noia
nòia s. f. [prob. dal provenz. noja, enoja; v. noiare e annoiare]. – 1. a. Senso di insoddisfazione, di fastidio, di tristezza, che proviene o dalla mancanza di attività e dall’ozio o dal sentirsi [...] donna la quale io ti nominai ... ricevea da te alcuna n. (Dante). 5. Nella letteratura italiana di ispirazione provenzale, si disse noia (provenz. enueg) un genere di componimento molto diffuso, consistente nell’enumerazione di cose moleste, talvolta ...
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corte
córte s. f. [lat. cōrs cōrtis (cohors -tis) «cortile, terreno adiacente alla villa», affine a hortus «orto»]. – 1. a. Spazio scoperto entro il perimetro di un fabbricato, per dar luce e aria alle [...] a deliberare; la C.!, annuncio dato dall’usciere quando entrano i magistrati. 5. Corti d’amore, nella lirica provenzale, immaginarî convegni di dame in cui si disputavano e si risolvevano controversie d’amore; talvolta anche, per influsso letterario ...
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occitanico
occitànico agg. [der. di Occitania, a sua volta der. di oc, secondo il modello di Aquitania e sim.] (pl. m. -ci). – Relativo all’Occitania, denominazione letter. della Francia merid., cioè [...] dei paesi in cui si parla la lingua d’oc; anche, relativo alla lingua d’oc (quindi sinon. letter. di provenzale): lingua, letteratura occitanica. Meno com., come agg. e sost., abitante, originario o nativo dell’Occitania (v. anche occitano). ...
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gallicismo
s. m. [der. di gallico1, nel senso di «francese»]. – Voce, locuzione o costruzione sintattica francese, e anche dell’antico provenzale, introdotta in un’altra lingua; è in genere sinon. di [...] francesismo, ma con senso più ampio ...
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materno
matèrno agg. [dal lat. maternus, der. di mater «madre»]. – 1. a. Di madre, della madre: amore, affetto m.; carezze, cure m.; la m. benedizione; sin dall’alvo m., fin dalla nascita; sangue m.; [...] idioma m., propriam. la lingua che si apprende dalla madre (Fu miglior fabbro del parlar m., Dante, con riferimento al poeta provenzale Arnaldo Daniello), poi la lingua della patria; terra m., la terra che è stata madre, la terra natia (Tu non altro ...
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petrobrusiano
petrobruṡiano (o petrobrussiano) agg. e s. m. – Relativo al riformatore provenzale Pietro di Bruys o Petrus Brusianus († 1140) le cui dottrine ci sono note indirettamente: rifiutava la [...] gerarchia e il magistero ecclesiastico, negava la validità del battesimo per i piccoli e ribattezzava i proprî seguaci, dava valore simbolico all’eucaristia, rifiutava luoghi e oggetti di culto perché ...
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farandola
faràndola s. f. [dal provenz. mod. farandoulo]. – Danza provenzale, in tempo di 6/8 con ritmo fortemente accentato, ballata da uomini e donne che tenendosi per le mani o per i fazzoletti si [...] dispongono in lunga fila, preceduti da suonatori di pifferi (galoubets) e tamburelli ...
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discordo
discòrdo s. m. [dal fr. e provenz. ant. descort, der. di descorder «discordare»]. – Antica varietà di canzone, originaria della poesia francese e provenzale, ma con esempî anche nella poesia [...] portoghese, spagnola e italiana; era caratterizzata dalla discordanza metrica e melodica, estesa qualche volta alla lingua, diversa da strofe a strofe o anche da verso a verso ...
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lionese
lionése agg. e s. m. e f. [dal fr. lyonnais, f. lyonnaise]. – Della città francese di Lione (fr. Lyon), capoluogo del dipartimento del Rodano; abitante o nativo di Lione; come s. m., il lionese, [...] il dialetto franco-provenzale parlato nel Lionese, cioè nella regione di Lione. In gastronomia, salsa l. (fr. sauce lyonnaise), salsa fatta con cipolle finemente tritate, stufate nel burro con aggiunta di aceto e vino bianco. ...
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precocia
precòcia s. f. [der. di precoce, per analogia con ferocia], letter. raro. – Precocità: della qual p. della lirica provenzale ... non occorrerebbe ricercare qui troppo sottilmente le ragioni [...] (Carducci) ...
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Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come lingua letteraria il p., o lingua d’oc,...
FRANCO-PROVENZALE
Giulio Bertoni
. Si chiama franco-provenzale "un tipo idiomatico (usiamo le parole di chi, primo, l'ha individuato, G. I. Ascoli), il quale insieme riunisce, con alcuni suoi caratteri specifici, più altri caratteri, che...