dolce1
dólce1 agg. [lat dŭlcis]. – 1. Di sapore (di cui è prototipo quello dello zucchero) che costituisce, con l’amaro, il salato e l’acido, una delle quattro sensazioni gustative fondamentali e che [...] familiare. 4. poet. Con valore di avverbio, dolcemente, soavemente: Chi non sa come d. ella sospira E come d. parla e d. ride (Petrarca); D. in core ei s’allegri e d. gema (Foscolo). 5. Sostantivato al masch.: a. Sapore dolce: il d. mi piace poco; il ...
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onde
ónde avv. [lat. ŭnde], letter. – 1. È propr. un avv. di moto da luogo, che significa «da dove» o «da cui» e si adopera (come il sinon. donde) in frasi interrogative, dirette o indirette, e in prop. [...] Raro e ant. come equivalente di «per dove»: Per mezz’i boschi inospiti e selvaggi, Onde vanno a gran rischio uomini et arme (Petrarca); talvolta preceduto dalla prep. per: il cristallo per onde passa la luce (Segneri). 2. Fa spesso le veci di un pron ...
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onesto
onèsto agg. [dal lat. honestus, propr. «onorato», der. di honos -oris «onore»]. – 1. Di persona che agisce con onestà, lealtà, rettitudine, sincerità, in base a principî morali ritenuti universalmente [...] ant. Decoroso, onorato o onorevole: se la stanza [= la permanenza nella vita] Fu vana, almen sia la partita o. (Petrarca); Colla chioma arruffata e polverosa, E d’o. sudor bagnato il volto (Poliziano). Dignitoso, nobile: bello e grande della persona ...
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rapido
ràpido agg. [dal lat. rapĭdus, der. di rapĕre «rapire»]. – 1. a. letter. o raro. In senso proprio, di cosa, come per es. una tempesta o un corso d’acqua, che nel suo impeto travolge e rapisce: [...] rapine. Più genericam., che si muove e si sposta con molta velocità: Rapido fiume che d’alpestra vena ... Notte e dì meco disïoso scendi (Petrarca); in un punto dove la corrente è più r. (v. anche rapida s. f.). b. Che si muove, si sposta e compie un ...
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rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza [...] le nove r. (Dante), cioè il nuovo modo di poetare; voi ch’ascoltate in rime sparse il suono Di quei sospiri ... (Petrarca); che mal pônno sfogar rade, operose Rime il dolor che deve albergar meco (Foscolo); con valore collettivo (v. canzoniere): le ...
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onore
onóre s. m. [lat. honos (o honor) -ōris]. – 1. a. In senso ampio, la dignità personale in quanto si riflette nella considerazione altrui (con sign. che coincide con quello di reputazione) e, in [...] tegno (Dante); non li fu onore [ad Amore] Ferir me de saetta in quello stato, A voi armata non mostrar pur l’arco (Petrarca); bandiera vecchia, onor di capitano, proverbio che ha anche un’altra variante (v. bandiera, n. 1 b); cadere sul campo dell’o ...
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rimalmezzo
rimalmèżżo (o rima al mèżżo) locuz. usata come s. f. – La rima (detta anche rima interna) tra la parola finale di un verso e una parola posta nel mezzo di un altro verso, generalmente del [...] ripetute tre alla fine di ciascun verso e tre nel mezzo o comunque nella prima metà del verso; per es., nella sestina del Petrarca «Non ha tanti animali il mar fra l’onde», le parole-rima che nella 6a stanza si seguono nell’ordine luna, boschi, sera ...
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indi
(ant. inde) avv. [lat. ĭnde; cfr. ne1], letter. – 1. Con valore locativo, da lì, da quel luogo: Poder di partirs’indi a tutti tolle (Dante); Indi traendo poi l’antiquo fianco ... (Petrarca). Talora [...] a pochi giorni, da indi in qua, da indi innanzi, ecc., dopo poco tempo, di lì a pochi giorni, da allora in poi, ecc. 3. In funzione pronominale, da esso, da ciò: E strinse ’l cor d’un laccio sì possente Che morte sola fia ch’indi lo snodi (Petrarca). ...
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si1
si1 pron. [lat. sē e sĭbi, accus. e dat. del pron. rifl. di 3a persona]. – 1. Forma atona del pronome rifl. di terza persona, sing. e plur., che serve alla coniugazione dei verbi riflessivi e in [...] .: Vuolsi così colà dove si puote Ciò che si vuole (Dante); Così qua giù si gode, E la strada del ciel si trova aperta (Petrarca); spesso con i verbi dire, narrare e sim.: si dice, si narra, si racconta che ...; non si direbbe che ha appena sei anni ...
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fiorire
v. intr. [lat. tardo florire, class. florēre, der. di flos floris «fiore»] (io fiorisco, tu fiorisci, ecc.; aus. essere). – 1. Fare fiori, mettere i fiori, essere in fiore (detto di piante): [...] , della gioventù. Di altre cose, apparire, manifestarsi con la bellezza di un fiore: Ch’amor fiorisca in quella nobil alma (Petrarca); fiorivano allora le mie speranze; le fiorì spontaneo sul labbro il sorriso; gli fiorisce nel volto la salute. c. Di ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.