divisione
diviṡióne s. f. [dal lat. divisio -onis, der. di dividĕre «dividere»]. – 1. L’atto, il fatto di dividere, sia facendo due o più parti di un tutto, sia disgiungendo o separando, concretamente [...] numero detto resto, che sommato al prodotto del divisore per il quoziente dà come risultato il dividendo; ha come simbolo, tra gli altri, il segno: (per es., 12 : 4 = 3): fare la d. di un numero per un altro; imparare a fare le d.; una d. con numeri ...
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diesis
dïèṡis s. m. [dal lat. diĕsis, gr. δίεσις «passaggio, intervallo» der. di διΐημι «far passare», comp. di διά «attraverso» e ἵημι «mandare»]. – 1. Segno musicale (♯) che, anteposto a una nota, [...] pezzo; un doppio d. (♯♯) indica l’alterazione di due semitoni. Sia il diesis sia il doppio diesis vengono annullati con il segno del bequadro (v.). 2. Presso i Greci, significava un vero e proprio intervallo, più piccolo del tono (½, ¼); nel genere ...
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percossa
percòssa s. f. [der. di percuotere, formato sul part. pass. percosso]. – 1. a. Colpo più o meno violento inferto da una persona a un’altra con le mani, con un bastone o con altro corpo contundente: [...] (Boccaccio). c. non com. Più genericam., urto violento tra due corpi: sbatté con la fronte contro la parete e ancora porta il segno della p.; Null’altra pianta che facesse fronda O indurasse, vi puote aver vita, Però ch’a le p. non seconda (Dante ...
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convergenza
convergènza s. f. [der. di convergere]. – 1. Il convergere, l’essere convergente, cioè diretto verso un unico punto o limite: c. di due linee, di due strade; negli autoveicoli, c. delle ruote, [...] avente le due distanze focali uguali, l’inverso della distanza focale, misurata in diottrie con segno positivo (in contrapp. alla divergenza che ha segno negativo). 2. fig. Il tendere a un medesimo fine, il concorrere a un determinato effetto ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si [...] confusione che non riuscivamo a sentirci l’un l’altro; è ridotto in uno stato t. da far pietà; si è avvilito a tal segno da non voler più vedere nessuno; Seguitando il mio canto con quel suono Di cui le Piche misere sentiro Lo colpo tal, che disperar ...
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intersegno
interségno s. m. [comp. di inter- e segno]. – Nella tecnica del bulino, sinon. di intrataglio; più propriam. lo spazio bianco interposto tra un segno e l’altro. ...
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x, X
(ics) s. f. o m. – Ventitreesima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in latinismi, grecismi e altri prestiti non interamente adattati): corrisponde come forma alla lettera greca X (chi), che [...] a nessuna persona determinata); un X qualsiasi, un tizio qualsiasi, un ignoto. Esclusivamente nella forma maiuscola, non puntata, il segno X è simbolo, in biologia e genetica, di uno dei cromosomi sessuali (l’altro, presente nel sesso eterozigote, si ...
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cicatrice
s. f. [dal lat. cicatrix -icis]. – 1. Tessuto di guarigione delle soluzioni di continuo e delle perdite di sostanza di tessuti sia animali sia vegetali; più comunem., segno che rimane sulla [...] ottenuta incidendo profondamente la pelle e ritardando ad arte la rimarginazione, praticata da alcune popolazioni primitive. 2. fig. Segno lasciato nell’animo da un’esperienza dolorosa: di ogni dolore rimane una c.; il ricordo di quel triste episodio ...
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k, K
(cappa o kappa, ant. o region. ca) s. m. o f., invar. – Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (cioè il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto) come il greco [...] originariamente indicava in latino la correlativa sonora ‹ġ›, passò a rappresentare la sorda e per la sonora fu adottato il nuovo segno G, la lettera K divenne inutile e scomparve a poco a poco dall’uso, conservandosi come semplice arcaismo in alcune ...
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spunta1
spunta1 s. f. [der. di spuntare3]. – Nell’uso comm. e bancario, l’operazione di verifica o revisione di un conto o prospetto contabile, fatto apponendo un segno a ciascuna delle scritture numeriche [...] dopo averne riconosciuto l’esattezza e la regolarità; fare la s. il segno stesso usato per tale operazione, costituito da una crocetta, una linea, un punto, ecc.: la locuz. è usata anche più genericam. nel linguaggio corrente: fare la s. della lista ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione di un’altra cosa, più astratta, con...
segno (signo solo in Detto 90)
Domenico Consoli
Qualunque cosa sensibile che oltre a manifestare sé stessa manifesta anche un'altra cosa con la quale è in genere collegata mediante un rapporto di effetto a causa, o di antecedente a susseguente.
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