concludere
conclùdere (meno com. conchiùdere) v. tr. [dal lat. concludĕre, comp. di con- e cludĕre per claudĕre «chiudere»] (pass. rem. io concluṡi o conchiuṡi, tu concludésti o conchiudésti, ecc.; part. [...] . Dare effetto, tradurre in realtà: il Mosca Lamberti disse, che chi pensava cose assai, non ne conchiudeva mai alcuna (Machiavelli). Con senso più generico, e con complemento costituito di solito da un pronome di valore neutro, operare in modo utile ...
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persuasione
persuaṡióne s. f. [dal lat. persuasio -onis, der. di persuadere «persuadere»]. – 1. a. Il persuadere, l’atto, il modo, il metodo del persuadere: in ciascuna maniera di sermone lo dicitore [...] il convincimento della verità, mentre persuasione potrebbe essere anche il convincimento di idee opinabili. 2. ant. Ragionamento persuasivo: queste persuasioni ... accesono forte i già per loro medesimi riscaldati animi al male (Machiavelli). ...
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conclusione
concluṡióne (raro conchiuṡióne) s. f. [dal lat. conclusio -onis, der. di concludĕre «concludere»]. – 1. a. Il fatto di concludere, d’essere concluso; compimento, termine: c. di un affare, [...] al collegio quando la causa viene rimessa a questo per la decisione. 4. ant. o letter. Tesi, argomento di una disputa su materia filosofica o teologica: queste e molte altre infinite simili c. si debbono disputare in detto Concilio (Machiavelli). ...
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e'1
e’1 〈é〉 art. det. m. pl. [lat. ĭlli]. – Variante ant. o pop. tosc. dell’art. i: e’ signori; e’ lavoratori. In testi antichi, e nelle loro edizioni moderne, è più frequente la grafia senza apostrofo: [...] tutti e dominii (Machiavelli). ...
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potentato
s. m. [dal lat. potentatus -us «dominazione», der. di potens -entis «potente»], letter. – 1. Potenza sovrana, stato potente, governo: i p. europei del Settecento. 2. Per estens., principe, [...] genere, chi è a capo di uno stato: innanzi che io tratti di Firenze descriverrò per quali mezzi la Italia pervenne sotto quegli p. che in quel tempo la governavano (Machiavelli). 3. Con sign. più recente, centro di potere: i p. economici, finanziarî. ...
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disarmare
diṡarmare v. tr. e intr. [comp. di dis-1 e armare]. – 1. tr. a. Spogliare delle armi: d. il nemico, i prigionieri; riuscirono a catturare l’assassino e a disarmarlo; di fortezze e sim., togliere [...] in cortile disarmati; intra le altre cagioni che ti arreca di male lo essere disarmato, ti fa contennendo (Machiavelli); anche fig.: Trovommi Amor del tutto disarmato (Petrarca); l’autorità disarmata di ragioni (Beccaria); vedere un potente ritirarsi ...
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recuperazione
recuperazióne (o ricuperazióne) s. f. [dal lat. recuperatio -onis], letter. – L’azione, il fatto di recuperare: Carlo, nel riordinare la guerra per la recuperazione di quella [isola], si [...] morì (Machiavelli). ...
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massaio
massàio (ant. o region. massaro) s. m. [lat. mediev. massarius, der. di massa come «insieme di fondi»]. – 1. ant. Coltivatore di un manso (v. massaro). 2. ant. a. Nel medioevo, amministratore [...] usata anticamente. Anche in senso fig.: perché vi fussi suto scritto che io non fussi buono massaio delle vostre lettere (Machiavelli), che io non ne fossi buon amministratore e custode, non ne avessi la debita cura. 3. non com. Amministratore del ...
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serrame
s. m. [der. di serrare], letter. – Dispositivo per chiudere porte e finestre e, più raram., mobili, casse e altri oggetti: chiedi Umilemente che ’l s. scioglia (Dante), della porta del Purgatorio; [...] vie ha catene che la tengono sbarrata, avevano ... davanti uno che con una mazza ferrata rompea i s. di quelle, acciocché i cavagli potessero passare (Machiavelli); un s. per una cintura da uomo (Cellini). Anche, per estens., sinon. di serramento. ...
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sperdere
spèrdere v. tr. [da disperdere, per riduzione del pref. dis- a s-] (coniug. come perdere). – 1. Variante letter. di disperdere: Tu dalle stanche ceneri Sperdi ogni ria parola (Manzoni); i pianti [...] ’altro canto, voi non offendete altro che un pezzo di carne non nata, sanza senso, che in mille modi si può s. (Machiavelli). b. Come intr. o intr. pron., abortire, non condurre a termine la gravidanza. ◆ Part. pass. sperduto o spèrso, anche come agg ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...