DALLA VIA (A Via), Alessandro
Incisore veronese operante a Venezia: non si conoscono le date né di nascita né di morte. La sua attività si svolse dall'ultimo decennio del Seicento ai primi due decenni del Settecento. Un termine ante quem per la data di morte è fornito da T. Temanza nello Zibaldon de' memorie storiche appartenenti a' professoridelle belle artidel disegno [1738], dove sotto l'elenco degli Intagliatori in rame possiamo leggere "Alessandro Dalla Via-Defonto" (a cura di N. Ivanoff, Venezia-Roma 1963, p. 3).
Dai documenti pubblicati dal Gallo (1941). si sa che il 18 giugno 1719 sei intagliatori - Andrea, Carlo e Francesco Zucchi, il D., Giuseppe Baroni e Antonio Bosio - stabilirono di comune accordo di "serrare" l'arte chiedendo per vari anni un privilegio privativo ai riformatori dello Studio di Padova.
Fu aperta una bottega dal titolo "Bottegha de' Scultori e Stampatori in Rame di Venetia" che doveva essere la sola in tutta la città; furono quindi stabiliti i capitoli che dovevano regolare l'arte, venendosi così ad istituire una vera e propria mariegola dell'arte stessa. Priore fu nominato Andrea Zucchi mentre la gestione del negozio fu affidata ad Antonio Baroni. La bottega era una vera e propria cooperativa alla quale ben presto, in base ad alcune norme che i sei incisori avevano elaborato, poterono accedere anche maestri stranieri. Essa costituì dunque il punto di partenza del rilancio dell'arte incisoria in Venezia, rilancio al quale non mancò l'appoggio di editori e mecenati. Ai sei fondatori, che nel 1719 costituivano il nucleo della bottega, si andarono aggiungendo via via altri incisori come risulta dallo Zibaldon del Temanza dove, nell'elenco del 1738, troviamo i nomi del Visentini, dello Giampiccoli ed altri.
L'attività del D. fu varia: egli si affermò come ritrattista e riproduzionista, ed illustratore di libri. Fra i ritratti sono quelli di Alvise Pisani da dipinto di G. B. Piazzetta, del Cardinale Agostino Valiero, di Giovanni Priuli procuratore di S. Marco da dipinto di Pietro Uberti, eseguito nell'anno 1723, di Giorgio Contarini dadipinto di Angelo Trevisani, di LuigiFoscarini procuratore che nell'esemplare del Civico Museo Correr di Venezia porta in basso l'annotazione a penna o 1700; 27 febbraio", di AlviseFoscarini procuratore di S. Marco, di PietroFoscarini procuratoredi S. Marco da dipinto di Pietro Uberti, di Girolamo Giustinian procuratore di S. Marco da dipinto di Niccolò Cassana, di Francesco Soranzo procuratoredi S. Marco da disegno di Pietro Uberti, di Angelo Zon gran cancelliere dellaRepubblica di Venezia (eletto l'anno 1717); ancora ricordiamo tre ritratti nell'Istoria della conquista del Messico di Antonio Solis y Ribadeneyra, Venezia 1715, dove sempre del D. troviamo anche molti rami incisi a bulino con scene storiche.
Dal Gori Gandellini (1808) sappiamo che, su disegno di A. Balestra, il D. intagliò uno scudo per il frontespizio d'una tesi dedicata al card. Francesco Maria de' Medici. Incise inoltre, su disegno di Giovan Battista Tiepolo, la pala di Paolo Veronese della chiesa di S. Sebastiano a Venezia raffigurante la Beata Vergine in gloria ed i ss. Giovanni Battista, Pietro e Sebastiano, Caterina e Francesco. Altre incisioni raffigurano Daniele nella fossa dei leoni da Pietro da Cortona, La Resurrezione dal Marchesini (Angelo Maria da Vicenza), La Vergine col Bambino Gesù su delle nuvole da Paolo Veronese.
Fra quelle di carattere profano vanno ricordate Il trionfo di Galatea da G. Lazzarini, una serie di tavole incise all'acquaforte nell'opera di G. M. Alberti, Giochi festivi e militari esposti.. in Venezia, descritti dal G.M. Alberti, Venezia 1686; dieci incisioni da vari disegnatori in Descrizione della regata solenne disposta in Venezia a Ferdinando III Principe di Toscana, Venezia 1688. Di quest'ultima opera merita soprattutto attenzione il frontespizio con la rappresentazione degli Argonauti da Bonaventura Lamberti.
Nel frattempo Domenico Lovisa, notevole editore veneziano dell'inizio del secolo, inaugurava nel 1720 la serie delle grandi raccolte di vedute con l'opera IlGran Teatro delle pitture e delle prospettive diVenezia, in due tomi di centoventi tavole complessive. Il D. incise alcuni rami per il primo volume "nel quale si contengono le principali pitture pubbliche".
Sappiamo infine che il D. fu in stretto rapporto di lavoro con il padre Vincenzo Coronelli che lo nomina alla voce "abbulinare" della sua Biblioteca universale sacro-profana, antico-moderna (stampata in 8 volumi, compreso il Prodromo, a Venezia, dal 1701 al 1709).
Il D. incise per il Coronelli molte tavole dell'Isolario (Venezia 1696) da disegni di Lamberti ed alcune tavole delle Singolarità di Venezia (Venezia 1693 e 1708) e molte tavole di Costellazioni per i globi celesti. Per tutte le incisioni che il D. eseguì per opere del Coronelli si rimanda al catalogo della mostra Vincenzo Coronelli tenutasi nel 1950.
Bibl.: G. Gori Gandellini, Notizie istor. degli intagliatori, III, Siena 1808, p. 301 (s. v. A Via); G. K. Nagler, Künstlerlexikon, XX, München 1850, p. 195 (s. v. Via, Alessandro dalla); Ch. Le Bianc, Manuel de l'amateur d'estampes, IV,Paris 1889, p. 115; D. Zannandreis, Le vite dei pittori scultori ed arch. veronesi [1831-34], Verona 1891, p. 373; L. Frati, Una racc. di grandi ritratti incisi, in La Bibliofilia, dicembre 1920-marzo 1921, pp. 274 n. 22,276 nn. 36 s., 277 n. 41, 280 n. 75, 282 nn. 89, 98; G. A. Moschini, Dell'incisione in Venezia e a Bassano, Venezia 1924, p. 65; R. Pallucchini, L'arte di G. B. Piazzetta, Bologna 1934, p. 108; R. Gallo, L'incisione nel '700 a Venezia e a Bassano, Venezia 1941, pp. 9, 23; R. Pallucchini, Mostra degli incisori veneti del Settecento (catal. della mostra), Venezia 1941, p. 27; V. Coronelli nel terzo centenario della nascita (catal. della mostra), Venezia 1950, p. 24 n. e passim alle pp. 66-71; G. Dillon, Aspetti dell'incisione venez. nel Settecento (catal. della mostra), Venezia 1976, pp. 8, 51; D. Succi, in Da Carlevarijs ai Tiepolo. Incisori veneti e friulani del Settecento (catal. della mostra), Venezia 1983, p. 233; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XXXIV, p. 318 (s. v. Via, Alessandro dalla).