casimiroa
caṡimiròa s. f. [lat. scient. Casimiroa, dal nome del patriota messicano Casimiro Gómez († 1810)]. – Genere di piante dicotiledoni, della famiglia rutacee, con 4 specie dell’America Centr.: [...] coriacee e frutto drupaceo. Una sua specie, Casimiroa edulis, dà frutti per lo più rotondeggianti, con buccia grossa, amarognola e polpa fondente, dolce e mangereccia: le foglie sono usate nella medicina indigena, i semi contengono principî ipnotici. ...
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pandolce
pandólce s. m. [comp. di pane1 e dolce]. – Dolce genovese del tipo del panettone, tradizionale per le feste natalizie, a base di farina, lievito di birra, burro, pinoli, zucchero, semi di finocchio, [...] dadini di cedro candito, uva passa, uva di Malaga, acqua di fiori d’arancio e vino di Malaga o marsala. Non com. la grafia divisa pan dolce, che ha sign. generico ...
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cianidrico
cianìdrico agg. [comp. di cian(o)-2 e -idro-, col suff. -ico]. – Acido c. (o prussico): composto organico, di formula HCN (cianuro d’idrogeno), presente in diversi glicosidi (per es., nell’amigdalina [...] delle mandorle amare, dei semi di pesche, ecc.), detti perciò cianogenetici; puro è un liquido incolore dall’odore di mandorle amare; molto tossico per gli animali superiori (agisce paralizzando il centro bulbare), viene adoperato nella ...
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calandra3
calandra3 s. f. [lat. scient. Calandra, dal fr. calandre, di etimo ignoto]. – Genere d’insetti coleotteri della famiglia curculionidi, comprendente due sole piccole specie cosmopolite: Calandra [...] granaria, o punteruolo del grano, e C. oryzae; sono lunghe più di due millimetri, depresse, di color bruno castagno; le larve si nutrono della sostanza amilacea dei semi immagazzinati di diversi cereali e s’impupano nel grano svuotato. ...
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pre-cena
(pre cena), s. m. o f. e agg. inv. Consumazione di assaggi di cibo sfiziosi e stuzzicanti accompagnati da vini o aperitivi; che precede la cena, che si consuma prima di cena. ◆ Il padre dello [...] sfortunato Dodi si è seduto solitario in una piazzetta semi-deserta all’ora dell’aperitivo pre-cena. (Mattino, 17 agosto 2001, p. 13, Estate) • Qualcuno parla di aperitivi «milanesi», altri invece, li vedono come versione capitolina delle tapas ...
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cianogenetico
cianogenètico agg. [comp. di ciano-2 e -genetico] (pl. m. -ci). – Di composto organico che dà o contiene cianogeno. Glicosidi c.: classe di glicosidi che in presenza di opportuni fermenti [...] scindono mettendo in libertà acido cianidrico; sono di solito sostanze amare, velenose, largamente diffuse in natura (in frutti, semi, foglie), usate in medicina (acqua di mandorle amare, di lauroceraso, ecc.) o in processi industriali (produzione di ...
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monodora
monodòra s. f. [lat. scient. Monodora, comp. di mono- e gr. δῶρον «dono», per i fiori solitarî]. – Genere di piante anonacee, dell’Africa, con una decina di specie, distinte per i carpelli disposti [...] in verticillo, fusi insieme a formare un ovario uniloculare; il frutto è una bacca con epicarpo legnoso e numerosi semi immersi nella polpa, spesso aromatici e usati come la noce moscata. ...
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idnocarpo
s. m. [lat. scient. Hydnocarpus, comp. del gr. ὕδνον «tubero» e κραπός «frutto»]. – Genere di piante arboree della famiglia flacourtiacee, con molte specie indo-malesi; dai semi di alcune di [...] queste si estrae un olio viscoso (olio di i.), che ha gli stessi impieghi dell’olio di chaulmoogra ...
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selvatico
selvàtico (tosc. e region. salvàtico) agg. [lat. silvatĭcus (lat. volg. salvatĭcus), der. di silva «selva»] (pl. m. -ci, ant. o dial. -chi). – 1. a. Di pianta, che nasce spontaneamente e cresce [...] per la vite s., v. vite1. Come s. m., in agraria, il soggetto sul quale viene eseguito l’innesto, qualora provenga da semi di specie spontanea: innestare sul s.; si contrappone a gentile. b. Ricoperto di selve, di piante selvatiche: un luogo s.; per ...
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bardana2
bardana2 s. f. [dal lat. mediev. bardana]. – Erba bienne della famiglia composite tubuliflore (Arctium lappa), detta anche lappa o lappola: ha radice grossa, foglie radicali ovali, lunghe circa [...] mezzo metro, fusto alto fino a un metro, con numerosi capolini; dai semi si estrae un olio semisolido, l’olio di bardana; le radici si usano come diuretico, diaforetico, depurativo e come eccitante tricogeno del cuoio capelluto. È pianta che cresce ...
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SEMI-
È un ➔prefissoide derivato dal latino semi-, che significa ‘a metà, parzialmente’ o ‘quasi’.
Si trova in parole composte derivate direttamente dal latino (semiacerbo, semicircolo) o formate modernamente da sostantivi e aggettivi
asse ▶...
semi-
semi- [Lat. semi-, da semis "metà"] [LSF] Primo elemento di parole composte, nelle quali significa "metà" o anche, più generic., "in parte, quasi".