AGORANOMI (ἀγορανόμοι da ἀγορά "piazza, mercato" e νόμος "legge, norma")
Corpo di magistrati, testimoniati per un grandissimo numero di città della Grecia antica e dell'Egitto dal sec. IV a. C. al III d. C.; il loro numero varia secondo le città e secondo le epoche. Ad Atene erano dapprima dieci, nominati annualmente per sorteggio uno per tribù, e di cui cinque risedevano in città e cinque al Pireo; in epoca imperiale ne troviamo menzionati soltanto due; s'è voluto identificare la loro sede, l'agoranomio (ἀγορανόμιον) coi resti di un edificio di cui ancora si ergono imponenti archi, fra l'Orologio di Andronico e il cosiddetto Mercato romano. Le loro attribuzioni riguardavano la polizia del mercato, in cui dovevano far regnare la decenza e l'ordine, e impedire le frodi, specialmente nelle piccole transazioni commerciali; erano forniti di fruste, con le quali potevano infliggere leggiere punizioni corporali agli schiavi e ai meteci; altre mansioni erano quelle di stabilire le imposte per gli stranieri che volevano esercitare commercio ad Atene, le imposte sul mercato, e le imposte sulle meretrici; in molti luoghi presiedevano anche al controllo dei pesi e delle misure, che ad Atene però era affidato a funzionarî speciali ad essi sottoposti, i μετρονόμοι (da μέτρον "misura" e υόμος "legge, norma") e al controllo delle mercanzie vendute in generale, fatta eccezione per i cereali, su cui vigilavano altri magistrati, i σιτοϕύλακες (da σῖτος "grano" e ϕύλαξ "guardia"). A Sparta gli agoranomi, che in epoca primitiva sono chiamati ἐμπέλωροι, formavano poi un corpo di sette membri sotto la presidenza di un πρέσβυς. Nelle iscrizioni romane è ricordato spesso uii agoranomo a vita ('αγορανο0μος αἰόνιος). In esse altresì agoranomo è spesso traduzione di aedilis.
Bibl.: Haederli, Die hellen. Astynomen und Agoranomen, Lipsia 1886 (Jahrbücher f. Phil. Suppl. XV); Caillemer, in Daremberg e Saglio, Dict. des antiquités gr. et rom., I, p. 155; Oehler, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., col. I, 889; Busolt-Swoboda, Griech. Staatskunde, I, Monaco 1920, p. 491 e passim; per l'agoranomio v. Judeich, Topographie v. Athen, Monaco 1905, p. 333; sugli agoranomi in Egitto e le loro funzioni notarili v. p. es. Mitteis-Wilcken, Grundz'üge, II, i, p. 58 segg.; sulla forma che ivi prende il documento agoranomico, v. p. es. Allegri, Boll. dell'Ist. di dir. rom., 1926, p. 61 segg.