nutrire
(ant. o letter. nudrire, nodrire, ant. notrire) v. tr. [lat. nūtrīre] (io nutro, ecc.; meno com. io nutrisco, tu nutrisci, ecc.). – 1. a. Fornire a un organismo vivente (uomo, animale, pianta) [...] fui in fino al colmo de la vita mia (Dante); Non è questo il mio nido Ove nudrito fui sì dolcemente? (Petrarca). 3. fig. a. Sviluppare le facoltà spirituali, intellettuali, morali, con mezzi idonei: n. la mente con lo studio (con altra costruzione ...
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bianco1
bianco1 agg. [dal germ. blank] (pl. m. -chi). – 1. Nel linguaggio scient., si definisce bianca la sensazione visiva prodotta dalla luce solare o da luce a questa analoga, e la luce stessa, la [...] spavento, per il sangue perduto, ecc.); b. come un cencio, come un panno lavato; Pallida no, ma più che neve b. (Petrarca). 4. Locuz. particolari: arma b., da taglio o da punta o insieme da taglio e da punta, come sciabola, spada, pugnale, baionetta ...
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ingombrare
(ant. ingomberare) v. tr. [der. di un celtico *combŏros; cfr. fr. encombrer] (io ingómbro, ecc.). – 1. a. Riempire, occupare un luogo o uno spazio, costituendo un impedimento al passaggio, [...] le nubi che ingombravano il cielo; nel linguaggio letter., anche semplicem. occupare: e poi la mensa ingombra Di povere vivande (Petrarca); o coprire, impedire, impacciare: il destrier ... fa crollar sì il mirto ove è legato, Che de le frondi intorno ...
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errore
erróre s. m. [dal lat. error -oris, der. di errare «vagare; sbagliare»]. – 1. letter. L’andar vagando, peregrinazione, vagabondaggio: gli e. di Ulisse; E lo aspettava la brumal Novara E a’ tristi [...] il suo corpo è franto dall’error lungo (Pascoli); poet. anche di cose: Qual [fiore] con un vago errore Girando parea dir ... (Petrarca). 2. Lo sviarsi, l’uscire dalla via retta, spec. in senso fig., l’atto e l’effetto di allontanarsi, col pensiero o ...
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ventura
s. f. [lat. ventūra, neutro pl. di venturus (v. venturo): propr. «le cose che verranno», quindi «il futuro»]. – 1. a. Sorte, destino: predire, indovinare, leggere la v. (pop. dare, fare la v.); [...] avvegna ch’io mi senta Ben tetragono ai colpi di v. (Dante); nel mondo Sua v. ha ciascun dal dì che nasce (Petrarca); talora, condizione di fortuna: chi muta paese, muta v. (prov.). Ant., caso, ragione fortuita: Qual forza o qual ventura Ti travïò sì ...
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nudo
agg. [lat. nūdus]. – 1. a. Non coperto da vestito o da altro indumento, riferito al corpo umano: un bambino n., un uomo n., una donna n.; spesso in funzione predicativa: essere, stare, restare n.; [...] e rinunce. In usi poet., privo di mezzi, perciò indifeso: Povera e n. vai, filosofia, Dice la turba al vil guadagno intesa (Petrarca); o trascurato, spregiato: Ma tu, foco d’amor, lume del cielo, Questa vertù che n. e fredda giace, Levala su vestita ...
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favola1
fàvola1 s. f. [lat. fabŭla, der. del verbo fari «parlare»; cfr. fiaba e fola1]. – 1. a. Breve narrazione, di cui sono protagonisti, insieme con gli uomini, anche animali, piante o esseri inanimati [...] ): f. pastorale; «La f. di Orfeo» di Poliziano. b. fig. Il corso della vita umana: La mia f. breve è già compita (Petrarca); La f. breve è finita, Il vero immortale è l’amor (Carducci). c. Intreccio, trama di un componimento letterario: la f. di un ...
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verace
agg. [dal lat. verax -acis, der. di verus «vero» sul modello di fallax «fallace», mendax «mendace», ai quali si oppone]. – 1. Sinon. letter. di vero, in alcune delle accezioni di questo agg.: [...] , che è fonte di verità: Segnor mio Iesù Cristo, Dio v. (Dante); Raccomandami al tuo Figliuol, verace omo e v. Dio (Petrarca); facciate che a me vegna quel veracissimo corpo di Cristo il qual voi la mattina sopra l’altare consecrate (Boccaccio); la v ...
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verdeggiare
v. intr. [der. di verde] (io verdéggio, ecc.; aus. avere, ma i tempi composti sono molto rari). – 1. Essere, apparire verde, e quindi rigoglioso; detto soprattutto della natura e della vegetazione: [...] assumere colore verde: anco il ciel de la terra s’innamora; Come già fece allor che’ primi rami Verdeggiâr (Petrarca), con allusione alla trasformazione di Dafne in alloro. ◆ Part. pres. verdeggiante, frequente come agg.: colli verdeggianti, campagna ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] so per quale destino capitino tutte a me; Or par, non so per che stelle maligne, Che ’l cielo in odio n’aggia (Petrarca). e. Con più accezioni la locuz. non si sa mai; seguita da prop. interrogativa indiretta, esprime il ripetersi di una situazione d ...
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Poeta e umanista (Arezzo 20 luglio 1304 - Arquà, od. Arquà P., tra il 18 e il 19 luglio 1374). Nato ad Arezzo da Eletta Canigiani e da ser Pietro di ser Parenzo dell'Incisa in Valdarno, che era stato bandito da Firenze nel 1302 per dissidî personali...
Arquà Petrarca Comune della prov. di Padova (12,5 km2 con 1856 ab. nel 2007).
Petrarca vi si trasferì nel 1369 e, salvo brevi interruzioni, vi dimorò fino alla morte e qui fu sepolto (1374); tuttora ben conservata la casa con lo studio del poeta.