agricoltura
L’arte di coltivare la terra, dalla quale dipende buona parte delle risorse alimentari umane: in senso stretto, la coltivazione delle piante e l’allevamento del bestiame. Il lavoro dei campi, la prima delle attività produttive realizzate dall’umanità, ha rappresentato la forma principale di valorizzazione e utilizzazione delle risorse naturali da parte della popolazione in espansione numerica, al fine di produrre beni (alimentari e non) e servizi (cura del paesaggio, depurazione di acque e atmosfera eccetera).
L’a., intesa come settore non ristretto alla produzione di sostanze per uso alimentare, va valutata sia a livello d’impresa agricola e di prodotto nazionale sia per il ruolo che essa assolve sul piano mondiale. Nei Paesi europei, si è nel tempo delineato un percorso di sviluppo complesso, caratterizzato da nuove strategie nell’organizzazione della produzione e del lavoro, basate sugli aspetti qualitativi del prodotto, su ferree regole sanitarie e di certificazione e sull’innovazione di processo e di prodotto. Si è assistito a un’evoluzione delle caratteristiche della domanda e dell’offerta dell’agroalimentare. In particolare, sul fronte della domanda, si è registrata una maggiore richiesta di salubrità e naturalità da parte di consumatori attenti ed evoluti, e dunque più elevati livelli di garanzie sanitarie e di certificazioni di processo; una crescente disponibilità all’acquisto di prodotti time saving, cioè ad alto contenuto di servizi incorporati; una ricerca dei valori simbolici ed edonistici incorporati nell’alimentazione, che perde i connotati semplicemente nutritivi per acquisire valenze sociali e culturali. Sul fronte dell’offerta, invece, sono emersi: un aumento della gamma di servizi forniti dal sistema agroalimentare (produzione, trasformazione, distribuzione) in termini di reperibilità, conservabilità, facilità d’uso e sicurezza alimentare; una continua ricerca di miglioramento dell’efficienza dell’azienda agricola nell’organizzazione della produzione e della logistica, nonché del sistema commerciale, caratterizzato da una particolare attenzione al consumatore e alle sue esigenze; il riposizionamento competitivo di alcune produzioni soprattutto mediante l’identificazione, la differenziazione e la fidelizzazione del consumatore al prodotto.
Anche se tardivamente rispetto a quanto avvenuto nella maggior parte dei Paesi economicamente più sviluppati, in Italia l’a. ha fatto registrare profondi cambiamenti strutturali. In linea generale si può dire che è cresciuto il grado di modernizzazione del settore e con questo l’interdipendenza con altre componenti del sistema economico, sociale e ambientale. L’a. si è quindi integrata con altri settori di attività, concentrandosi non solo sulla propria capacità produttiva, spesso estensiva, ma anche sulla capacità di fornire prodotti alimentari tipici e di qualità o servizi vendibili come l’agriturismo e il turismo rurale. Secondo i dati ISTAT, nel 2010 il settore agricolo in Italia ha impiegato 1.274.200 persone, per un valore totale della produzione pari al 1,9% del totale nazionale (valore aggiunto del settore agricolo 2010).