flatus vocis
locuz. lat. (propr. «emissione di voce»). – Espressione tradizionalmente attribuita al filosofo Roscellino di Compiègne (morto intorno al 1120), massimo rappresentante del nominalismo medievale, [...] universali non hanno alcuna realtà oggettiva e sono soltanto semplici nomi (cioè, appunto, dei flatus vocis). È talora ripetuta nel linguaggio comune, riferita in senso polemico a discorsi privi di consistenza o a promesse che non hanno seguito. ...
Leggi Tutto
ordire
v. tr. [lat. ordiri «cominciare a tessere» e comunem. «cominciare, dare inizio a qualche cosa»] (io ordisco, tu ordisci, ecc.). – 1. a. Nella tessitura, distendere sul telaio, in senso longitudinale, [...] un romanzo, un dramma; o addirittura compiere, eseguire: se a me fia dato Ordir mai su la cetra opra non vile (Parini). Comune invece col sign. di macchinare, cioè di preparare, tramare in segreto qualcosa di illecito: o. una congiura, un intrigo; o ...
Leggi Tutto
parete
paréte s. f. (ant. m.) [lat. volg. pares -ètis, per il class. paries -iĕtis]. – 1. a. Nelle costruzioni, elemento verticale, piano o curvo, di un edificio, con prevalente funzione di separare [...] l’esterno: innalzare, abbattere una p.; p. divisoria o comune, fra due ambienti; p. grossa, robusta, sottile; p. tu non fossi ancora Di morte intrato dentro da la rete (Dante). E in senso più astratto (più com. muro): una p. di odio, di diffidenza; s ...
Leggi Tutto
eccezione
eccezióne s. f. [dal lat. exceptio -onis, der. di excipĕre «eccepire», part. pass. exceptus]. – 1. L’azione e l’effetto dell’eccettuare o dell’essere eccettuato; in senso concr., caso che esce [...] dalla regola comune, cosa che si distingue dalle altre cose analoghe: fare un’e., eccettuare; fare e., costituire un’e., uscire dalla regola generale; senza e., nessuno escluso: ho provveduto a tutti, senza e.; ogni regola ha la sua e., nessuna ...
Leggi Tutto
nominare
v. tr. [dal lat. nominare «dare un nome; citare; eleggere», der. di nomen -mĭnis «nome»] (io nòmino, ecc.). – 1. a. Indicare con un nome, chiamare, sia nel senso di imporre il nome a persona [...] , anche come agg. nel sign. di menzionato: il già nominato, il su o sopra nominato, seguiti da un nome proprio o comune (v. anche sunnominato). Con altra accezione, nell’uso burocr., il nominato Giulio Rossi, la persona così chiamata, che ha questo ...
Leggi Tutto
arbitrio
arbìtrio s. m. [dal lat. arbitrium, der. di arbĭter «arbitro»]. – 1. Capacità di scelta nell’operare e nel giudicare: fare, agire, comportarsi, regolarsi secondo il proprio a.; rimisero tutto [...] libera volontà: fare di proprio a.; siamo esposti al suo a.; con senso più concr., atto o comportamento capriccioso o anche illegale: quell’ordine è cinque o i dieci dell’a., suprema magistratura (soppressa da papa Giulio II) del comune di Perugia. ...
Leggi Tutto
ulivismo
s. m. Linea politica e senso di appartenenza alla coalizione dell’Ulivo, costituita ufficialmente all’inizio del 1995 dai partiti del centrosinistra, che hanno scelto come simbolo comune un [...] ramoscello d’olivo. ◆ la Margherita gode di una posizione tattica favorevole: detta il ritmo della musica e obbliga i «riformisti» diessini a inseguire. Così che Arturo Parisi, custode dell’ulivismo, può ...
Leggi Tutto
povero
pòvero agg. [lat. pop. pauper -a -um per il lat. class. pauper -ĕris, comp. di paucus «poco» e parĕre «procacciare, produrre»: propr. «che produce poco» (detto prob., in origine, della terra)]. [...] canna, poverissimo. Con uso sostantivato: elenco dei p. del comune; ospizio per i p.; prima di morire distribuì ai p. pena con quelle sue p. braccine, esili e magre; con altro senso, sono p. scuse, misere, meschine. Sempre in tono di commiserazione, ...
Leggi Tutto
riscatto
s. m. [der. di riscattare]. – 1. L’azione di riscattare, il fatto di riscattarsi o di venire riscattato, il modo e il mezzo con il quale si attua: chiedere, ottenere, trattare il r. di un prigioniero [...] chiedere un grosso r., versare il riscatto. In usi fig., in senso religioso, morale o politico: Tutti fatti a sembianza d’un Solo, contributi. c. Nell’uso comm., e anche nel linguaggio comune, l’acquisizione in proprietà di un bene locato o affittato ...
Leggi Tutto
epoca
època s. f. [dal gr. ἐποχή, propr. «sospensione, fermata», der. di ἐπέχω «trattenere»]. – 1. Propr., punto fisso nella storia, segnato da qualche avvenimento memorabile, da cui si comincia a contare [...] dell’Impero romano segnò l’inizio di una nuova epoca. Con senso più generico: viviamo in un’e. di grandi trasformazioni; l’ che fissa, agli effetti del computo degli interessi, una data comune, detta appunto epoca, che deve essere anteriore a tutte ...
Leggi Tutto
SENSO COMUNE
Guido Calogero
COMUNE È uno fra i termini filosofici che hanno maggiormente mutato di valore attraverso l'evoluzione storica. La sua origine è nella denominazione di κοινὴ αἴσϑησις ("sensazione comune") adottata da Aristotele,...
Razionalità pratica tra senso comune cultura e natura
Antonio Rainone
Nella tradizione filosofica si parla da lungo tempo di razionalità ‘teoretica’ e razionalità ‘pratica’. Teoretica (o cognitiva) è la razionalità che si suppone operi nella...