chiuso1
chiuso1 agg. [part. pass. di chiudere]. – 1. Ha tutti gli usi e le varie accezioni di chiudere: tenere la porta ch.; starsene ch. in casa; lo stabilimento rimarrà ch. tutto il mese; ch. per lutto [...] strofici legati a leggi costanti, che ne fissano il numero e il tipo dei versi, e in genere anche l’alternarsi delle rime (canzone antica, sonetto, ecc.): la poesia moderna ha abbandonato le forme chiuse. Con altro senso, rima ch., lo stesso che rima ...
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pontare1
pontare1 v. tr. e intr. [variante ant. o letter. di puntare] (io pónto, ecc.). – 1. tr. Appoggiare con forza, premendo con tutto il peso: Sanz’arme n’esce a solo con la lancia Con la qual giostrò [...] i bovi Stirano (Pascoli). 2. intr. (aus. avere) Premere, forzare, esercitare forza o pressione in un punto: S’io avesse le rime aspre e chiocce, Come si converrebbe al tristo buco Sovra ’l qual pontan tutte l’altre rocce (Dante); cominciò ... egli ...
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vui
pron. – Variante ant. e poet. di voi, sicilianismo adottato in rima anche da poeti toscani, e presente più volte in Dante, una nella Commedia, Inf. V, 95: Di quel che udire e che parlar vi piace, [...] editori, la rima imperfetta voi, correlata a fui e a sui), sei volte nella Vita nuova, per es. in XIX, 6: tratterò del suo stato gentile ..., Donne e donzelle amorose, con vui, tre volte nelle Rime, e una nel Convivio (Canz. I del trattato II, v. 8). ...
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rustico
rùstico agg. e s. m. [dal lat. rustĭcus, der. di rus «campagna»] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di campagna, campagnolo: le r. zampogne (T. Tasso); casa r., fondo r.; chiesetta r.; lingua r., non com., [...] per la razionale abitazione dei contadini. In titoli di opere e in denominazioni partic.: Il comune r., titolo di una poesia delle Rime nuove di G. Carducci (1885); La vita r., titolo di un’ode del Parini; stile r., di oggetti d’arredamento, mobili ...
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diesi
dïèṡi s. f. [dal lat. diĕsis: v. diesis]. – Nella metrica italiana, passaggio dalla fronte alla sirima nella stanza della canzone, quasi sempre segnalato dalla rima baciata tra l’ultimo verso della [...] fronte e il primo della sirima o dal netto mutamento del sistema di rime. ...
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endecasillabo
endecasìllabo agg. e s. m. [dal lat. hendecasyllăbus, gr. ἑνδεκασύλλαβος, comp. di ἕνδεκα «undici» e συλλαβή «sillaba»]. – Nella metrica italiana, verso di undici sillabe (o, più propriam., [...] canzone (nella quale si alterna generalm. con il settenario). In tutti questi casi l’endecasillabo è legato al sistema delle rime; altrove, come nella tragedia in versi (Alfieri) o nel Giorno del Parini e nei Sepolcri del Foscolo, è svincolato dalla ...
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sugo
s. m. [lat. sūcus; v. succo] (pl. -ghi). – 1. a. Il liquido contenuto nella polpa di frutti o altri elementi vegetali acquosi (sinon. più com., ma con usi più limitati o più specifici, di succo): [...] , quasi spremersi, da un più lungo discorso o da un racconto (cfr. un uso analogo di suco in Dante: S’io avessi le rime aspre e chiocce, ... Io premerei di mio concetto il suco Più pienamente): «Bene», disse Federigo, letto che ebbe, e ricavato il s ...
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frottola
fròttola s. f. [prob. der. di frotta]. – 1. Componimento letterario di origine popolaresca (detto anche motto confetto) costituito da un affastellamento di pensieri e di fatti bizzarri e strani, [...] senza nesso o quasi tra loro, in versi di varia misura (settenarî, quinarî, endecasillabi) e senza ordine fisso di rime. 2. Componimento musicale (detto anche villotta, villanella, strambotto, ecc.), per lo più a 4 voci, di genere apparentemente ...
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sonetto
sonétto s. m. [dal provenz. ant. sonet, che a sua volta è dal fr. ant. sonet «canzone, canzonetta», der. di son «suono»]. – Composizione metrica nata in Italia nel Duecento, di carattere prevalentemente [...] , formata di quattordici versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana) distribuiti in due quartine e due terzine, con rime disposte secondo schemi diversi nelle varie epoche e letterature: un s. del Petrarca, dell’Alfieri; i s. del ...
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padre
(ant. patre) s. m. [lat. pater -tris]. – 1. a. Uomo che ha generato uno o più figli, considerato rispetto ai figli stessi: essere, diventare p.; p. di molti figli; o anche nei rapporti umani, affettivi [...] patria. c. Maestro, fondatore, iniziatore di un’arte, di una scienza: il padre Mio e de li altri miei miglior che mai Rime d’amor usar dolci e leggiadre (Dante, con riferimento a Guido Guinizzelli); Eschilo, il p. della tragedia greca; il p. Dante ...
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Rime
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Vincenzo Pernicone
Tradizione del testo. - La qualità della trasmissione del testo delle R., così come si è andata effettuando nel corso dei secoli, e proprio per la circostanza di partenza (che cioè D. non provvide mai a costituire...
Rime sparse
Francesco Bausi
Consistenza, datazione e circostanze di composizione
Sotto la denominazione di rime o di rime sparse o varie si comprende oggi la produzione poetica estravagante di M., non facente capo né a opere organiche (l’Asino),...