alterazionealterazióne s. f. [dal lat. tardo alteratio -onis]. – 1. a. L’alterare o l’alterarsi; mutamento, modificazione: a. nella struttura, nella sostanza; a. d’aspetto; a. morfologica; a. delle [...] o titolo inferiore; a. di uno scritto, di un documento; a. di stato, reato di chi mediante la sostituzione di un neonato ne altera lo stato civile, o di chi, nella formazione di un atto di nascita, modifica lo stato civile di un neonato con false ...
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uòvo (pop. òvo) s. m. [lat. ōvum, lat. volg. ŏvum] (pl. le uòva). – 1. In biologia, il gamete femminile costituito da una cellula di varie dimensioni (detto perciò anche cellula uovo), di forma per lo [...] d’uovo, estratto da tuorli d’uovo cotti, usato nella pittura a tempera per ottenere colori più brillanti. ◆ Nei varî alterati, essendo la prima sillaba fuori d’accento, si ha sempre o- invece che uo-; si vedano quindi nel rispettivo ordine alfabetico ...
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mediastinoscopia
mediastinoscopìa s. f. [comp. di mediastino e -scopia]. – In diagnostica, indagine endoscopica per esplorare la regione antero-superiore del mediastino ed effettuare eventuali prelievi [...] bioptici su linfonodi alterati o altre formazioni patologiche. ...
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bianco1
bianco1 agg. [dal germ. blank] (pl. m. -chi). – 1. Nel linguaggio scient., si definisce bianca la sensazione visiva prodotta dalla luce solare o da luce a questa analoga, e la luce stessa, la [...] Terra Santa. Padri b., nome (dall’abito, simile a quello degli Arabi) dato comunem. ai Padri missionarî d’Africa. ◆ Degli alterati, i più comuni sono il dim. biancolino, di un bel colore bianco, o molto chiaro, tendente al bianco (rari bianchétto ...
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leggero
leggèro (o leggièro; ant. leggière o leggère, e leggièri o leggèri) agg. [dal fr. ant. legier, che è il lat. *leviarius, der. di lĕvis «lieve»]. – 1. Che pesa relativamente poco, che fa sentir [...] leggero di un pezzo. ◆ Dim. leggerino, leggerétto; solo nel sign. 4 b l’accr. leggeróne (con il f. leggeróna). Negli alterati, così come nel superl. leggerissimo e nei derivati, non si ha il dittongo ie (che del resto nella stessa forma leggiero è ...
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biblioteca
bibliotèca s. f. [dal lat. bibliotheca, gr. βιβλιο-
ϑήκη, comp. di βιβλίον «libro» e ϑήκη «deposito»]. – 1. Raccolta di libri per uso di studio, e anche il luogo stesso (sala o edificio) dove [...] ) o di associazioni di studî (per es., la B. filosofica fondata a Firenze da un gruppo di studiosi nel 1906). ◆ Degli alterati il più com. è il dim. bibliotechina; rari il dim. e spreg. bibliotecùccia, l’accr. bibliotecóna e il pegg. bibliotecàccia ...
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forbice
fòrbice s. f. [lat. fŏrfex -fĭcis]. – 1. a. Per lo più al plur., le forbici, un paio di forbici (ant. e region. al sing.), utensile d’acciaio per tagliare, costituito da due lame terminanti a [...] della forbice stessa; andamento a forbice, l’aumento dei prezzi al minuto contemporaneo alla caduta dei prezzi all’ingrosso. ◆ Gli alterati si usano solo nel senso proprio e quasi sempre al plur.: dim. forbicétte, forbicine (ma v. forbicina); accr ...
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presa
présa s. f. [der. (propr., femm. sostantivato) di preso, part. pass. di prendere]. – 1. a. Genericam., l’atto e il modo di prendere, di afferrare: stringere, allentare la p.; lasciare la p.; spec. [...] per il riattamento degli argini danneggiati dalla piena di un corso d’acqua (v. rotta1, nel sign. 2). ◆ Gli alterati si usano quasi esclusivam. nelle accezioni concrete: dim. presina, presèlla (v. le due voci); spreg. presùccia; accr. presóna, e ...
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forchetta
forchétta s. f. [dim. di forca]. – 1. In genere, sinon. di forcella, in varî suoi sign. 2. Utensile da tavola e da cucina, che serve per infilzare la carne o altri cibi solidi, tenerli fermi [...] pedone (e rispettivam. di una pedina o di una dama) che viene ad attaccare simultaneamente due pezzi avversarî. ◆ Gli alterati sono riferiti tutti al sign. 2: dim. forchettina (forchetta più piccola, come quella per la frutta; talora di forma partic ...
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accidente
accidènte s. m. [dal lat. accĭdens -entis, part. pres. di accidĕre «accadere»]. – 1. a. Ciò che accade, e in partic. ciò che accade fortuitamente, senza una ragione apparente; avvenimento imprevisto, [...] o di due semitoni, dei suoni della scala tonale, e cioè, rispettivamente, il diesis (♯) e il doppio diesis per le alterazioni ascendenti, il bemolle (♭) e il doppio bemolle per quelle discendenti; accidenti in chiave, quelli posti all’inizio di un ...
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VERBI ALTERATI
Anche i verbi, così come altre parti del discorso, possono essere modificati con suffissi di ➔alterazione
Ci mancava solo che cominciassero a fischiettare, guardando da un’altra parte (G. Carofiglio, Il passato è una terra...
FALSI ALTERATI
I cosiddetti falsi alterati (o alterati lessicalizzati) sono parole che presentano i suffissi tipici dell’➔alterazione, ma hanno un significato proprio, del tutto autonomo e diverso da quello di un alterato. Perciò nel vocabolario...