pretore
pretóre s. m. [dal lat. praetor -oris, da *praeitor, der. di praeire «andare avanti», propr. «chi precede (l’esercito)»]. – 1. Nell’antica Roma, nome dato in origine ai supremi magistrati della [...] titolo rimase allora a un magistrato minore, il cui potere fu ristretto a funzioni esclusivam. giurisdizionali, e ai magistrati processi tra persone di altra nazionalità. 2. Nell’ordinamento giudiziario italiano, in passato (la figura del pretore è ...
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interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di [...] e, in senso improprio, quella posta in essere dal potere legislativo (cosiddetta i. autentica), consistente in una legge da una lingua in un’altra, soprattutto nel linguaggio giudiziario, con riferimento all’attività dell’interprete: delitto di falsa ...
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supremo
suprèmo (ant. supprèmo) agg. [dal lat. supremus, superl. di supĕrus «superiore, che sta sopra»]. – 1. letter. Che sta nel posto più alto, che è al di sopra di ogni altra cosa: Poi che noi fummo [...] o a posizioni di effettiva preminenza: il capo s. dello stato; esercitare il s. potere; il comando s. delle forze armate; il s. organo giudiziario, la S. Corte di Cassazione (chiamata anche, abbreviatamente, la Suprema Corte). b. Estremo, ultimo ...
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investire
v. tr. [dal lat. investire «coprire con una veste, rivestire, circondare», nel lat. mediev. «mettere in possesso d’una dignità»] (io invèsto, ecc.). – 1. a. Mettere in possesso di un dominio, [...] forma passiva essere investito di pieni poteri, ricevere ampio mandato decisionale, o anche un potere assoluto. Nel linguaggio giudiziario e amministrativo, incaricare ufficialmente un’autorità di svolgere gli opportuni accertamenti in merito a un ...
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parlamentarismo
s. m. [der. di parlamentare1, sull’esempio del fr. parlementarisme]. – In genere, il sistema parlamentare moderno. In senso stretto, il sistema costituzionale che, pur basato sulla separazione [...] poteri (il legislativo, affidato al Parlamento, l’esecutivo, affidato al Governo, il giudiziario, affidato alla magistratura), istituzionalizza il primato del potere legislativo sugli altri due. Con connotazione polemica, la degenerazione, il cattivo ...
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costituzionalismo
s. m. [der. di costituzionale]. – Complesso dei principî che caratterizzano il governo costituzionale, cioè, in partic.: ordinamento regolato da stabili norme scritte (contenute nella [...] costituzione), divisione dei poteri (esecutivo, legislativo e giudiziario), e partecipazione del popolo alla vita politica; si contrappone di norma all’assolutismo, nel quale tutto il potere statale è concentrato nelle mani del monarca. ...
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sovrapporre
sovrappórre (meno com. soprappórre, ant. soprapórre) v. tr. [comp. di sovra- (o sopra-) e porre, sul modello del lat. superponĕre (comp. di super «sopra» e ponĕre «porre»)] (coniug. come [...] aveva sovrapposto soluzioni sforzate e fittizie (B. Croce); anche, far prevalere: un governo che tenti di s. il potere esecutivo a quello giudiziario non può dirsi democratico. Come rifl. e intr. pron., aggiungersi in più, oltre a quanto già c’era ...
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GIUDIZIARIO, ORDINAMENTO
Mariano D'Amelio
. L'ordinamento giudiziario, nel suo più largo significato, è formato dall'insieme delle norme, che regolano la costituzione e il funzionamento di tutti gli organi che esercitano l'ufficio giurisdizionale;...
GIUDIZIARIO, ORDINAMENTO (XVII, p. 307)
Gaetano FGSCHINI
La riforma dell'ordinamento giudiziario, attuata con il decreto 30 gennaio 1941, n. 12, e che aveva già subìto numerose modificazioni (tra cui va ricordata, per la sua importanza, quella...