Medico e chirurgo arabo di Spagna, morto dopo il 1010, noto in Occidente sotto i nomi di Abulcasis, Albucasis, Alsaharavus, ecc. Sua opera principale è un compendio in trenta libri di tutta la medicina, di cui il più importante è il trentesimo, sulla chirurgia; tradotto in latino da Gherardo da Cremona (sec. 12º), fu la fonte principale cui attinsero i più antichi chirurghi italiani, fra i quali G. Fabrici d'Acquapendente. Le sue opere sono particolarmente interessanti per le indicazioni terapeutiche che contengono, per l'accurata descrizione delle operazioni d'ernia, per la probabile priorità nel consigliare l'uso del catetere d'argento nelle malattie della vescica e nel descrivere l'applicazione dei denti artificiali fatti di osso di bue.