vacuare
vacüare v. tr. [dal lat. vacuare, der. di vacuus «vuoto»] (io vàcuo, ecc.), letter. ant. – Vuotare, svuotare: Cosimo con il credito suo vacuò Napoli e Vinegia di danari in modo che furono constretti [...] a prendere quella pace che fu voluta concedere loro (Machiavelli). ...
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vacuo
vàcuo agg. e s. m. [dal lat. vacuus, affine a vacare: v. vacare]. – 1. agg., letter. Vuoto, privo, mancante: le file sempre restavano intere e niuno luogo era di combattitori vacuo, eccetto che [...] la fila ultima (Machiavelli). In senso fig.: l’essere vacuo da ogni piacere e dispiacere, importa essere pieno di noia (Leopardi); uomo, animo v. di qualsiasi nobile sentimento; mente v. di pensieri, d’idee; più frequente senza complemento ...
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pubblicare
(ant. o letter. publicare) v. tr. [dal lat. publicare, der. di publĭcus «pubblico1»] (io pùbblico, tu pùbblichi, ecc.). – 1. Rendere pubblico, cioè noto a tutti, far conoscere pubblicamente, [...] . 3. ant. Espropriare un bene dichiarandolo di proprietà pubblica, confiscare: furono per tanto confinati tutti i Cerchi e i loro seguaci di parte bianca, intra i quali fu Dante poeta, e i loro beni publicati e le loro case disfatte (Machiavelli). ...
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trincato
agg. [affine al fr. ant. trinqat, d’incerta origine; cfr., con lo stesso sign., il napol. trencatë], ant. – Furbo, scaltro, smaliziato o, anche, malizioso: questi frati son trincati, astuti; [...] ed è ragionevole perché e’ sanno e peccati nostri e loro (Machiavelli). ...
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religione
religióne s. f. [dal lat. religio -onis, prob. affine a religare «legare», con riferimento al valore vincolante degli obblighi e dei divieti sacrali]. – 1. a. Complesso di credenze, sentimenti, [...] fra la morale e la r.; si volse [Numa] alla r., come cosa al tutto necessaria a volere mantenere una civiltà (Machiavelli); r. positiva, rivelata; r. naturale, che si ritiene conforme alla natura e alla ragione umana, costituita da alcune nozioni ...
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vedovo
védovo agg. e s. m. [lat. vĭduus, tratto dal femm. vidua: v. vedova]. – 1. Uomo a cui è morta la moglie: restare vedovo; è vedovo da due anni; ha un cugino v.; ha sposato un v. con due figli. [...] o è motivo di dolore: rimasa Firenze v. d’uno tanto cittadino e tanto universalmente amato, era ciascuno sbigottito (Machiavelli, con riferimento a Cosimo de’ Medici, bandito da Firenze); per tal vicino Vedova resterebbe or la mia terra Di tanti ...
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religioso
religióso agg. [dal lat. religiosus, der. di religio -onis «religione»]. – 1. a. Della religione, che concerne la religione o una religione: sentimento, precetto, comandamento, rito r.; fede [...] : è un uomo molto, poco r.; r. com’è, dovrebbe essere più caritatevole; mantenere la repubblica r. (Machiavelli); paese, popolo religiosissimo. c. Conforme ai riti della religione: matrimonio r., celebrato secondo i riti della Chiesa (contrapposto ...
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secca
sécca s. f. [der. di secco]. – 1. Tratto del fondo marino poco al disotto della superficie delle acque, spec. quando sia rialzato rispetto ai fondali vicini, così da essere pericoloso per la navigazione: [...] , non potere andare più avanti; lasciare uno in sulle s., abbandonarlo nel pericolo, in mezzo a gravi difficoltà: io non vorrei che ... mi lasciassi in sulle secche (Machiavelli). 2. region. Siccità. 3. In patologia vegetale, sinon. di seccume. ...
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timore
timóre s. m. [dal lat. timor -oris, der. di timere «temere»]. – 1. La condizione, lo stato d’animo di chi teme, di chi pensa possa verificarsi un evento dannoso, doloroso o comunque spiacevole, [...] manca il t. di Dio, conviene o che quel regno rovini, o che sia sostenuto dal t. d’uno principe che sopperisca a’ difetti della religione (Machiavelli); c’è bene a questo mondo de’ birboni, de’ prepotenti, degli uomini senza timor di Dio (Manzoni). ...
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vegliare
(ant. o pop. tosc. vegghiare) v. intr. e tr. [dal provenz. ant. velhar (cfr. anche fr. veiller), che è il lat. vĭgĭlare (lat. tardo vĭgŭlare), der. di vigil -ĭlis «vigile»; cfr. vigilare] (io [...] . Di leggi o disposizioni, accordi e trattati, essere in vigore, in corso: la tregua intra le parti vegghiava (Machiavelli); di usi, opinioni, ecc., essere comunemente accolto. ◆ Part. pres. vegliante, poco com. con funzione verbale; anticam. usato ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...