Scrittore francese (Sarzeau, Bretagna, 1668 - Boulogne-sur-Mer 1747). La sua produzione letteraria, nel teatro e nel romanzo, s'ispira principalmente alla Spagna. Nel Théâtre espagnol (1700) trasse da F. de Rojas la materia di Le traître puni e da F. Lope de Vega quella di Don Félix de Mendoce: così la materia stessa di molte altre commedie, fra le quali emergono Crispin rival de son maître (1707) e Turcaret ou le financier (1709). L. tradusse e adattò il Don Quijote di A. Fernández de Avellaneda (1704), Guzmán de Alfarache (1732), Estebanillo González (1734), ecc. Le diable boîteux, apparso in due redazioni successive (1707 e 1726), prende le mosse dal Diablo cojuelo di L. Vélez de Guevara, trattando liberamente la favola d'Asmodeo, il diavolo zoppo che scopre allo studente Cléofas Leandro Pérez Zambullo la vita segreta di una grande città. Il suo romanzo più vasto e notevole è il Gil Blas de Santillane (1715-35), di trama picaresca, ricco di avventure e di osservazioni colorite e vivaci. In collaborazione con altri autori, L. lavorò per i teatri popolari, seguendo le tradizioni della commedia dell'arte (Théâtre de la foire, 10 voll., 1721-37).