garbo3
garbo3 s. m. [prob. dall’arabo qālib «modello»]. – 1. a. Leggiadria, grazia, bella maniera nei movimenti, nel contegno, e soprattutto nel trattare con le persone, quindi anche cortesia, compitezza: [...] la prima da lui interamente scritta; avere g. a una cosa, averci attitudine; fare una cosa a g., farla bene, a modo (ellitticamente, riferito alla cosa stessa: lavoro, discorsi, disegni a g., fatti bene; anche iron.: uno scappellotto, un pugno, una ...
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mistero
mistèro (ant. o poet. mistèrio) s. m. [dal lat. mysterium, gr. μυστήριον, der. di μύστης (v. miste); nel medioevo mysterium ha assunto anche il sign. di «servizio, ufficio, cerimonia» per confusione [...] , costituisce per gli altri un enigma, suscitando quindi interesse e curiosità: quella donna è un m. per me. Con riferimento al modo d’operare di una persona, indica per lo più un atteggiamento di voluta segretezza: aveva un’aria di m.; gli piace ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno [...] che in senso proprio), discorso o gesto fuori luogo, che crea disagio presso gli altri; trovare la n. giusta, il modo conveniente di esprimere il proprio pensiero così che riesca accetto a chi ascolta; dire, dichiarare a chiare n., apertamente, senza ...
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rispetto
rispètto (ant. respètto) s. m. [lat. respĕctus -us «il guardare all’indietro; stima, rispetto»]. – 1. a. Sentimento e atteggiamento di riguardo, di stima e di deferenza, devota e spesso affettuosa, [...] che possa offenderli: r. per la persona umana, per tutti gli esseri umani; r. di o per sé stesso, il comportarsi in modo da non offendere il proprio onore, la propria dignità e personalità; avere r. per (o mostrare r. verso) i vecchi, gli infermi ...
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infinitivo
agg. [dal lat. tardo infinitivus, der. di infinitus «infinito»]. – 1. Propr., che non determina; si è usato, nella terminologia grammaticale, come equivalente di infinito (modo del verbo); [...] l’infinitivo. 2. Nella sintassi latina, greca, e più raram. italiana, proposizione i. (anche s. f., un’infinitiva), quella che ha nel predicato un verbo di modo infinito, come la frase soggettiva, o oggettiva, oppure anche, talvolta, l’esclamativa. ...
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notazione
notazióne s. f. [dal lat. notatio -onis, der. di notare «notare2»]. – 1. a. L’atto, il fatto e il modo di notare, cioè di segnare o contrassegnare: la n. delle pagine di un libro, fatta con [...] dieci, positive e negative, con esponente multiplo intero di tre (cioè 103, 106, ecc. e 10-3, 10-6, ecc.), scelto in modo da avere numeri decimali la cui parte intera non supera mai tre cifre; con tale notazione si può passare immediatamente all’uso ...
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vedere
vedére v. tr. [lat. vĭdēre] (pres. indic. védo [letter. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé’], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [letter. véggono, ant. o poet. [...] Manzoni). Col sign. di parere, opinione: a mio vedere, a suo vedere, ecc., secondo me, ecc.; più spesso, a mio, a suo modo di vedere. ◆ Part. pres. vedènte, raro con valore verbale (Qual è colui ch’adocchia e s’argomenta Di vedere eclissar lo sole un ...
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civetta
civétta s. f. [voce onomatopeica]. – 1. Uccello della famiglia strigidi (Athene noctua), comune e stazionario in Italia, che vive non lontano dalle abitazioni, sui tetti, nei tronchi cavi, nelle [...] Donna vanitosa e frivola che cerca di mettersi in mostra e di attirare l’attenzione e l’interesse degli uomini (allo stesso modo che le civette attraggono gli uccelli nella caccia): quella ragazza è proprio una c.; fare la civetta. 4. a. Auto civetta ...
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piano2
piano2 s. m. [lat. planum «pianura» (propr. neutro sostantivato dell’agg. planus: v. la voce prec.); nel sign. 7 ricalca il fr. plan] (pl. ant. le piànora). – 1. Superficie piana, generalm. orizzontale, [...] già disponibili e di quelli di cui il soggetto ritiene di poter disporre in un dato periodo di tempo, in modo da conseguire il più economicamente possibile i fini che intende raggiungere (v. programmazione e pianificazione): si possono avere p. di ...
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congiuntivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo coniunctivus, der. di coniungĕre «congiungere»]. – In genere, che congiunge, che serve a congiungere. In partic.: 1. In grammatica: a. Pronome c., sinon. raro [...] che) o subordinativa (nel tempo in cui, per il fatto che, a condizione che ecc.). b. Modo c., o assol. congiuntivo s. m. (ormai raro soggiuntivo), modo del verbo italiano, e di altri sistemi verbali, il quale indica normalmente un’azione o uno stato ...
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Il modo è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede e al legatario (art. 647 c.c.); può essere altresì previsto a carico del donatario (art. 793 c.c.)...
La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede...