crocesegno
croceségno s. m. [comp. di croce e segno]. – Segno grafico a forma di croce, spec. quello fatto dagli analfabeti in luogo della firma. In diplomatica, segno di croce che, dato il suo valore [...] di simbolo sacro, precedeva anche la firma autografa come segno personale, in luogo dell’anello; tale uso si limitò poi agli ecclesiastici, e ora è esclusivo dei vescovi. ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario [...] delle varie lingue moderne, con la pronuncia ʒ in italiano, ∫ in quasi tutte le altre lingue; in alcune però lo stesso segno è servito a indicare anche un fonema diverso, come avviene in italiano (v. oltre), oppure soltanto un fonema diverso, come in ...
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richiamo
s. m. [der. di richiamare]. – L’azione di richiamare, il fatto di venire richiamato, e il modo con il quale si effettuano. In partic.: 1. a. L’azione di chiamare e il fatto di essere chiamato [...] un’opera a stampa, si rinvia a una nota posta a piè di pagina o in fondo al volume. b. Nelle bozze di stampa, segno (detto anche segno di r.) che si fa nel luogo dove va eseguita una correzione, e che si ripete in margine con accanto la correzione da ...
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traccia
tràccia s. f. [der. di tracciare] (pl. -ce). – 1. Segno lasciato nel terreno, su una superficie o in altro ambiente, da qualcosa che vi passa sopra o attraverso, che vi poggia con forza: le t. [...] orme sul terreno sia costituita dall’odore o sentore ivi lasciato o dalla presenza di resti alimentari, deiezioni, di sangue o altri segni: cercare la t. o le t. della lepre, del cinghiale, di un branco di starne; t. fresca, svanita, falsa, di corsa ...
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segnale
s. m. [lat. tardo signale, neutro sostantivato dell’agg. signalis, der. di signum «segno»]. – 1. a. Indicazione di tipo ottico o acustico, per lo più stabilita d’intesa o convenzionale, con cui [...] posti sulla carreggiata e costituiscono la segnaletica orizzontale (v. segnaletica). 2. Più genericam., spec. nella lingua ant., segno, in senso astratto o concreto: tutto nel viso cambiato, eziandio se parola non avesse detta, diede assai manifesto ...
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monogramma
s. m. [dal lat. tardo monogramma -mătis: cfr. l’agg. gr. μονογράμματος «formato di una sola lettera», comp. di μονο- «mono-» e γράμμα «segno, figura, lettera»] (pl. -i). – Insieme di più lettere [...] (di una parola o di più parole) congiunte e sovrapposte in nesso fra loro, così da formare un solo segno grafico, per lo più in forma di croce, di rettangolo o di quadrato; di solito usato per esprimere un nome proprio di persona: sigillo col m.; ...
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lambda
(o labda) s. m. [dal gr. λάμβδα o λάβδα (lat. lambda), dal fenicio lama, ebr. lāmedh], invar. – Nome della undicesima lettera dell’alfabeto greco e del segno che la rappresenta (minuscolo λ, maiuscolo [...] sinistra in basso (′λ) il numero 30.o00; secondo un uso che risale ai filologi alessandrini, il segno maiuscolo Λ indica il libro 11° dell’Iliade, il segno minuscolo λ il libro 11° dell’Odissea. In fisica, la lettera λ è il simbolo di varie grandezze ...
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paragrafo
paràgrafo s. m. [dal lat. tardo paragrăphus, gr. ἡ παράγραϕος, comp. di παρα- «para-2» e -γραϕος «-grafo»]. – 1. In origine, segno d’interpunzione che compare negli antichi papiri greci dell’età [...] per distinguere le parti in responsione nel coro o nella parabasi delle antiche tragedie e commedie). Nei codici medievali, segno grafico convenzionale (prima nella forma di ┌, poi di ) usato dagli amanuensi, di solito in colore diverso da quello in ...
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bemolle
bemòlle s. m. [comp. di be, nome ant. della lettera b (simbolo alfabetico medievale del si bemolle) e molle], invar. – Segno musicale (♭) che, anteposto a una nota, prescrive l’alterazione di [...] stesso nome che la seguono nella battuta; collocato in chiave, vale per tutte le note dello stesso nome che ricorrono nel pezzo; il suo effetto viene annullato con il segno del bequadro (v.). L’alterazione discendente di 2 semitoni viene indicata col ...
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pace s. f. [lat. pax pacis, dalla stessa radice *pak-, *pag- che si ritrova in pangere «fissare, pattuire» e pactum «patto»]. – 1. a. Condizione di normalità di rapporti, di assenza di guerre e conflitti, [...] la p.), cessare i litigi, ritornare al buon accordo, in alcuni casi suggellandolo anche con una stretta di mano o altro segno esteriore; mettere p., ristabilire l’accordo, far cessare i litigi con il proprio intervento. Giudice di pace, figura tipica ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione di un’altra cosa, più astratta, con...
segno (signo solo in Detto 90)
Domenico Consoli
Qualunque cosa sensibile che oltre a manifestare sé stessa manifesta anche un'altra cosa con la quale è in genere collegata mediante un rapporto di effetto a causa, o di antecedente a susseguente.
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