ustascia
ùstascia s. m. e agg. [dal serbocr. ustas̆a «insorto, ribelle», der. del verbo ustati «alzarsi, levarsi in piedi»], invar. – Termine già usato dagli Slavi balcanici per indicare chi aveva preso [...] stato indipendente di Croazia, abbandonandosi a una feroce lotta di sterminio in cui persero la vita circa un milione di Serbi ortodossi della Bosnia-Erzegovina e della Croazia; nel 1945 i capi ustascia si rifugiarono all’estero, dove il movimento ha ...
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albanofono
agg. Che si esprime nella lingua albanese. ◆ Il docente parigino [Xavier Raufer] ha ricordato come il fenomeno di una mafia «albanofona» stia esplodendo in tutta Europa, nonostante il continente [...] «esercito nazionale albanese»] afferma che l’operazione di venerdì scorso è stata soltanto un «avvertimento all’occupante (serbo) delle terre albanesi dell’Anamorava (nome albanese della regione) e ai suoi alleati internazionali e albanofoni ...
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provvista
(ant. provista) s. f. [femm. sostantivato di provvisto]. – 1. L’atto e l’effetto del provvedere quanto è richiesto dalle necessità materiali proprie, della famiglia, della cittadinanza, di [...] occorrenti per l’esercizio della loro attività. 2. Con sign. concr., ciò che si è provveduto, che si è messo in serbo per le future necessità di vita quotidiana, di sussistenza, di funzionamento: le p. stanno per finire; le p. d’acqua cominciavano ...
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nazicomunista
(nazi-comunista), s. m. e f. e agg. Chi aderisce o si ispira a regimi totalitari e repressivi come il nazismo e il comunismo; che richiama regimi nazisti e comunisti. ◆ Secondo [Marco] [...] -comunista», e – dunque – rappresenta una presa di posizione netta, esplicita nei confronti di una sola parte, il governo serbo, da cui dipende, appunto, la concessione del corridoio. (Repubblica, 6 aprile 1999, p. 10, Politica) • «niente insulti e ...
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bottiglieria
bottiglierìa s. f. [der. di bottiglia]. – 1. Locale pubblico dove si vende e si consuma il vino in bottiglia, o dove soltanto si vendono vini, liquori, ecc. in bottiglia. 2. L’insieme delle [...] bottiglie messe in serbo in una cantina. 3. Reparto di una cantina destinato a contenere le bottiglie piene di vino, e a conservarle nelle migliori condizioni. 4. Fabbrica di bottiglie. ...
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serbare
v. tr. [lat. sĕrvare] (io sèrbo, ecc.). – 1. a. Mettere, tenere da parte una cosa, soprattutto per servirsene in un momento più opportuno (è, in questo come nei successivi sign., verbo ancora [...] vivo in Toscana ma sentito come letter. o di tono elevato altrove): mi serbi un po’ di pane, passo a prenderlo più tardi; non ho serbato le sue lettere, e me ne pento; serbiamo il dolce per domani; serbami una bottiglia di quel tuo vinello; Ciò che ...
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tesaurizzare
teṡauriżżare v. intr. e tr. [dal lat. tardo (eccles.) thesaurizare, der. di thesaurus «tesoro»] (come intr., aus. avere). – Accumulare, mettere in serbo, per costituire una riserva: t. metalli [...] preziosi, gioielli; in senso fig.: t. ricchezze spirituali. Nel linguaggio medico, con riferimento all’organismo, accumulare patologicamente sostanze di varia natura chimica (v. tesaurismosi). Non com., ...
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ripostiglio
ripostìglio s. m. [der. di riposto, part. pass. di riporre]. – 1. Piccolo ambiente (stanzetta, sottoscala, armadio a muro, ecc.) destinato a deposito di oggetti e prodotti varî che si vogliono [...] tenere in serbo o, per qualche ragione, nascondere alla vista: nel corridoio c’è un armadio a muro che serve da r.; dietro quella tenda c’è un piccolo r. dove teniamo le bombole del gas; un r. pieno degli oggetti più disparati. 2. a. In paletnologia, ...
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cirillico
cirìllico (meno com. cirilliano) agg. [dal nome di s. Cirillo (827-869), al quale si attribuisce l’invenzione di quest’alfabeto (ma che in realtà fu l’inventore del glagolitico)] (pl. m. -ci). [...] ortodossa; derivato da un tipo di scrittura onciale greco-bizantina, comprende suoni mancanti all’alfabeto greco, indicati con segni nuovi, ed è ancora usato per il russo, l’ucraino, il serbo, il bulgaro. Analogam., scrittura c., caratteri cirillici. ...
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SERBO-CROATI
Pier Gabriele GOIDANICH
Giovanni MAVER
I Serbi e i Croati, popoli Slavi meridionali, facenti parte della Iugoslavia, hanno in comune, nei limiti che si dirà, la lingua letteraria che, in quanto tale, è detta di solito "serbo-croata"....
SERBO-CROATI (XXX, p. 422) - Letteratura (p. 423)
Giovanni Maver
Al decennio 1920-30, battagliero tanto dal punto di vista ideologico quanto da quello formale, segue, nella lirica serbocroata, un decennio in cui prevalgono accenti smorzati,...