serbare [lat. servare] (io sèrbo, ecc.). - ■ v. tr. 1. [mettere in luogo riposto qualcosa, soprattutto per servirsene in un momento più opportuno: s. il dolce per la sera] ≈ accantonare, conservare, mettere da parte, mettere (o tenere) in serbo (o, non com., in salvo), riporre. 2. (estens.) a. [preservare qualcosa dal deterioramento, anche fig.: purtroppo non ho serbato le sue lettere; s. un bel ricordo di qualcuno] ≈ conservare, custodire, mantenere, tenere. b. (fig.) [tenere vivo un sentimento negativo verso qualcuno, anche con la prep. per del secondo arg.: s. rancore (per un amico)] ≈ nutrire, provare, sentire. ■ serbarsi v. rifl. [continuare a essere in un certo modo, spec. in senso morale, con valore copul.: s. onesto] ≈ conservarsi, mantenersi, restare, rimanere.