-olo1
-òlo1 [dalla sillaba finale di alcool]. – Nella terminologia chimica, suffisso che indica la presenza in un composto organico di un idrossile alcolico o fenolico: così etanolo, fenolo, ecc. ...
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bisillabo
bisìllabo (o bissìllabo) agg. [dal lat. bisyllăbus, comp. di bi- e syllăba «sillaba»]. – Di parola che ha due sillabe (per es., caro, volto, perché); anche s. m.: un bisillabo. ...
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allungamento
allungaménto s. m. [der. di allungare]. – 1. L’allungare e l’allungarsi: a. del percorso, di un vestito, ecc.; foglio di a., quello (comunem. detto anche allungo) che si può attaccare alla [...] da *isdem, aēnus da *aĕsnos «bronzeo» (cfr. aes «bronzo»); l’a. ritmico, per evitare la sequenza di più di tre sillabe brevi, come in greco σοϕώτερος per *σοϕότερος; l’a. metrico, nelle lingue classiche, l’allungamento di una vocale breve in arsi ...
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intensivo
agg. [dal lat. mediev. intensivus, der. di intendĕre, part. pass. intensus (v. intenso)]. – In genere, che conferisce o accresce intensità, o che ha carattere d’intensità, che è fatto cioè [...] un aumento d’intensità acustica (v. accento, n. 1 a); a differenza dell’accento musicale, esso investe tutta una sillaba e non soltanto la parte vocalica di questa. 5. In statistica, con riferimento a una determinata «popolazione», è sinon. di ...
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u, U
s. f. o m. (radd. sint.). – Ventesima lettera dell’alfabeto latino, che ha con la lettera V la stessa origine dall’alfabeto fenicio, e anche una storia comune fino a tempi molto vicini ai nostri. [...] che in parole schiettamente italiane è sempre o: uomo, uosa, uovo), e all’interno di parola in mezzo a due vocali sillabiche, caso possibile solo in grecismi ed esotismi (euanto, Massaua). La u è sempre vocale: quando porta l’accento tonico, quando è ...
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sol1
sòl1 s. m. [prima sillaba della parola solve con cui ha inizio il 5° emistichio dell’inno di s. Giovanni Battista; v. nota, n. 2 a, e ut]. – In musica, nome in uso nei paesi latini, dalla riforma [...] di Guido d’Arezzo (sec. 11°) in poi, per indicare la quinta nota della scala di do maggiore, per la quale i popoli germanici e anglosassoni conservano invece l’antico nome G: sol naturale, con le alterazioni ...
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sede
sède s. f. [dal lat. sedes «sedia, seggio», poi «luogo di residenza, dimora, ecc.», corradicale di sedēre «stare seduto»]. – 1. Col sign. originario di «seggio» (raro anche nell’ital. ant.), solo [...] s. di un tumore). c. Parte di una parola nella quale si verifica un determinato fenomeno (per lo più di natura fonetica): la s. dell’accento, la sillaba sulla quale cade l’accento stesso; una parola con accento in prima, in seconda, in terza sede; le ...
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-ia
-ìa [dal gr. -ία, diffusosi anche in lat. con l’accentazione originaria a fianco di -ia con accento sulla terzultima sillaba]. – Suffisso derivativo di nomi astratti tratti da aggettivi (allegria, [...] cortesia, gelosia, pazzia) o nominali (magia, mezzadria, signoria, tirannia). Frequenti i derivati che si riferiscono a un insieme collettivo o a una condizione sociale (abbazia, baronia, borghesia, compagnia, ...
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diastole
dïàstole s. f. [dal lat. tardo diastŏle, gr. διαστολή «dilatazione», der. di διαστέλλω «disunire, dilatare»]. – 1. a. Nella metrica classica, allungamento di una vocale breve per evitare le [...] . b. Nella metrica italiana, spostamento, per ragioni ritmiche, dell’accento di una parola, normalmente sdrucciola, sulla penultima sillaba (per es., Ettòrre, umìle, penètra, invece di Èttore, ùmile, pènetra). 2. In fisiologia, la fase di dilatazione ...
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acuto
(ant. aguto) agg. [lat. acūtus, part. pass. di acuĕre «acuire»]. – 1. a. Che termina in punta sottile, aguzzo: Con una spada lucida e aguta (Dante); d’acuti strali Ambe carche le mani (Caro); l’ombra [...] dai glottologi nelle trascrizioni fonetiche. In greco l’accento acuto indica l’elevamento del tono di voce su una sillaba (v. accento). ◆ Avv. acutaménte, in modo acuto, limitatamente agli usi fig. dell’agg., cioè in modo vivo, sottile, penetrante ...
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sillaba La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole.
La s. è costituita da un punto vocalico o centro o apice, formato da una vocale o da un dittongo o anche...
sillaba
È in senso proprio in Cv IV II 12, dove D. afferma che ‛ rima '... s'intende pur per quella concordanza che ne l'ultima e penultima sillaba far si suole.
Ha valore più esteso nel passo in cui D. esalta il comento alle canzoni del Convivio,...