libertà (ant. libertate e libertade) s. f. [dal lat. libertas -atis]. – 1. a. L’esser libero, lo stato di chi è libero: amo la mia l.; non posso rinunciare alla mia l.; L. va cercando, ch’è sì cara, Come [...] . b. In senso astratto e più generale, la facoltà di pensare, di operare, di scegliere a proprio talento, in modo autonomo; cioè, in termini filosofici, quella facoltà che è il presupposto trascendentale della possibilità e della libertà del volere ...
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nonviolènza s. f. [calco sulla loc. ingl. non violence «non violenza», dal 1830 ca., poi nella forma univerbata nonviolence, adoperata da Mohandas Karamchand Gandhi a partire dal 1920]. - Rifiuto programmatico [...] , sia morali, civili e umanitarî: Della n. si può dare una definizione molto semplice: essa è la scelta di un modo di pensare e di agire che non sia oppressione o distruzione di qualsiasi essere vivente, e particolarmente di esseri umani (Aldo ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito [...] , l’insieme dei valori, simboli, concezioni, credenze, modelli di comportamento, e anche delle attività materiali, che caratterizzano il modo di vita di un gruppo sociale: c. primitive, c. evolute; la c. delle popolazioni indigene dell’Australia; la ...
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colóre s. m. [lat. color -ōris]. – 1. a. Termine indicante, in fisica, sia la sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa qualità e composizione (c. soggettivo), sia la luce [...] oliva, verde pisello, verde bandiera, grigio perla, ecc.; in altri casi si associano i nomi di due colori per definire in modo più o meno vago tonalità intermedie: rosso bruno, verde azzurro, blu marrone, grigio verde o grigioverde, ecc. Con altri ...
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(ant. altretanto) agg., pron. e avv. [da altro e tanto]. – 1. agg. indef. Quanto l’altro, nella stessa misura di un altro o di altra cosa: cinquanta paternostri con a. avemarie (Boccaccio); ho provato [...] hai speso dieci euro e io altrettanto. E come risposta a un augurio: «Buon appetito!» «Grazie, altrettanto». 3. avv. Nello stesso modo, nella stessa misura, ugualmente: il mio giudizio vale a. che il tuo; proverò a fare a.; Io da lei altretanto era o ...
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manifattura s. f. [dal lat. mediev. manufactura, der. di manu facĕre «fare con la mano»]. – 1. a. Il complesso dei lavori e delle operazioni, eseguite a mano o a macchina, per le quali una materia prima [...] di privativa in un dato territorio o su tutto il territorio dello stato. 4. ant. Lavoro manuale, in senso generico, e modo con cui esso viene eseguito; o fattura, esecuzione, anche di opere dell’ingegno: la m. de’ sonetti, delle canzoni e dell ...
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divèrso agg. e s. m. [lat. divĕrsus, propr. part. pass. di divertĕre «deviare», comp. di di(s)-1 e vertĕre «volgere»]. – 1. agg. Propr., volto in altra direzione, in senso proprio e fig.: seguire vie d.; [...] ): amendue hanno un solo orizzòn E d. emisperi (Dante); è così d. da me!; persone di gusti d.; io la penso in modo d., ecc. In matematica, il simbolo grafico, corrispondente alla locuz. «diverso da», è costituito dal segno di uguale tagliato da un ...
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divìdere v. tr. [dal lat. dividĕre] (pass. rem. diviṡi, dividésti, ecc.; part. pass. diviṡo). – 1. a. Fare più parti di un tutto: d. un foglio in due; d. una mela in quattro spicchi; d. una parola in sillabe; [...] d. con un taglio netto il torto dalla ragione. d. Essere frapposto fra due cose o due parti di una cosa in modo da separarle: un muricciolo divide i due campi; il Mediterraneo divide l’Europa dall’Africa; fig.: un lungo intervallo di tempo divide ...
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promìscuo agg. [dal lat. promiscuus, der. del tema di miscere «mescolare»]. – 1. Misto, indistinto, costituito dalla mescolanza di cose diverse: società p., formata da persone diverse per condizione o [...] , testimonio, vittima, ecc.; e moltissimi nomi di animali: leopardo, coccodrillo, volpe, ecc.). ◆ Avv. promiscuaménte, in modo promiscuo, senza distinzione: i prigionieri venivano ammassati promiscuamente in sudice baracche; anche con l’accezione ...
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apiàrio s. m. [dal lat. apiarium, der. di apis «ape»]. – Luogo dove sono sistemati gli alveari; anche l’insieme degli alveari riuniti in una stessa località: a. olistico, struttura collegata a delle arnie [...] esterne in modo che l’aria degli alveari saturi di profumi e suoni l’ambiente interno, a beneficio dell’ospite umano. ...
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Il modo è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede e al legatario (art. 647 c.c.); può essere altresì previsto a carico del donatario (art. 793 c.c.)...
La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede...