ossecrazione
ossecrazióne s. f. [dal lat. obsecratio -onis, der. di obsecrare (v. la voce prec.)], letter. – Preghiera fervida, supplica, rivolta alla divinità o anche a persone. Come pubblica preghiera [...] presso gli antichi Romani, è più com. la variante obsecrazione (v.). ...
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ventiquattro
agg. num. card. [comp. di vénti e quattro], invar. – Numero composto di due decine e quattro unità (in cifre arabe 24, in numeri romani XXIV): ecco qui, sono v. banconote da dieci euro; [...] sostantivato, il numero 24: puntare sul v.; il giorno 24 del mese: oggi è il v.; l’anno 24 di un secolo: è nato nel v., o è del ventiquattro. In partic., essendo 24 il numero delle ore di cui è formato ...
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ventisette
ventisètte agg. num. card. [comp. di vénti e sette], invar. – Numero composto di due decine e sette unità (in cifre arabe 27, in numeri romani XXVII). In partic., il giorno v., e come s. m. [...] il v. del mese, o assol. il ventisette, il giorno in cui gli impiegati dello stato e anche di molte aziende private riscuotono normalmente lo stipendio; di qui, l’uso della parola come sinon. di stipendio ...
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bronzo
brónżo s. m. [prob. dal pers. birinǵ «rame»]. – 1. Categoria di leghe metalliche in cui entrano come componenti principali il rame (in proporzione superiore al 70%: fra l’85 e il 90%, per es., [...] e delle sue leghe, che non fu raggiunto ovunque simultaneamente. 2. Per metonimia, oggetto di bronzo, in partic. opera d’arte: b. etruschi, romani. Poet., spec. al plur., le campane: muto de’ b. il sacro squillo (V. Monti); Oggi a festa i b. rombano ...
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ventitre
ventitré agg. num. card. [comp. di vénti e tre]. – Numero composto di due decine e tre unità (in cifre arabe 23, in numeri romani XXIII): si è laureato a v. anni; il giorno v., e come s. m. [...] il v. del mese; l’aereo è decollato alle ore v., o assol. alle v., alle ore 11 di sera; il numero v., o come s. m. il v., numero che nella cabala e nelle credenze popolari è ritenuto fausto, portatore ...
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armilla
s. f. [dal lat. armilla, der. di armus «omero»]. – 1. Braccialetto d’oro o d’altro materiale, usato come ornamento da uomini e donne nella Roma antica. In partic., il bracciale d’argento, o più [...] raram. d’osso, che presso gli eserciti romani veniva dato come ricompensa al valor militare e che i decorati portavano per lo più al polso. 2. ant. Collare per cani. 3. In araldica, sinon. di circolo. 4. In architettura, struttura di un arco ...
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punico
pùnico agg. e s. m. [dal lat. Punĭcus, agg. di Poeni «Cartaginesi»; cfr. gr. Φοίνικες «Fenici»] (pl. m. -ci). – Che si riferisce alla cultura sviluppatasi nelle colonie fenicie del Mediterraneo [...] sinon. meno com. di cartaginese, usato in vece di questo in alcune locuz. e sign. particolari: guerre p., le tre guerre combattute dai Romani contro i Cartaginesi tra il 264 e il 146 a. C.; perfidia p. o, per antifrasi, fede p. (lat. Punica fides, in ...
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impero
impèro s. m. [lat. impĕrium, der. di imperare «comandare, essere a capo»]. – 1. letter. In senso ampio, potere assoluto, autorità piena, incontrastata: esercitare un i. dispotico; Nettuno aveva [...] semplici, diritte o lievemente incurvate, e da forme sobrie e austere, ispirate a modelli classici greci e romani: edifici, mobili, gioielli stile impero. d. Il territorio soggetto alla giurisdizione dell’imperatore: difendere, allargare i confini ...
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quattordicesimo
quattordicèṡimo agg. num. ord. [der. di quattordici]. – 1. Che, in una sequenza o in una successione ordinata, occupa il posto corrispondente al numero 14 (in cifre arabe 14°, in numeri [...] romani XIV): arrivare, classificarsi q. (e, sostantivato, essere il q., la q. in graduatoria); q. mensilità (e assol., come s. f., la quattordicesima); il secolo 14°; Luigi XIV; Benedetto XIV (comunem., però, si legge Benedetto decimoquarto, e così ...
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quattordici
quattórdici agg. num. card. [lat. quat(t)uordĕcim, comp. di quat(t)uor «quattro» e decem «dieci»]. – Numero composto di dieci più quattro unità, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe [...] 14, in numeri romani XIV): un ragazzo di q. anni, una scala di q. gradini; il treno parte alle ore 14 (o, sostantivato, alle quattordici) in punto; il sonetto è composto di q. versi. Come s. m., per ellissi di numero, o di giorno, o d’altro sost.: ...
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ORDINES ROMANI
Nicola Turchi
. Raccolta di rubriche cerimoniali (non di preghiere, le quali invece sono contenute nei sacramentarî, antifonarî, salterî) che descrivono e documentano lo sviluppo della liturgia papale in Roma dai sec. VI al...
Scrittore (Colledara 1855 - Firenze 1910). Insegnante di liceo (dal 1893 a Firenze), si occupò di critica letteraria (soprattutto Dante) e artistica; lasciò, in Colledara (1907), un'affettuosa e vivace descrizione di luoghi e figure a lui cari....