BRUSILOV, Aleksej Alekseevič
Generale russo nato nel 1853, morto nel 1926. Ufficiale di cavalleria, si era prima della guerra occupato essenzialmente delle questioni tecniche dell'arma. Comandò all'inizio della guerra europea l'8ª armata schierata all'estrema sinistra russa sul Dniestr e con essa cooperò validamente alla vittoria di Leopoli (26-30 agosto 1914). L'operazione più importante da lui diretta fu l'offensiva in Galizia del giugno 1916 come comandante in capo della fronte sud-ovest, nella quale ottenne risultati di capitale importanza nella guerra mondiale. Meno fortunate furono le operazioni del B. in Volinia.
Scoppiata la rivoluzione, il B. interpellato dallo zar circa la convenienza dell'abdicazione imposta, gli rispose, come in complesso tutti gli altri comandanti, che occorreva accettare il fatto compiuto. Fu dal 4 giugno nominato comandante supremo dell'esercito e sotto il suo comando fu effettuata l'ultima offensiva dell'esercito russo, detta di "Kerenskij" dal nome del nuovo ministro della Guerra che l'aveva voluta: ma dopo qualche successo iniziale l'esercito russo, già minato dall'indisciplina, non fu più in grado di proseguire. Il 1° agosto il B. fu esonerato dalla carica, pare per attriti col Kerenskij. Nel 1920 fu nominato consigliere militare del comando supremo bolscevico e in seguito comandante supremo nella Russia meridionale. Il B. si rivelò durante la guerra condottiero di elevate qualità militari; a lui però fu rivolta l'accusa di opportunismo politico.