villania
villanìa s. f. [der. di villano]. – 1. L’essere villano, il comportarsi da villano, cioè da persona rozza e incivile: la v. di quell’uomo è insopportabile; dare prova di grande villania. 2. [...] a certi cavalier fiorentini (Boccaccio); in partic., fare villania a una donna, ant., recare oltraggio al suo pudore, farle violenza: priegò caramente la buona femmina che ... alcun consiglio le desse per lo quale ella potesse fuggire che v. fatta ...
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eteroguidato
p. pass. e agg. Che agisce con la guida o il suggerimento di altri. ◆ In caso di cattivo risultato dei popolari e di affermazione piena dei Democratici, molti temono, con [Ciriaco] De Mita, [...] d’Africa sembravano essere finalmente diminuite. Almeno quelle combattute in modo tradizionale e non quelle che uccidono con uno stillicidio di bombe, agguati e vampate di violenza più o meno eteroguidata che sono ancora e sempre sotto gli occhi di ...
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rivolta
rivòlta s. f. [der. di rivoltare]. – 1. a. ant. o poet. L’azione, il fatto di rivoltare o di rivoltarsi dall’altra parte: ad una Rivolta d’occhi (Petrarca). b. L’elemento, il tratto rivoltato, [...] o omettono di obbedire a un ordine di un superiore, oppure prendono arbitrariamente le armi o si abbandonano a eccessi e violenzenon eseguendo l’ordine di desistere intimato da un loro superiore: condannare a 10 anni di reclusione i promotori e gli ...
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quacchero
quàcchero (o quàcquero) agg. e s. m. (f. -a) [dall’ingl. quaker, propr. «tremante», der. di (to) quake «tremare»]. – 1. Appartenente al movimento e alla setta protestanti sorti in Inghilterra [...] riconoscono una gerarchia ecclesiastica e i sacramenti, ammettono il valore della grazia ma non la predestinazione, si oppongono a ogni violenza, alle guerre e al servizio militare, sono animati da forte egualitarismo e grande rigorismo morale. Anche ...
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deterritorializzato
(de-territorializzato), p. pass. e agg. Privato della sua specificità territoriale. ◆ la violenza che si è scatenata a Genova [...] è il prodotto di un nuovo tipo di individuo, figlio [...] affida a queste pagine la chiave del romanzo, notando come la bellezza dell’enigmistica consista nel giocare «con i significanti e non con i significati», separando gli uni dagli altri. Ma il cimitero, e tanto più un cimitero del genere, è spazio di ...
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dicotomizzatore
agg. Che tende a separare in modo netto, in due parti contrapposte. ◆ La grecità, sostiene la [grecista Jaqueline de] Romilly […] non è una caratteristica razziale, ma una dimensione [...] da una visione realistica della incombente violenza interpersonale. Tale realismo greco impedisce Francesco Tomatis, Avvenire, 19 gennaio 2008, p. 25, Agorà).
Derivato da un non attestato v. tr. dicotomizzare (dal s. f. dicotomia) con l’aggiunta del ...
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nuotare
(raro e ant. notare) v. intr. [lat. natare, con alterazione non bene spiegata della vocale] (io nuòto, ecc.; il dittongo tende a mantenersi anche fuori d’accento per evitare l’ambiguità con notare [...] ; i cani imparano presto a n.) sia dell’uomo: sapere, non sapere n.; imparare, insegnare a n.; n. bene, male; n bagno di sudore; n. nel sangue, di chi compie atti di crudele violenza; n. nell’abbondanza, nelle ricchezze, nell’oro, e in espressioni più ...
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chavista
s. m. e f. e agg. Chi o che si richiama a Hugo Chávez. ◆ Violenza e duri scontri a Caracas tra gli oppositori del governo, scesi in piazza per difendere una delle domocrazie più antiche dell’America [...] «Prima di Chávez il governo ogni tanto chiamava la redazione per lamentarsi di questo o quell’articolo. Con Chávez il governo non chiama mai. Però ogni tanto arriva una telefonata di minacce, anonima; e allora per un po’ bisogna prendere precauzioni ...
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gentile1
gentile1 agg. [dal lat. gentilis «che appartiene alla gens, cioè alla stirpe», poi «di buona stirpe» (e da qui si svolgono i sign. moderni)]. – 1. ant. o letter. a. In senso originario (ancora [...] cortesemente, scusandosi con garbo; fare, usare g. violenza, insistere con preghiere perché altri accondiscenda a un invito g. impaccio (Foscolo). Nell’uso tosc., di persona esile, non robusta: è di complessione g.; un ragazzo un po’ gentilino ...
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scoppio
scòppio s. m. [lat. sclŏppus e stlŏppus, voce onomatopeica; cfr. schioppo]. – 1. a. Lo scoppiare, l’aprirsi con violenza e fragore, per eccesso di pressione: lo s. di un pneumatico, di una caldaia. [...] di s., la determinazione del carico di rottura dinamico che provoca la perforazione del tessuto o del foglio di carta in esame. 4. Non com. la locuz. avv. di scoppio, di schianto, di colpo: cadere, morire di scoppio. 5. ant. e dial. Schioppo: E in ...
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Metodo di lotta politica consistente nel rifiuto di ogni atto che porti a ledere fisicamente i rappresentanti e i sostenitori del potere cui ci si oppone, limitando l’azione a forme di non collaborazione, di boicottaggio e simili. Teorizzato...
VIOLENZA
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Diritto privato. - Si dice violenza la minaccia esercitata contro qualcuno allo scopo di farlo addivenire a un negozio giuridico.
Il più antico diritto romano non conosceva rimedî contro siffatta violenza: non...