavelli); la qual cosa viene testificata con due graziose novelle da Franco Sacchetti (G. Gozzi). ...
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concione
concióne s. f. [dal lat. contio -onis, da un anteriore co(n)ventio «riunione», der. di convenire «riunirsi»], letter. – 1. ant. Pubblica adunanza, assemblea per trattare di cose dello stato [...] (con questo sign. il termine è usato solo in riferimenti storici): fu convocata una c.; chiamò il popolo a c. (Machiavelli). 2. Discorso solenne fatto in pubblico, arringa (nell’uso moderno ha spesso valore iron. o spreg.): non è con enfatiche c. che ...
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concisione
conciṡióne s. f. [dal lat. concisio -onis, der. di concisus «conciso»]. – L’essere conciso, brevità nel modo di esprimersi: la lettera è efficace nella sua c.; parlare, scrivere, esprimersi [...] con c.; la c. è la dote principale dello stile di Tacito e del Machiavelli. ...
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conciso
conciṡo agg. e s. m. [dal lat. concisus, part. pass. di concīdĕre «spezzare», comp. di con- e caedĕre «tagliare»]. – 1. agg. Breve, stringato, senza prolissità nell’espressione e nell’esposizione, [...] detto dello stile, del modo di esprimersi di chi parla o scrive, e anche della persona stessa: lo stile del Machiavelli è c. senza mai essere oscuro; Tacito è uno scrittore c.; rispondi con precisione e cerca di essere conciso; questa prosa, asciutta ...
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testimoniare
v. tr. e intr. [der. di testimonio] (io testimònio, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Fare testimonianza, attestare o affermare come testimone, per propria diretta conoscenza: t. il vero, [...] , esser chiamato, andare a t.; avere, non avere facoltà di t.; non si trovava alcuno che contra a’ nobili volesse t. (Machiavelli). Con uso intr.: t. della verità di un fatto; t. su come si è svolto un incidente; ant., fare da testimone, confermando ...
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largo
agg. e s. m. [lat. largus] (pl. m. -ghi). – 1. agg. a. Che si estende notevolmente in larghezza, spec. in rapporto alle altre dimensioni (lunghezza, altezza); in genere si contrappone a stretto: [...] a promettere, avaro nel dare; di quello che non è tuo, o di sudditi tua, si può essere più l. donatore (Machiavelli); anche sostantivato: l’avaro molto spesso spende più che ’l largo (Sacchetti). b. Riferito a cosa, abbondante, copioso: l. mèsse, l ...
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disalloggiare
diṡalloggiare v. tr. e intr. [comp. di dis-1 e alloggiare] (io diṡallòggio, ecc.), ant. – 1. tr. Far uscire dagli alloggiamenti: impedire i disegni dell’inimico, ... fronteggiarlo, costeggiarlo, [...] disalloggiarlo (Algarotti). 2. intr. (aus. avere) Uscire dagli alloggiamenti: i Franciosi, ... come i Viniziani disalloggiarono, gli assaltarono (Machiavelli). ...
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fiuto
s. m. [der. di fiutare]. – 1. Il fiutare, l’atto di fiutare: il cane al primo f. scovò la lepre; tabacco da f. (pop. da naso); riconoscere al f., all’odore. Anche il senso dell’odorato, spec. negli [...] che ha buon f. negli affari; conoscere, giudicare al f., a prima vista, con immediato intùito: io la gente onesta la conosco al f.; giudicò al f. che era un briccone; non com., indizio, sentore: abbiamo avuto qualche f. questa mattina (Machiavelli). ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...