decimale
agg. [der. di decima, decimo]. – 1. Relativo alla decima, come sistema di tassazione: rendite decimali. 2. In aritmetica e nelle sue applicazioni, che ha per base il 10: numerazione d. (v. numerazione); [...] senso, numero d., numero non intero, così detto in quanto esprimibile in forma di frazione il cui denominatore è 10 o una potenza di 10; cifre d., le cifre che, in un numero decimale, indicano il numero dei decimi, dei centesimi, ecc., e sono scritte ...
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lògos s. m. [traslitt. del gr. λόγος, che è dal tema di λέγω «dire», con vocalismo o]. – Nel pensiero greco, il termine indica la «parola» come si articola nel discorso, quindi anche il «pensiero» che [...] è il lògos, che nel filosofo Filone (c. 30 a. C
c. 45 d. C.) assume una precisa personalità come prima potenza espressa da Dio, con funzione mediatrice fra il creatore e il molteplice. Nella letteratura cristiana antica il lògos è, secondo il ...
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morso2
mòrso2 s. m. [lat. mŏrsus -us, der. di mordēre «mordere», part. pass. morsus]. – 1. a. L’atto del mordere (di uomini o di animali), dell’affondare cioè i denti in una materia, per staccarne un [...] la briglia, costituisce il fulcro, e l’estremità della parte inferiore o guardia a cui si attacca la briglia costituisce la potenza (la resistenza è rappresentata dagli angoli della bocca del cavallo). Cavallo che sente il m., che ubbidisce al m., o ...
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comunanza
s. f. [der. di comune1]. – 1. a. L’esser comune a più persone, l’avere una cosa in comune: c. dei beni, della proprietà; c. di fede, di principî, di opinioni; c. di vita; in comunanza, lo stesso [...] vivono in società. b. Al sing. o al plur. (lat. mediev. communantiae), la comunità che ha il godimento in comune di terre costituite da pascoli e boschi. c. ant. Comune, repubblica, distretto: signori e comunanze di grandissima potenza (G. Villani). ...
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mortaio
mortàio (ant. mortaro) s. m. [lat. mortarium, con il sign. 1, da cui derivano gli altri per somiglianza di forma]. – 1. Recipiente di metallo, pietra dura, marmo, legno, vetro, porcellana, usato [...] b. M. da fanteria, arma a tiro curvo, improntata a massima semplicità e leggerezza, e di notevole efficacia per la potenza distruttiva dei suoi proiettili, in dotazione alla fanteria di tutti gli eserciti moderni per aver prontamente ragione (e senza ...
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inventivo
agg. [der. del lat. inventus, part. pass. di invenire «trovare»]. – Che concerne l’invenzione, cioè l’attività di creare con l’immaginazione e la fantasia: facoltà, forza, potenza i.; un disegnatore, [...] un progettista dotato di grande capacità i.; parte i. d’un romanzo, la parte inventata dallo scrittore (contrapposta alla parte storica, desunta da fatti realmente accaduti). Anche, con senso positivo, ...
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illimitato
agg. [dal lat. illimitatus, comp. di in-2 e limitatus, part. pass. di limitare «limitare»]. – 1. Che non ha limiti di luogo, di tempo, di misura, ecc.: spazio i.; l’i. potenza dell’immaginazione; [...] o a cui non sono stati fissati limiti esatti: questo beneficio può essere concesso a un numero i. di persone. In partic.: congedo i. (v. congedo); società a responsabilità i., in cui i soci rispondono ...
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orrorifico
agg. Che incute orrore, orripilante ◆ Si comincia, in maniera esilarante e davvero orrorifica (come riesce ai registi che non si pretendono autori, ma hanno una genuina curiosità per le cose [...] 24 Ore, 22 luglio 2000, p. 12, Commenti e Inchieste) • La scena che si presenta agli occhi di Dante è di rara potenza orrorifica: un peccatore, di cui ancora Dante ignora il nome, addenta e rode la testa di un altro dannato, insomma consuma un rito ...
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invenzione
invenzióne s. f. [dal lat. inventio -onis «atto del trovare; capacità inventiva», der. di invenire «trovare», part. pass. inventus]. – 1. L’azione d’inventare e, concr., la cosa stessa inventata. [...] nelle arti figurative quelle che non sono riproduzione di modelli reali. c. La capacità stessa, in un artista, d’inventare: forza, potenza d’i.; scrittore, artista, musicista ricco d’i., scarso d’invenzione. d. Con sign. concr., ciò che da un artista ...
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amore
amóre s. m. [lat. amor -ōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia: amore [...] di rivelare e far apprezzare le proprie capacità e buone doti, impegnando la propria volontà nello sforzo di accrescerle e potenziarle: avere, non avere, essere privo di amor proprio; non hai un briciolo di amor proprio; nella teologia e nella morale ...
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Biologia
In embriologia sperimentale, p. indica il divenire di una parte dell’uovo o dell’embrione, inteso come ‘possibilità’ anziché come ‘capacità’ o ‘potere’. Si distingue dalla competenza (➔) in quanto la p. di una parte caratterizza l’intero...
Fiume delle Marche (88 km; bacino di 755 km2). Ha le sorgenti in un vasto anfiteatro, che le acque hanno profondamente solcato con la gola di Pioraco per defluire all’Adriatico; dopo la gola di San Severino (238 m), scavata nella catena del...