Utensile che serve per far passare un filo attraverso uno o più spessori di tessuto; è un’asticciola di acciaio appuntita a un’estremità e fornita, generalmente nell’altra, d’un foro detto cruna (che negli a. da macchina è invece dalla parte della punta), per cui si fa passare il filo. Usato da tempi remotissimi, dapprima fu di osso o di spine di pesce, poi di bronzo. L’a. di acciaio venne introdotto in Europa dagli Arabi verso il 1300 ma la sua produzione assunse carattere industriale soltanto nella seconda metà del 1800. Dal 1910 si usano macchine completamente automatiche le quali possono produrre 10.000 a. all’ora. La fabbricazione usa come materia prima il filo di acciaio ad alto tenore di carbonio. Gli a. si classificano con un numero in relazione alla loro grossezza (a. del nr. 1, del nr. 6 ecc.); in un chilogrammo di a. ne entrano 40.000 del nr. 12, 11.000 del nr. 6 e così via. Per estensione, prendono il nome di a. corpi, dispositivi e strumenti diversi che presentano forma allungata.