criterio
critèrio s. m. [dal lat. mediev. criterium, gr. κριτήριον, dal tema di κρίνω «distinguere, giudicare»]. – 1. Fondamento, norma per distinguere, discernere, giudicare: fissare, stabilire, adottare, [...] seguire un c. (di scelta, di giudizio, di comportamento, ecc.); la scelta sarà fatta con determinati c.; non si sa in base a quale c. abbiano deliberato; un buon c., un c. utile, un c. molto discutibile. ...
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virgolettare
v. tr. [der. di virgolette] (io virgolétto, ecc.). – Chiudere una o più parole, un passo, un nome, tra virgolette, nella scrittura e nella stampa: v. una citazione, un brano, il titolo di [...] un’opera o di una rivista; il discorso diretto è di norma virgolettato. In usi estens. e fig., riportare testualmente, come è scritto o è stato detto: v. le risposte dell’intervistato; dare un rilievo e un’evidenza particolare, anche nel parlare: l’ ...
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irregolarita
irregolarità s. f. [der. di irregolare; cfr. lat. tardo irregularĭtas -atis «indisciplina nella condotta»]. – 1. a. Condizione di ciò che è irregolare, nei diversi sign. dell’aggettivo: [...] . 2. a. Condizione, fatto, procedimento irregolare; in partic., ogni azione che costituisca infrazione a una legge, a una norma, a una disciplina: commettere un’i.; rilevare delle i.; lasciar correre, chiudere un occhio su qualche irregolarità. Ha ...
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coccidiosi
coccidiòṡi s. f. [der. del lat. scient. Coccidium «coccidio», col suff. -osi]. – Gruppo di malattie prodotte da protozoi parassiti dell’ordine coccidei negli animali e talvolta anche nell’uomo [...] (c. epatica), i cui sintomi principali sono debolezza, dimagrimento, diarrea; il contagio avviene di norma attraverso gli alimenti. ...
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critico2
crìtico2 s. m. [dal lat. critĭcus, gr. κριτικός, propr. usi sostantivati dell’agg. prec.] (pl. -ci). – Chi per professione, o in determinate occasioni, esercita la critica, letteraria, artistica, [...] : c. letterario, c. d’arte, c. teatrale, c. musicale. Nelle sue varie accezioni, la parola è di norma usata al masch., anche con riferimento a donna. ◆ Spreg. critichétto, criticùccio, criticuzzo, criticónzolo, criticastro (tutti poco com.); accr ...
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stricto iure
〈... i̯ùre〉 locuz. lat. (propr. «a stretti termini di legge»), usata in ital. come avv. – Espressione del linguaggio giur. e giudiziario, usata talora anche nel linguaggio com., che significa [...] «in piena conformità alla norma del diritto». ...
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scantinare
v. intr. [forse der. di cantino, la prima corda del violino, col pref. s- (nel sign. 3)] (aus. avere), non com. – 1. Uscire di tono nel suonare uno strumento a corda. 2. fig. Dire o fare qualcosa [...] di inopportuno o di sconveniente: in quella discussione hai scantinato. In senso più ampio, deviare dalla norma, allontanarsi, per lo più temporaneamente, dalla retta via, da un corretto comportamento: è un buon marito, o un bravo impiegato, ma ogni ...
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stricto sensu
locuz. lat. (propr. «in senso stretto»), usata in ital. come avv. – Espressione (anche sensu stricto) che significa «nel significato più proprio e restrittivo della parola, del termine, [...] della locuzione o della frase»: una norma interpretata s. s.; il termine «delitto» è qui usato sensu stricto. In partic., si usa nelle scienze naturali (talora abbrev. in s. str.) per restringere l’ambito semantico di un termine della classificazione ...
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lespedeza
lespedèża s. f. [lat. scient. Lespedeza, dal nome di D. Lespedez, un governatore spagn. della Florida del sec. 18°]. – Genere di piante delle leguminose papiglionacee che crescono in Asia, [...] ma anche utilizzate come piante da foraggio o per il sovescio; sono erbe perenni o suffrutici, per lo più sericei, con foglie generalmente a tre foglioline, fiori rossi, rosei o bianchi di norma in racemi ascellari, e legumi a un solo seme. ...
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quoziente
quoziènte s. m. [dal lat. quotiens avv. «quante volte», der. di quot «quanti»]. – 1. In aritmetica, il risultato dell’operazione della divisione, e cioè il numero che esprime quante volte il [...] organica o l’andamento reciproco di due o più fenomeni tra loro correlati. In partic.: q. potassio/calcio, numero (di norma uguale a 2) che esprime il rapporto secondo cui detti elementi sono contenuti nel siero di sangue; q. proteico, numero che ...
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Protagonista dell'omonima tragedia lirica in due atti del letterato e librettista F. Romani (1788-1865), musicata da V. Bellini (1801-1835), rappresentata per la prima volta alla Scala di Milano il 26 dicembre 1831.
Figlia di Oroveso capo...
Regola di condotta, stabilita d’autorità o convenuta di comune accordo e di origine consuetudinaria, che ha per fine di guidare il comportamento dei singoli o della collettività, di regolare un’attività pratica, o di indicare i procedimenti...