ritirare
v. tr. [comp. di ri- e tirare]. – 1. Tirare di nuovo, tirare un’altra volta, nei varî sign. del verbo semplice: r. la corda del campanello, la briglia; r. i dadi, la palla, il giavellotto; r. [...] , farne una seconda tiratura; e in senso fig.: r. in ballo, in campo qualcuno o qualcosa, ecc. Come intensivo del verbo semplice: l’hanno ritirato fuori dalle macerie tutto sfracellato; e in usi region., col sign. di riprendere da qualcuno (di solito ...
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avanti
(ant. e poet. avante) avv., prep. e s. m. [lat. tardo abante, da ante rafforzato con la prep. ab]. – 1. Avv. di luogo. a. Indica la direzione che si ha di fronte, in contrapp. a dietro, indietro, [...] buon punto. 2. Avv. di tempo. Indica anteriorità, ed è sempre posposto al sost. (assumendo allora valore di agg.) o al verbo: il giorno a., la settimana a., un anno a. (cioè il giorno precedente, il giorno prima, ecc.); bisognava pensarci avanti. In ...
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disegnare
v. tr. [lat. desĭgnare, der. di signum «segno», col pref. de-] (io diségno, ecc.: v. segnare). – 1. Rappresentare con segni, con linee tracciate a matita, a penna, a carboncino, ecc., cose [...] d. una grande impresa finanziaria; d. un libro, un dramma, un racconto. Per influenza dell’ingl. (to) design, il verbo è anche usato talvolta col sign. di «progettare» in senso tecnico, conservando tuttavia almeno in parte il suo valore fondamentale ...
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nato
part. pass., agg. e sost. [lat. natus, part. pass. di nasci «nascere»]. – Come participio con valore verbale, oltre agli usi già indicati sotto il verbo (v. nascere), ha qualche altro uso partic.: [...] nata ieri, di persona semplice, ingenua (spec. in frasi negative: non sono mica n. ieri!, dove però sono nato è una forma del verbo nascere); non ancora nato, che non ha ancora visto la luce, o, fig., che non ha ancora avuto origine, inizio: E degli ...
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anglicismo
anġlicismo s. m. [der. di anglico, sul modello dell’ingl. (to) anglicize e del fr. angliciser]. – Parola, locuzione o costrutto proprio della lingua inglese, importato in altra lingua, sia [...] , parola italiana o d’altra lingua impropriam. usata col sign. che la parola corrispondente ha in inglese (come quando, per es., il verbo confrontare è adoperato nel senso di «affrontare» o «stare a faccia a faccia» che ha l’ingl. to confront, o si ...
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mimetizzare
mimetiżżare v. tr. [der. di mimetico]. – 1. Rendere mimetico un oggetto o una struttura, cioè simile all’ambiente circostante, in modo che, confondendosi con esso, possa sfuggire alla vista [...] pass. mimetiżżato, anche come agg., nei varî sign. del verbo: reparti, postazioni, navi, aeroporti mimetizzati; animali mimetizzati; virus suo partito. Con riferimento all’uso fig. del verbo, in ambiente militare si dicevano, talora, mimetizzati i ...
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mediale2
mediale2 agg. [der. di medio]. – In linguistica, che si riferisce alla forma media del verbo; che ha il valore di forma media. Si dice che l’azione di un verbo ha aspetto, valore, funzione m. [...] quando esso, pur non possedendo il medio, esprime un’azione al cui svolgimento e al cui risultato il soggetto è particolarmente interessato; si può dire che in italiano la frase «leggiti bene questo libro» ...
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quantunque
quantùnque cong., agg., pron. e avv. [comp. di quanto1 e -unque; cfr. lat. quantuscumque «per quanto grande possa essere»]. – 1. cong. Ha, come benché e sebbene, valore concessivo, e regge [...] ’andar per le bocche degli uomini, n’avrebbe, in quella congiuntura, fatto volentieri di meno (Manzoni); con ellissi del verbo: volle partecipare alla riunione, q. indisposto; q. malvolentieri, lo fece ugualmente. Col sign. più proprio di «per quanto ...
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collavorare
v. intr. Lavorare all'interno di organizzazioni aziendali strutturate o di associazioni temporanee di competenze diverse, basandosi sul modello della partecipazione, della collaborazione [...] organizzativi e produttivi. ◆ Per usare il neologismo di Palmarini, la sfida è quella di “cambiare verbo”: dal “lavorare” al “collavorare”. Un verbo che non esprime più un dogma unilateralmente imposto e neppure la rivelazione di un nuovo messianico ...
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perplimere
v. tr. In usi colloquiali o scherzosi, anche assoluti, rendere perplesso || v. intr. pron. Essere, diventare perplesso. ♦ Lo sceicco del terrore [Osama bin Laden] è stato invece sepolto «secondo [...] 1998, secondo Zingarelli 2021. Marco Biffi, nel sito dell’Accademia della Crusca, ricordava nel 2002 che «L’impiego del verbo perplimere è dovuto alla prosa creativa del comico Corrado Guzzanti, che lo ha lanciato nei primissimi anni Novanta, nella ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...