rima1
rima1 s. f. [prob. lat. rhythmus «ritmo»]. – 1. L’identità di suono nella terminazione di due parole, dalla vocale tonica in poi, che si sente soprattutto quando le due parole sono a poca distanza [...] colui che fore Trasse le nove r. (Dante), cioè il nuovo modo di poetare; voi ch’ascoltate in rime sparse il suono Di quei sospiri ... (Petrarca); che mal pônno sfogar rade, operose Rime il dolor che deve albergar meco (Foscolo); con valore collettivo ...
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rimbombare
(raro ribombare) v. intr. e tr. [voce onomatopeica; v. bomba2] (io rimbómbo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere o essere) Di suoni cupi e fragorosi, echeggiare profondamente per un certo tempo: [...] : i cannoni rimbombavano; Udir li augei svernar, rimbombar l’onde (Poliziano); oppure il luogo in cui il suono si propaga o si ripercuote echeggiando: le vallate rimbombarono a lungo per l’esplosione della mina; l’aer cieco a quel romor rimbomba (T ...
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rimbombo
rimbómbo s. m. [der. di rimbombare]. – Il fatto di rimbombare; suono cupo e forte, che rimbomba: s’udia ’l rimbombo De l’acqua che cadea ne l’altro giro (Dante); il r. della cascata; quel r. [...] si riscontra negli ambienti che hanno un elevato tempo di riverberazione (superiore a 2-3 secondi): consiste nella persistenza del suono dopo che il suono originario è già cessato, ed è un difetto che si può tuttavia attenuare con varî accorgimenti. ...
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l, L
(èlle) s. f. o m. – Undicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola (L) deriva, come per il lambda greco (Λ), da una modificazione di quella che aveva nell’alfabeto fenicio, mentre [...] ‹l’›. In generale, prescindendo dall’etimologia, e trascurando le voci più rare, si può dire che in italiano il nesso grafico gli suona ‹ġli›: 1) in principio di parola (es. glicine) o d’un elemento di parola composta (es. triglifo); non però in gli ...
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semivocale
s. f. [dal lat. semivocalis (comp. di semi- e vocalis «vocale2»), traduz. del gr. ἡμίϕωνος, comp. di ἡμι- «semi-» e ϕωνή «suono, voce»]. – In fonetica, ogni articolazione (o fonema o suono, [...] in francese anche ü̯, per es. in lui 〈lü̯ì〉. Le semivocali sono articolazioni senza fase di tenuta, infatti il suono viene emesso quando gli organi articolatorî passano da un’apertura vocalica alla stretta caratteristica (come per -i̯ nell’ingl. boy ...
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evanescente
evanescènte agg. [dal lat. evanescens -entis, part. pres. di evanescĕre «dileguarsi, svanire», der. di vanus «vuoto»]. – Che va svanendo, che s’affievolisce, che scompare a poco a poco: un [...] Veneto. Frequente in usi estens. e fig., di oggetto o figura che appaia in forma vaga, indistinta, di colore sfumato, di suono tenue, e sim.: un paesaggio quasi lunare, dai contorni e.; una fanciulla dalla figura e., esile, quasi incorporea; un volto ...
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sordo
sórdo agg. [lat. sŭrdus]. – 1. Riferito a persone (o anche ad animali): a. Mancante, in tutto o in parte, della facoltà di percepire i suoni: essere s. dalla nascita; essere s. da un orecchio, [...] sala, un’aula s.; questo teatro è troppo s. per darvi dei concerti. b. Di fenomeni acustici, smorzato, basso, povero di vibrazioni: suono, rumore s.; un colpo s.; una voce s.; solo di tempo in tempo un s. rumor di ruote dava debole segno della vita ...
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potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona [...] una superficie per l’area di questa e per la componente ortogonale alla superficie della velocità delle particelle poste in vibrazione dal suono; in ottica, la potenza di una lente o di un sistema ottico è, in senso qualitativo, la maggiore o minore ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] volo, cave). Così, per una quindicina di secoli, dall’età romana ai primi tempi della stampa, l’alfabeto latino ha rappresentato tre suoni 〈u, u̯, v〉 con una sola lettera, pur servendosi di due varianti di forma (u e v), l’alternarsi delle quali era ...
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simbolismo
s. m. [der. di simbolo; nel sign. 4, dal fr. symbolisme]. – 1. a. Carattere di ciò che è simbolico, che ha valore di simbolo: il s. di un gesto, di un’azione. b. Uso di particolari simboli [...] -ino per il diminutivo e del suff. -one per l’accrescitivo si spiegherebbe con il fatto che il suono di i richiama l’idea di qualcosa di piccolo, il suono di o quella di qualcosa di grosso). b. In logica matematica, il complesso dei segni usati in un ...
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La sensazione uditiva e le vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque) che possono produrre tale sensazione. Per estensione, tutte le vibrazioni propagantisi in un mezzo, anche se non udibili per frequenza o...
suono (sono)
Domenico Consoli
Anche se il s. non ha, nel sistema espressivo della poesia dantesca, la posizione privilegiata della luce (v.) e del colore (v.), la sua funzione si rivela in definitiva non meno essenziale, specie per quanto...