Giureconsulto (Rosciate, Bergamo, 1290 circa - Bergamo 1360). Studiò a Padova; tornato a Bergamo, vi esercitò la professione forense ed ebbe affidate dai Visconti e dalla sua città varie ambascerie. Nelle Quaestiones (od Opus) statutorum, l'opera sua più personale e che conclude una tradizione iniziatasi alla fine del 13º sec., affronta, con intenti eminentemente pratici, il problema dei rapporti dei varî ordinamenti statutarî tra di loro e con il diritto romano-giustinianeo. Nei Commentaria al Digesto e al Codice mostra la tendenza a conciliare l'indirizzo concettuale proprio della scuola francese con quello pratico più conforme alla tradizione italiana. Infine il Dictionarium iuris civilis et canonici (in origine due opere, riunite poi da ignoti) rappresenta il primo serio tentativo di lessico giuridico. In campo letterario A. deve la sua notorietà alla versione latina (tuttora inedita) del commento alla Divina Commedia di Iacopo della Lana; gli sono stati anche attribuiti alcuni trattatelli grammaticali (De accenti, De aspiratione, De orthographia).