talismo
s. m. [der. del lat. talus «tallone»]. – In medicina, atteggiamento viziato del piede (piede talo), per cui l’appoggio dell’arto avviene sul calcagno anziché sulla pianta, come di norma. ...
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platirrino
agg. [dal gr. πλατύρρινος, comp. di πλατυ- «plati-1» e ῥίς ῥινός «naso»]. – Nel linguaggio scient., che ha naso largo e schiacciato (cioè indice nasale superiore alla norma); il termine è [...] usato sia in antropometria, come sinon. di camerrino (v. camerrinia), sia in zoologia (anche sostantivato): scimmie p., denominazione con cui sono indicate le scimmie del nuovo mondo, riunite nelle famiglie ...
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saluto
s. m. [der. di salutare2]. – 1. a. Atto, costituito da un cenno, da un gesto, accompagnato per lo più da parole, e talora consistente anche di sole parole, che si scambia con una persona nel momento [...] personalità nazionali o straniere, ai caduti in guerra o in servizio: s. militare, nelle Forze Armate italiane, eseguito di norma portando la mano destra distesa alla visiera del berretto (fare il s. al capitano, alla sentinella, alla bandiera; s ...
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ipogino
ipògino agg. [comp. di ipo- e -gino]. – In botanica, fiore i., quello che ha il ricettacolo convesso e quindi con tutte le parti situate al disotto dell’inserzione dell’ovario, il quale, come [...] di norma, è posto all’apice del ricettacolo; ghiandole i., organi nettariferi, originati di solito da espansioni del ricettacolo, che si trovano al di sotto dell’ovario. ...
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ingegnere
ingegnère s. m. (f. -a, raro) [der. di ingegno, nel sign. di «congegno»]. – In origine, chi progetta e dirige l’esecuzione di macchine belliche o idrauliche, e la costruzione di opere civili, [...] a esecuzioni musicali, a registrazioni sonore, e sim., e delle relative attrezzature. Come titolo e appellativo (rivolgersi a un i.; senta prima l’i.; buongiorno ingegnere, e sim.), è usato di norma nella forma masch. anche se riferito a donna. ...
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plebiscito
s. m. [dal lat. plebiscitum, comp. di plebs plebis «plebe» e scitum «ordine», der. di sciscere «stabilire, ordinare»]. – 1. Nell’antica Roma, ogni norma votata dalla plebe su proposta dei [...] tribuni: in origine ebbe vigore di legge solo per la plebe, in seguito (dopo la lex Hortensia del 286 a. C.) fu vincolante per tutto il popolo. 2. a. Nel diritto moderno, in senso lato, ogni diretta manifestazione ...
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laico devoto
loc. s.le m. Chi si dichiara laico, ma si preoccupa al tempo stesso di tutelare e difendere tradizioni e contenuti di una fede religiosa. ◆ [Rocco] Buttiglione è in primo luogo un uomo politico [...] pongono questioni datate di qualche secolo. Ma diffido anche dei laici devoti, di chi vorrebbe trasferire un valore in una norma. La grande tradizione del popolarismo italiano non ha ignorato i valori, ma li ha mediati politicamente» [Ciriaco De Mita ...
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lisciviatore
lisciviatóre s. m. [der. di lisciviare]. – 1. (f. -trice) Operaio addetto alla fabbricazione di liscivia, oppure a operazioni di lisciviatura o di lisciviazione. 2. Apparecchio in cui si [...] effettua la lisciviazione o lisciviatura. Nella fabbricazione della carta, è un recipiente, di norma sferico, che viene posto in lenta rotazione dopo avervi messo i cenci e versato la soluzione lisciviante (per es., latte di calce). ...
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aiuto
s. m. [lat. tardo adiūtus -us, der. di adiuvare «aiutare»]. – 1. a. Opera, materiale o morale, con cui s’interviene a levare un’altra persona (o anche un gruppo di persone, una famiglia, una popolazione, [...] , a. chirurgo, a. contabile, a. operatore, a. regista, a. macchinista, ecc. (nel plur., poco com., si fanno di norma plurali tutti e due i sost.: aiuti medici, aiuti chirurghi, ecc.). Nelle facoltà o scuole universitarie, nel passato, assistente ...
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misura
miṡura s. f. [lat. mensūra, der. di mensus part. pass. di metiri «misurare»]. – 1. a. Il valore numerico attribuito a una grandezza, ottenuto ed espresso come rapporto tra la grandezza data e [...] sign. concr., criterio di giudizio, mezzo di comparazione: guai s’io dovessi prender la mia debolezza per m. del dovere altrui, per norma del mio insegnamento! (Manzoni); l’uomo è la m. di tutte le cose (sentenza di Protagora, citata da Platone); il ...
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Protagonista dell'omonima tragedia lirica in due atti del letterato e librettista F. Romani (1788-1865), musicata da V. Bellini (1801-1835), rappresentata per la prima volta alla Scala di Milano il 26 dicembre 1831.
Figlia di Oroveso capo...
Regola di condotta, stabilita d’autorità o convenuta di comune accordo e di origine consuetudinaria, che ha per fine di guidare il comportamento dei singoli o della collettività, di regolare un’attività pratica, o di indicare i procedimenti...