Magistrato e letterato (sec. 13º). Fu giudice a Brescia e rappresentò il Comune nei patti della Lega Lombarda del 1226 e 1231. Nel 1238 difese Gavardo contro Federico II e fu fatto prigioniero: nel 1243 era consulente legale dei podestà di Genova. Nel periodo della sua prigionia a Cremona, si diede a coltivare le lettere: scrisse un primo trattato De amore et dilectione Dei et proximi et aliarum rerum et de forma honestae vitae, e, più tardi, un trattatello De arte loquendi et tacendi (1245), compendiato da Brunetto Latini in un capitolo del suo Tresor, e un Liber consolationis et consilii (1246), imitato in più lingue, oltre a cinque sermoni (inediti); i tre trattatelli ebbero larga diffusione e numerosi volgarizzamenti. Scrittore dominato da preoccupazioni morali, scarsamente originale, ma preciso e dotato di buona cultura latina.