ananche
(o ananke) s. f. [dal gr. ἀνάγκη, corrispondente al lat. necessĭtas]. – La necessità, il fato, presso gli antichi Greci: una soave a. ci conduce (Pascoli). Fu anche venerata come divinità, con [...] un santuario a Corinto ...
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flebile
flèbile agg. [dal lat. flebĭlis, der. di flere «piangere»]. – Lacrimevole, lamentoso: si dice soprattutto di voce o suono che sa di pianto o che invita al pianto, o, più semplicem., lieve e mestamente [...] dolce: un f. sussurro; musica f.; f. melodia; In queste voci languide risuona Un non so che di f. e soave (T. Tasso); Il flebil suon de le pietose voci (Marino); Invan sonò la valle Del f. usignol (Leopardi); Era preghiera, e mi parea lamento, D’un ...
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belta
beltà (ant. beltade, beltate, e biltà, biltade) s. f. [dal provenz. beltat, der. del lat. bellus «bello»], letter. – Bellezza (con riferimento quasi esclusivo alla bellezza umana): Quando riguardo [...] e fuggitivi (Leopardi); ombra d’un fiore è la beltà (Carducci). In senso concr., donna bella: ai suoi tempi, era una b. universalmente ammirata; una b. sbiadita; Né beltà che soave o rida o guardi, Con tenere lusinghe il cor ti pieghi (T. Tasso). ...
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vanni
s. m. pl. [prob. lat. vannus «crivello, vaglio», per somiglianza tra il movimento di chi agita il crivello e il movimento delle ali], poet. – Ali. È per lo più usato con varî sensi fig.: Ravenna [...] co’ suoi v. (Dante); Battea placidi v. aura seconda (Testi); Un suon, qual di lontana arpa, che scorre Sopra i v. de’ Zeffiri soave (Foscolo); Or conven che s’accenda ogni mio zelo, Sì ch’al mio volo l’ira addoppi i v. (Petrarca); son tarpati i v. al ...
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non so che
‹non so kké› locuz. usata come pron. o come s. m. – Espressione che, seguita da una particolare determinazione, indica qualche cosa di indefinito, un sentimento o un’impressione difficilmente [...] : ne’ mirabili aspetti Vostri risplende non so che divino (Dante); In queste voci languide risuona Un non so che di flebile e soave (T. Tasso). Usata assol., e come s. m., sentire, sentirsi, avere un non so che, una sensazione non normale, strana e ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli [...] di s.; scrivere sonetti sullo s. (secondo lo s., seguendo lo s.) del Petrarca. Con agg. qualificativi: Deporrò giù lo mio soave stile, Ch’i’ ho tenuto nel trattar d’amore (Dante); dir d’amore in stili alti et ornati (Petrarca); le quali [novellette ...
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riso2
riso2 s. m. [lat. rīsus -us, der. di ridēre «ridere»] (pl. le risa). – 1. La facoltà di ridere: il r. è, con il linguaggio, proprio ed esclusivo dell’uomo; il canto degli uccelli ... è dimostrazione [...] rumoroso; un r. schietto, aperto; Spira de’ nostri bamboli Nell’ineffabil r. (Manzoni), nel modo di ridere ineffabilmente soave dei nostri bambini. 2. a. Senza riferimento preciso all’atto materiale del ridere, per indicare allegria, gioia schietta e ...
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bergamotto
bergamòtto s. m. [lo stesso etimo di bergamotta]. – 1. Pregiata varietà di pero, che dà le pere bergamotte (anche agg.: pero bergamotto). 2. Pianta della famiglia rutacee (lat. scient. Citrus [...] ), alta fino a 3 metri, con rami pendenti, foglie alterne portate da lunghi piccioli alati, e fiori bianchi, di odore soave. Il frutto (detto anch’esso bergamotto) è di colore giallo, acidulo, un po’ più piccolo di una arancia. Dalla corteccia ...
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labializzazione
labialiżżazióne s. f. [der. di labializzare]. – Processo fonetico per cui a un’articolazione orale specifica (dentale, palatale, velare, ecc.) si aggiunge in simultaneità l’avanzamento [...] (con termine tecnico procheilia, o protrusione labiale); deriva o da influenza di articolazione procheila contigua (come nel caso di s labializzato in suo o soave) o da trasformazione storica che tocchi in generale intere classi di articolazioni. ...
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salso
agg. e s. m. [lat. salsus, der. di sal salis «sale»]. – 1. agg. Che ha sapore, odore di sale: un odor acre, quasi s., di fulmine e di radici (Pavese); ant., eccessivamente salato: siamo noi simili [...] al poverello infermo, cui ogni cibo, quantunque dilicato e soave, pare agro e salso e duolsi della servente o del cuoco (Della Casa). Più com., che contiene naturalmente elementi salini: l’acqua s. del mare; l’aria s. della costa. In agraria, terreno ...
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Soave Comune della prov. di Verona (22,7 km2 con 6847 ab. nel 2008). Il centro è posto a 40 m s.l.m. alle estreme propaggini dei Monti Lessini, sulle rive del torrente Tremegna (affluente dell’Alpone). Ha aspetto assai suggestivo, per la cinta...
soave
Alessandro Niccoli
La definizione semantica proposta in Cv II VII 5 ‛ soave ' è tanto quanto ‛ suaso ', cioè abbellito, dolce, piacente e dilettoso, è suffragata con un etimo ovviamente inaccettabile, desunto da Uguccione da Pisa (Busnelli,...