Pseudonimo dello scrittore e critico tedesco A. Kempner (Breslavia 1867 - Amburgo 1948). Visse a lungo a Berlino, ove divenne una delle personalità preminenti della locale vita letteraria. Costretto a emigrare nel 1933, fu in Svizzera, in Francia, infine più a lungo in Inghilterra, a Londra. Il suo socialismo di fondo fu venato di forti tratti individualistici, alla maniera di G. B. Shaw. Avverso all'espressionismo e a Brecht, si dedicò in particolare alla critica teatrale, ponendo in primo piano Ibsen e G. Hauptmann. Da ricordare i libri di critica Schauspielkunst (1904), Die Welt im Drama (5 voll., 1917), Was wird aus Deutschlands Theater? (1932), Die Diktatur des Hausknechts (1934); fra le raccolte di liriche, Die Harfe (1917) e Der Krämerspiegel (1921, 12 poesie messe in musica da R. Strauss).