ragia
ragià (più corretto ma meno com. ràgia) s. m. [hindī rājā 〈ràaǧaa〉, sanscr. rājan- (nomin. rājā) «re», corradicale del lat. rēx rēgis «re», attrav. l’ingl. rajah o il fr. raja]. – Nell’India antica, [...] re, sovrano di uno stato autonomo. Nell’India moderna, principe, capo di uno stato minore, ma privo di piena sovranità e di autonomia (vassallo, per es., dell’imperatore di Mongolia dal sec. 16° al 18°, o della Corona britannica dal sec. 18° all’ ...
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frigio
frìgio agg. e s. m. [dal lat. Phrygius] (pl. f. -gie). – Della Frigia, regione storica dell’Asia Minore (e attualmente parte della Turchia asiatica), regno indipendente fino al sec. 7° a. C., [...] Magno nel 333 a. C., e divenuta poi provincia romana: l’altopiano f.; i re f.; le divinità f. (in partic. la dea Cibele, che vi aveva uno costituito da due «tetracordi frigi» in successione discendente re-la sol-re; tono f., il 3° tono (autentico) del ...
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rigaglia
rigàglia (region. regàglia) s. f. [prob. lat. regalia (neutro pl. sostantivato di regalis «da re, degno di un re»), nel senso di «bocconi da re»; gli altri sign. si sviluppano per similitudine [...] dal primo, tranne quelli del n. 3, in cui è da considerarsi variante di regalìa]. – 1. Al plur., le interiora del pollo e di altri volatili commestibili (fegato, cuore, ventriglio, granelli, ecc., a cui ...
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sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. [...] riuscendo a legarlo; i nemici, aggirando l’altura, giunsero improvvisi s. il nostro reparto; e come sinon. di contro: sopra il re di Tunisi se ne venne per cacciarlo del regno (Boccaccio). Altri usi fig.: la benedizione di Dio scenda s. voi e le ...
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basileus
baṡilèus s. m. [traslitt. del gr. βασιλεύς di etimo molto discusso, prob. non indoeuropeo]. – Nome che nell’antica Grecia designava il re; dopo che l’istituto monarchico scomparve, assorbito [...] l’arconte che, analogamente al rex sacrificulus di Roma, conservava nelle sue attribuzioni religiose l’antica funzione sacrale dei re. Basilèus fu anche, in varie città greche, epiteto frequentissimo di Zeus, designante la supremazia del dio su tutti ...
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scettrato
agg. e s. m. [der. di scettro], letter. – Che impugna lo scettro, o che ha lo scettro come insegna e simbolo del potere regio: scettrato re sull’odorate tele Non trova sonno (Chiabrera); le [...] moli al nume sacre E agli uomini scettrati (Parini); anche con valore di sost., nel sign. di re: Surti in piè lo seguian gli altri scettrati Del re supremo ossequiosi (V. Monti). In araldica, attributo dell’aquila o di altro animale che tiene uno ...
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juancarlismo
s. m. Il favore e la considerazione dei quali gode Juan Carlos di Borbone, proclamato re di Spagna il 22 novembre 1975. ◆ Negli ultimi anni, un certo revisionismo di destra aveva riletto [...] ha mai risentito di questi attacchi, però. E la popolarità del re, coccolato dalla stampa rosa che narra spesso le sue scorribande in l'aperta ostilità dei settori più accanitamente antifranchisti, il re, nato nell'esilio romano il 5 gennaio del 1938 ...
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cavaliere
cavalière (ant. cavalièro e cavallière) s. m. [dal provenz. cavalier, fr. ant. chevalier, che risalgono al lat. tardo caballarius, der. di caballus «cavallo»]. – 1. a. Chi sta a cavallo, chi [...] detto cavallo: muover dovea il cavalier suo per dar scacco matto al re (Boccaccio). 8. ant. a. Tratto di ramparo di una hanno per tipo il sovrano a cavallo (in partic., di Giovanni II re di Castiglia e di Filippo il Buono duca di Borgogna). 10. In ...
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orangista
agg. e s. m. e f. [dal fr. orangiste, che, nel sign. 2, traduce l’ingl. orangeman] (pl. m. -i). – 1. Relativo alla dinastia degli Orange-Nassau, casa degli statolder delle Province Unite dei [...] di Guglielmo III (statolder dei Paesi Bassi e dal 1689 re d’Inghilterra) in lotta contro gli stuardisti in Inghilterra e contro in Irlanda (1688-91), sia i seguaci di Guglielmo I re dei Paesi Bassi, cacciato dal Belgio in seguito alla rivoluzione ...
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sill
〈sil〉 s. ingl. (propr. «davanzale»; pl. sills 〈sil∫〉), usato in ital. al masch. – In geologia, filone di roccia eruttiva, di forma tabulare, che si è intruso parallelamente alla stratificazione [...] sillabe di fa-ì-na). Le sillabe che terminano in vocale si chiamano aperte o libere (per es. le tre sillabe di pa-ga-re); quelle che terminano in consonante si chiamano chiuse o implicate (per es., le prime due di con-trat-to). L’apertura o chiusura ...
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Diritto
Il capo riconosciuto e legittimo di uno Stato che si regge a monarchia. In quanto organo supremo, gode di un particolare stato giuridico, fondato su un insieme di prerogative che gli sono attribuite in considerazione della sua funzione...
Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi.