nomare
v. tr. [der. di nome] (io nòmo, ecc.), ant. o letter. – 1. Nominare, nel senso di assegnare, imporre un nome, o in quello di chiamare con il proprio nome o con altro particolare appellativo (che [...] ◆ Part. pass. nomato; con valore passivo, chiamato, denominato: un cotal giovinetto ... nomato Timoteo (Cesari); come agg., noto, rinomato, famoso: i primi giovani della città si esercitorono insieme con i più nomati cavalieri d’Italia (Machiavelli). ...
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zugo
żugo s. m. [etimo incerto] (pl. -ghi), tosc. ant. – Minchione, babbeo: io mi truovo meno venticinque ducati, e del fatto mio non si è ancora ragionato; ed ora m’hanno qui posto, come un z., a piuolo [...] (Machiavelli); io mi son restato zugo zugo (Piccolomini). ...
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potere2
potére2 v. tr. [lat. *pŏtēre, per il class. pŏsse, rifatto sul participio potens e sulle altre forme in pot- della coniugazione (potes, poteram, ecc.)] (nella coniugazione si alternano i temi [...] sforzasse di fuggire, possea estendere i passi (Sannazzaro); e [= i] quali errori ancora vivendo lui possevano non lo offendere (Machiavelli); Né più salir potìesi in quella vita (Dante); non a pieno Riconoscer loro forma indi potièno (T. Tasso). Per ...
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vacanza
s. f. [dal lat. vacantia, neutro pl. sostantivato di vacans -antis, part. pres. di vacare (v. vacare), attrav. il fr. vacance]. – 1. Il fatto, la condizione di essere o di rimanere vacante; lo [...] ebbe una lunga v. del potere; il Papa ... ordinò che ciascuno, nelle v. de’ beneficii, pagasse una annata alla Camera (Machiavelli). 2. Intermissione, temporanea cessazione di un’attività. In partic.: a. Intervallo di riposo, di uno o più giorni, che ...
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eccetto
eccètto prep. [dal lat. exceptus, part. pass. di excipĕre «eccepire»]. – All’infuori di; serve, come i sinon. tranne e fuorché, ad eccettuare, cioè ad escludere un singolo o singoli elementi [...] vado d’accordo con tutti, e. che con te; Teoderigo ... e. che la disciplina militare, rendé a’ Romani ogni altro onore (Machiavelli). Seguito da che, o più raram. da se, è anche locuz. congiuntiva, e introduce proposizioni limitative, col senso di «a ...
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potissimo
potìssimo agg. [dal lat. potissĭmus, superl. di potis «che può, potente»; cfr. poziore], letter. ant. – Che è il più importante, che prevale su ogni altro, che rappresenta l’elemento principale: [...] o p. ragione, motivo principale, fondamentale, causa preminente: i censori, ... diventati arbitri de’ costumi di Roma, furon cagione p. che i Romani differissono più a corrompersi (Machiavelli). ◆ Avv. potissimaménte, principalmente, soprattutto. ...
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condannazione
condannazióne (anche condannagióne e condennagióne) s. f. [dal lat. condemnatio -onis], ant. – Condanna, sentenza di condanna: furono cancellate le lor condannagioni, e riebbero i loro [...] beni (Malispini); porre fine a simili condennagioni (Machiavelli); giudice implacabile e inappellabile a condannazion del peccato (Segneri). ...
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tribo
s. m. – Adattamento ant. e raro del lat. tribus «tribù»: L’anima mia gustava di quel cibo ... Sé dimostrando di più alto tribo (Dante: qui nel senso di classe, ordine, grado); di poi a sorte traevano [...] i tribi, ... e di quello tribo sceglievano quattro de’ migliori (Machiavelli). ...
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orecchio
orécchio s. m. [variante di orecchia]. – 1. Organo pari dei vertebrati, situato ai due lati del capo, che ha la caratteristica funzione dell’udito e partecipa, insieme ai centri encefalici e [...] , per avvertire un suono o rumore, e sim.: da quel tempo in qua ella sta in orecchi come la lepre (Machiavelli); cominciò a stare in orecchi, per sentire se il chirurgo arrivava (Manzoni); essere tutt’orecchi, concentrare tutta la propria attenzione ...
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nominare
v. tr. [dal lat. nominare «dare un nome; citare; eleggere», der. di nomen -mĭnis «nome»] (io nòmino, ecc.). – 1. a. Indicare con un nome, chiamare, sia nel senso di imporre il nome a persona [...] in modo da poterla distinguere e designare: avendolo fatto battezzare, per il nome di Castruccio loro padre lo nominorono (Machiavelli); sia in quello di designare comunemente con un nome: certe enfiature ... le quali i volgari nominavan gavoccioli ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...