tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] al necessario sostentamento: tiene in casa anche una nipote orfana; che non potesse vestire di drappo se non chi tenesse cavallo (Machiavelli); con sign. affine a trattare: tenere bene o male; lo tiene come un cane; la teneva come una principessa. d ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] in progresso di t., col passare o nel succedersi degli anni: come si vede che seguì in Roma in tanto processo di tempo (Machiavelli); spec. con riguardo agli effetti che il passare degli anni produce: e l’uomo e le sue tombe E l’estreme sembianze e ...
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machiavelliano
agg. – Di Niccolò Machiavelli, il grande scrittore e pensatore politico fiorentino (1469-1527); relativo al Machiavelli: le opere m., il pensiero m., lo stile machiavelliano. È aggettivo [...] d’introduzione recente, preferito, quando ci si voglia riferire al Machiavelli in modo obiettivo, a machiavellico e machiavellesco che hanno, col tempo, acquistato connotazioni particolari. ...
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temporeggiare
v. intr. [lat. mediev. temporizare «passare il tempo», der. di tempus -pŏris «tempo»] (io temporéggio, ecc.; aus. avere). – 1. Indugiare, prendere tempo in attesa che giunga il momento [...] , o il male viene più tardo, o per sé medesimo col tempo, avanti che venga al fine suo, si spegne (Machiavelli). 2. ant. o raro. Comportarsi secondo le circostanze e l’opportunità; destreggiarsi: alcuni sono savi tenuti, però che ... secondo i ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] l’amico non fosse sincero con lui; mi saprebbe male non aiutarlo, potendo; male gli sapeva non potere difendere i suoi sudditi (Machiavelli). Analogam.: mi sa peggio, mi dispiace di più, mi pare cosa più grave, e sim.; al contrario, mi sa meglio, mi ...
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togliere
tògliere (ant. o letter. tòllere; pop. o letter. tòrre) v. tr. [lat. tŏllere «levare, alzare, sollevare»] (pres. indic. tòlgo [ant. tòglio], tògli [poet. ant. tòi], tòglie [poet. ant. tò, tòe], [...] , o con la frode e l’inganno: deliberarono tòrre per forza al popolo quello che per poca prudenza gli avevano conceduto (Machiavelli); anche uccidendo: Quali i pastori a cui il fer lupo ha tolto Il più bel toro del cornuto armento (Poliziano); la ...
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fortuna
s. f. [lat. fortūna, der. di fors fortis «caso, sorte»]. – 1. Propriam., nome di un’antica divinità romana, personificazione della forza che guida e avvicenda i destini degli uomini, ai quali [...] ministra e duce» dei beni mondani, beata nel cielo dove «con l’altre prime creature lieta Volve sua spera»; il Machiavelli invece la riportò sulla terra, sottomettendola, ma come potenza astratta, alla volontà dell’uomo: «la fortuna è donna: ed è ...
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meraviglioso
meraviglióso (tosc. o letter. maraviglióso) agg. [der. di meraviglia, maraviglia]. – 1. a. Che suscita meraviglia, e spesso anche un senso di stupore, per le sue qualità, per i modi in cui [...] era grande e maraviglioso ladro (M. Villani); standosi ciascuno nelle sue tende, ciascuno con maravigliosa viltà si governava (Machiavelli); anche, spaventoso: vidi per quell’aere grosso e scuro Venir notando una figura in suso, Maravigliosa ad ogne ...
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alieno
alièno agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. alienus «altrui»]. – 1. agg. a. letter. Di altri, che appartiene ad altri: fece guerra con le armi sue e non con le a. (Machiavelli). Quindi anche (non com.), [...] diverso, estraneo: non mi pare a. dalla materia discorrere ... (Machiavelli). b. Che rifugge da qualche cosa, contrario, avverso: essere a. da compromessi; sono a. dalle discussioni inutili; era un giovine pacifico e a. dal sangue (Manzoni); non ...
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qualita
qualità (ant. qualitate) s. f. [dal lat. qualĭtas -atis, der. di qualis «quale» secondo il modello del gr. ποιότης «qualità» da ποῖος «quale» (il calco è dovuto a Cicerone)]. – 1. a. Proprietà [...] a «tale che», «in modo tale che», «di modo che»: Cosimo riaggravò nel male, di q. che passò di questa vita (Machiavelli). 3. Con usi tecn. e scient. particolari: a. In merceologia e nella pratica commerciale, q. della merce, l’insieme delle proprietà ...
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Pensatore e letterato (Firenze 3 maggio 1469 - ivi 21 giugno 1527). Figlio di Bernardo, dottore in legge (1430 o 1431-1500), e di Bartolomea de' Nelli. Grazie ai Ricordi del padre relativi agli anni 1474-87, sappiamo che studiò grammatica dal...
Pittore (n. Firenze 1418 - m. forse Pisa 1479). Formatosi a Firenze, sugli esempî di Filippo Lippi e del Pesellino, fu poi attivo a Lucca e a Pisa dove è documentato fino al 1475. Tra le numerose opere, caratterizzate da un'accentuata preziosità...